Venticinque anni di Banditaliana, ovvero 25 anni di Riccardo Tesi, organettista pistoiese, insieme ai suoi amici,
il chitarrista Maurizio Geri, il sassofonista
Claudio Carboni, il percussionista
Ettore Bonafè sostituito poi dal 2010 da
Gigi Biolcati.
Intorno a loro una straordinaria lista di musicisti
provenienti da diverse nazioni e linguaggi musicali che hanno contribuito alla reale costruzione di
una musica del mondo, senza confini e barriere. Tutto tenuto insieme da una
ricerca compositiva etno-musicale e da una maestria tecnica straordinaria.
Feconda
la contaminazione con la musica occitana del mandolinista francese Patrck Vaillant -
fondatore dei “Manodoline Liberation
Front” una sorta di gilet gialli, che rivendicano libertà
espressiva e giustizia sociale a colpi
di arpeggi di mandolino - il quale,insieme
a Tesi, con il jazzista italiano Gianluigi
Trovesi, ha dato vita ad una straordinaria miscellanea di jazz- folk e
pop.
Oppure la collaborazione con Paolo
Fresu, altro gigante del jazz mondiale , o con Mauro Pagani. Insomma il
linguaggio musicale dell’organettista pistoiese, e del suo gruppo, è il
classico esempio di come la musica popolare, e non solo, non abbia confini e nessuna barriera politico-culturale la potrà ghettizzare .
Non
solo composizioni originali, viaggi nella musica popolare europea e mondiale,
ma anche memoria come elemento fondante delle proprie radici di resistenza ,
unificate, condivise e costruite sull’antifascismo . Il riallestimento del
primo spettacolo folk italiano “Bella Ciao” basato su questi valori unificanti
ne è una testimonianza indicativa .
Per non parlare dell’esaltazione dello
spirito matriarcale racchiuso nei brani dell’ultimo CD “Argento” : “Donna Tita, GinaGina e Donna Guerriera” affidate alle voci di Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Ginevra Di Marco e Luisa Cottifigli . Lo
sappiamo che questi valori sono oggi desueti, affogati in un coacervo di crudeltà e cattiveria alimentato
dalla peggiore deriva fascista razzista e maschilista aizzata dalla Lega e
dai suoi supini burattini penta stellati. Ma l’esistenza stessa di un gruppo come
Banditaliana che cerca di racchiudere in un abbraccio ideale la musica popolare
di tutto il mondo è un fatto politico assolutamente rilevante.
E ancora più rilevante,
nonché fonte di soddisfazione per un ciociaro come il sottoscritto, è il fatto che
nell’ultimo CD “Argento” uscito per la Visage Music, registrato, come detto, per
festeggiare i 25 anni del gruppo, figuri
un brano dedicato alla Ciociaria. Fra l’appennino pistoiese, e la Francia occitana, fra l’Australia
e il Giappone , fra il jazz e il manouche, fra la tarantella napoletana e la pizzica, trova un posto preminente la ballarella
ciociara, segno di un’espressione culturale e musicale rilevante della nostra
terra.
Il fatto che Roberto Tesi e Banditaliana abbiano inserito la ballarella
nel novero delle espressioni musicali più significative mi rende orgoglioso di
essere ciociaro. Ma attenzione non è l’orgoglio di una stupida appartenenza ad
una presunta schiatta superiore la cui purezza è da difendere, e da esibire negli stadi di
calcio, ma è l’orgoglio di far parte di un popolo che nella sua storia ha mostrato
un bagaglio artistico e culturale straordinario, fonte di stratificazioni
culturali che partono dai Volsci. Una
dote da mettere a confronto e condividere con altre espressioni culturali.
E il brano "Ciociaria" di Riccardo Tesi e Banditaliana, si basa esattamente su contaminazioni e riletture personali . S’incardina
sulle fondamenta armonico ritmiche tipiche
della ballarella ciociara, ma si espande in atmosfere che rasentano il rock ed
il funky.
Di seguito al brano Ciociaria
di Riccardo Tesi pubblico una ballarella originale eseguita dal gruppo i Bikolk di Veroli del
mio amico Dine Dell’Unto. Spero che così
si possa apprezzare al meglio la
rielaborazione di Riccardo Tesi. E la forza espressiva della ballarella ciociara.
Buon Ascolto.
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