Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 15 febbraio 2017

Paliano, sulla vendita della Selva una VERGOGNA infinita.

Rete per la Tutela della Valle del Sacco



L’area centrale della Selva di Paliano venduta ai privati.
Un’area di pregio paesaggistico e ambientale come la Selva di Paliano, su cui in molti contavano per una gestione pubblica e un rilancio partecipato tra istituzioni, associazioni, cittadini, sarebbe potuta diventare un volano positivo per un rilancio di cui il nostro territorio avrebbe molto bisogno.
Invece no! Si apprende da organi di stampa che la zona più conosciuta, quella più frequentata, quella che rimane nei ricordi di tantissime persone che usufruivano delle bellezze dell’ex Parco Uccelli e che continuavano ad usufruirne negli ultimi anni di transizione, ebbene quella zona è stata venduta all’asta dal curatore fallimentare.

La Regione Lazio, che negli ultimi tempi, non pagava l’affitto per quella porzione di area ha lasciato andare in mano ai privati l’ultimo straccio di sogno di un territorio in fin di vita.

Per l’amministrazione di Paliano e di riflesso anche per quella di Colleferro che tanto stavano puntando sulla riqualificazione dell’ex Parco un duro colpo politico. Questa ennesima occasione persa dimostra l’inadeguatezza o meglio la mancanza di una progettualità forte e condivisa per il nostro territorio da parte di istituzioni, reti sociali, economiche e culturali.

Ma i reali colpevoli di questa situazione sono altrove e siedono in Giunta Regionale. Al presidente Nicola Zingaretti e al suo Assessore di riferimento Mauro Buschini urliamo in coro: VERGOGNA!!!

Agli ignavi non risparmiamo di certo il nostro disappunto, anche perché nell’ultimo bilancio regionale sono stati stanziati per il light revamping degli inceneritori una somma dieci volte maggiore dei soldi che servivano per l’acquisto dell’area in questione.

Al contempo è stata prevista una sopraelevazione della discarica limitrofa alla Selva, che si dovrebbe chiudere nel 2019, ma che in questi due anni potrebbe fungere da sversatoio della monnezza romana, l’unico interesse della Regione Lazio nei nostri confronti.

Questa era la nostra visione inserita nella piattaforma programmatica del 2010 riguardo alla Selva di Paliano intesa come area di cerniera della Valle del Sacco:

Il Comune di Paliano costituisce la frontiera tra i mondi della macroarea sud e nord. La parte settentrionale del suo territorio comunale ha pressoché tutte le caratteristiche della macroarea nord. Assenti le industrie, è pressoché incontaminata, pregevole dal punto di vista paesaggistico, sede di colture che meriterebbero marchi di qualità (vite e olivo). La parte meridionale del territorio è invece in più punti “assediata” dalle aree industriali di Colleferro e Anagni. Già si è ricordata la criticità dell’impianto di Cdr di Castellaccio, che incombe sull’abitato di San Bartolomeo (Anagni). Ancor più grave la presenza, al confine col territorio colleferrino, della discarica di Colle Fagiolara, di cui anche si è già detto. Quest’ultima minaccia una delle principali risorse in termini sia ambientali che economici dell’intero territorio, La Selva.

La qualità della vita e lo sviluppo eco-compatibile dell’area sono legate in primo luogo alla valorizzazione del turismo e dell’agricoltura.

Da allora nulla è cambiato, se non in peggio!

Non vogliamo entrare nel merito di ciò che gli acquirenti potranno o vorranno fare -dovranno comunque rispettare il Master Plan- ma questo è un colpo a tradimento, un colpo che può essere definito come una dichiarazione di guerra alla quale sarà necessario rispondere con tutte le risorse disponibili ed il contributo di una ampia coalizione sociale e territoriale.

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