Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 15 maggio 2014

La lezione dei non omologhi

Luciano Granieri

Nel degradato panorama politico italiano esistono alcune espressioni inflazionate. Una  di queste è la “POLITICA DAL BASSO”, triste e nuova evoluzione di quel “POLITICA PARTECIPATA” che  agli inizi del 2000  aveva implicazioni molto più complesse e affascinanti, ma proprio per questo oggi  troppo pericolosa.  In ogni caso, l’una e l’altra espressione stanno ad indicare il coinvolgimento della popolazione nelle scelte politiche e nel controllo della corretta applicazione delle stesse. E soprattutto marcano una distanza dalla “POLITICA IMPOSTA DALL’ALTO”  ossia quella determinata dagli interessi particolari dei  comitati elettorali,   venefiche scorie risultanti   della degenerazione dei partiti di massa,  fiancheggiatori di lobby e potentati finanziari  . 

Il tutto suona mostruosamente ipocrita perché,    devastata  ormai  ogni forma  di aggregazione sociale,  dissolti i luoghi pubblici  di confronto e di discussione, annichilita la voglia di partecipazione in cittadini  ridotti in solitudine,  incattiviti dalla crisi sociale e morale, è praticamente impossibile praticare quella “POLITCA DAL BASSO” che tanti, quasi tutti i partiti, dicono di voler perseguire, magari scambiando la semplice attività di cliccare “MI PIACE”  sotto una proposta o un nome da eleggere, come forma di partecipazione . Un abbagliante e semplicistica  suggestione perché questa forma di pseudo partecipazione    non presuppone un confronto fra le persone, ma produce una rete di solitudini   collegate  con il mondo davanti al computer.  

Dunque non esiste in realtà una politica dal basso contrapposta ad una politica imposta dall’alto. E’ piuttosto identificabile L’ALTA POLITICA,  in alternativa ALLA BASSA POLITICA. Vorrei stendere un velo pietoso su quest’ultima, e occuparmi  della prima. Momenti di “ALTA POLITICA” si sono realizzati martedì scorso 13 maggio presso il liceo scientifico e linguistico di Ceccano, dove l’Osservatorio Peppino Impastato,  invitato dagli studenti e dai docenti, ha organizzato un dibattito sui valori della legalità, prendendo spunto dalla proiezione  dal film “I cento passi” dedicato alle vicende di Peppino Impastato.

La connessione di fatti importanti , quale la lotta sociale alla mafia,  inserita in un contesto politico e storico molto particolare come quello degli anni ’70, con l’oggi,  con il vivere quotidiano, è operazione di ALTA POLITCA.  Cercare di costruire percorsi di partecipazione traendo spunto dalle sollecitazioni che giungevano dall’occupazione del terreno dove si sarebbe dovuta realizzare la terza pista dell’Aeroporto di Punta Raisi, da  Radio Aut, o dal circolo di musica e cultura, o ancora dal collettivo femminista , e reinserirli in una realtà di personalità parcellizzate  come quella odierna è stata operazione complessa ma entusiasmante.  

Seguendo quel filo logico si sono analizzate,  sotto una nuova luce,  tutte quelle ferite  che la mancanza di legalità e coscienza civile provocano nella vita di tutti.  E’ emerso come la normalità di una vita dignitosa, con la possibilità di ottenere un lavoro consono alle proprie aspirazioni, di potersi  curare, di respirare aria non inquinata, di poter usufruire di un sistema informativo esauriente e libero, diventa eccezionalità se si inserisce in un quadro sociale dove l’illegalità e la pervasività  del pensare “MAFIOSO”  regolano comportamenti e rapporti fra le persone.

In un contesto del genere diventa normale l’esistenza di depuratori delle acque non funzionanti con un livello di inquinamento devastante per  la salute . E’ nella norma assoluta  lo spreco di denaro pubblico per  realizzare grandi opere  di nessuna utilità per la collettività, ma fonte di arricchimento per gli speculatori.  Non indigna  una sanità in balia di appetiti elettorali e clientelari assolutamente incapace di  curare le malattie dei cittadini. E’ del tutto  normale  l’esistenza  di un’informazione asservita  tesa ad anestetizzare le menti.  

Su  questa distorta normalità, partendo della lezione di Peppino Impastato, si è tornato a ragionare in quell’aula del Liceo Scientifico e linguistico statale di Ceccano. Su questi temi ragazzi, uomini e donne non "omolghe",  così come non omologo era considerato Peppino nel suo agire politico, hanno provato a fornire soluzioni. 

Soluzioni e proposte scaturite da un liceo pubblico, non da università private incubatrici di cervelloni acefali  ammaestrati, pronti a  fare il loro ingresso nella èlite dei manager rampanti ,  degli statisti illuminati, fedeli servitori di coloro i quali hanno come obbiettivo la normalizzazione dell’individualismo sfrenato, della corruzione, dell’illegalità.  Una normalizzazione in cui prosperano le organizzazioni mafiose.  

Da quel liceo di Ceccano qualcosa si è mosso, è partito. E’ iniziata l’era dell’”ALTA POLITICA” che identifica in un nuovo gruppo di giovani  NON OMOLGHI i principali attori  e protagonisti. E’ lecito sperare.

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