Nell’Inghilterra della brexit, nell’austera Londra, esiste
un’isola dove risuonano atmosfere dell’Africa del Sud miscelate con i colori forti
della tormentata periferia londinese. In questa strana commistione musicale convivono
anche l’Hip Hop, armonie caraibiche e, ovviamente, il jazz
contemporaneo.
Tutto gira intorno
a due ragazze, la trombettista Sheila Maurice-Grey , band leader, straordinaria improvvisatrice, e la poliedrica
alto sassofonista Cassie Kinoshi. Se vi
capita di passare ogni tanto per il Ronnie Scott’s a Soho potreste ascoltare i
Jazz Jamaica supportati da queste geniali ragazze.
Nerija e Kokoroko Afrobeat Collective sono i due gruppi in cui le nostre emergenti musiciste
offrono un saggio della loro grande maestria. In entrambi gli ensemble
riecheggiano le atmosfere dell’Africa del sud, ma le proposte musicali sono
sostanzialmente diverse.
Nerija è un gruppo totalmente al femminile. Insieme a Sheila e Cassie suonano la
potente trombonista Rosie Turton, la tenorista
Nubya Garcia , l’incredibilmente talentuosa chitarrista Shirley Tetteh,
la rigorosa bassista Inga Eichler , e la rutilante batterista Lizy Exell. Tutte
donne, tre bianche (Rosie , Lizy e Inga) tre nere (Sheila, Cassie e Shirley) e l’ispanica
Nubya Grazia, una miscela che qui in Italia manderebbe in tilt Salvini, Fontana
e tutti i loro tristi rancorosi adepti
difensori del bianco maschio italico.
Nerija è un gruppo emergente nel panorama
jazzistico europeo. La loro è una musica piena di colori, su una matrice di
jazz fusion, sviluppano improvvisazioni new bop, e poliritmie echeggianti le
radici africane. Hanno molto coraggio le ragazze perché spesso si avventurano
in terreni stimolanti ma non privi di
insidie. E’ proprio in questo continuo prendere rischi che riescono ad esprimere le loro radici
profondamente soul innestate, a volte in
un flusso innegabilmente free, a volte in un coinvolgente groove funky .
Diversa, ma non troppo, è la narrazione
dei Kokoroko Afrobeat Collective . La band leader del gruppo è
proprio Sheila Maurice-Grey la
trombettista che anima anche i set di Nerija. Con lei Cassie
Kinoshi al sax alto, anch’essa componente di Nerija . Insieme a loro altri sei musicisti: la
trombonista Richie Seivwright, il
bassista Mutale Chashi, alla chitarra Oscar Jerome, Yohan Kebede alle tastiere,
il percussionista Onome Ighamre, il batterista
Ayo Salawu. Ma ogni performance dei Kokoroko è aperta per cui capita che
in studio, mentre si sta registrando, o nel corso di un concerto al Royal
Albert Hall, possano aggiungersi altri amici, tanto da trasformare il set in una
vera e propria espressione collettiva. Probabilmente la migliore descrizione dei
brani dei Kokoroko l’ha resa Nick Lewis, l’operations manager del Ronnie Scott’s:
“ Le loro composizioni curano l’anima ma invitano il corpo a muoversi”.
I
ragazzi dell’Afrobeat Collective si dicono ispirati da Fela Kuti, Ebo
Taylor, Tony Allen e il grande sound che
arriva dall’africa del sud. Rispetto a Nerija la cifra ritmica è più autenticamente africana , ma è ugualmente poliritmica e coinvolgente grazie alla magia
del magma percussivo. Insomma nell’Inghilterra della brexit, nell’austerità
grigia della city di Londra esiste una comunità di musicisti per lo più donne
che con la loro contagiosa e sfavillante vena creativa creano uno squarcio di
colore coinvolgente, includente.
Un’oasi musicale in cui solidarietà, osmosi di
linguaggi creativi e voglia di donare la
propria arte sono l’esempio di come la grettezza si possa sconfiggere proprio con l’arte.
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