Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 30 dicembre 2019

Per un 2020 da frusinate felice, dona l'oro alla città.

Luciano Granieri







Che anno sarà il 2020 per il popolo frusinate?  Spero sia proficuo per tutti in tutto il mondo e non solo per chi abita la nostra città.

 Non sono veggente né astrologo ma ad occhio il 2020 si preannuncia come un anno di ulteriori sacrifici per la gran parte dei cittadini del capoluogo ciociaro. Non è scritto nelle costellazioni o nei tarocchi ma nei bilanci.

 Per l’anno che verrà dovremo pagare un debito di oltre 3 milioni di euro: 2.270.000 come avanzo di bilancio derivante dal piano di riequilibrio economico e finanziario, a cui il comune di Frosinone ha aderito nel 2013 e 940.000 come rata  di una dilazione   a saldo di un  ulteriore debito   di 27.720.000. Ammanco determinato da  crediti non più esigibili venuto fuori nel  riaccertamento straordinario sui  crediti di dubbia esigibilità effettuato nella primavera del 2015. 

Ciò significa che le tasse dei Frusinati  dovranno superare di 2.270.000 euro l’importo delle spese che l’ente potrà impegnare per i servizi al cittadino, mentre per l’altro milione scarso si vedrà cos’altro   tagliare. Il guaio è che già ad oggi le aliquote tributarie sono al massimo e i servizi rasentano lo zero. 

Considerato che il museo archeologico è prossimo alla chiusura, gli asili nido sono in completa dismissione, come il servizio di mobilità scolastica e di assistenza agli anziani, dove si abbatterà la scure?  Venderemo la Villa Comunale. Quello era un lascito delle precedenti consiliature dal lustro nullo per l’attuale sindaco. Oppure si potrebbe mettere su  una campagna del tipo: “dona l’oro alla patria”, chiamandola “dona l’oro alla città”.

 Ma di chi è la colpa dei buffi?  Indubbiamente il comune di Frosinone, trovandosi in piano di riequilibrio economico e finanziario, paga più di altri le scellerate regole del patto di stabilità interna. Una normativa,    figlia del patto di stabilità e crescita, nipote  del fiscal compact ,  pronipote del trattato di Maastricht, che impone   ai singoli enti locali un deficit strutturale non inferiore allo 0,5% del Pil. Lo scopo non è  salvaguardare la casse comunali imponendo al sindaco un ruolo di semplice contabile, ma è quello di consentire alla finanza speculativa  privata di appropriarsi dei beni e dei servizi di proprietà del municipio e  quindi della collettività. 

Da questo punto di vista la giunte Ottaviani sono state, e sono, perfettamente in linea con l’obiettivo. La completa e costante svendita dei servizi ai privati ne sono chiara dimostrazione. Al di là dello strozzinaggio che i trattati dell’Unione Europea impongono perfino ai Comuni, una buona dose di colpa per lo svuotamento delle tasche dei frusinati, si deve all’attuale sindaco. 

I 28 milioni di crediti ormai non più  esigibili e quindi accertati  a tutti gli effetti come debito, per cui dovremo pagare una balzello di 940 mila euro all’anno sono tutti frutto dell’amministrazione Ottaviani. Questi  sarebbero, secondo alcune  analisi contabili non ufficiali  , ma a quanto pare ben documentate,  incassi virtuali    inseriti nel fondo crediti di dubbia esigibilità ben sapendo che la loro riscossione sarebbe stata impossibile. 

Incassi inesigibili   ma,  secondo  la già citata fonte non ufficiale,  utili a  dimostrare il rispetto  del  piano di riequilibrio economico  e finanziario, e   alla pomposa organizzazione  di   sbicchierate, champagnate, parchi di plastica (tipo il Matusa) e luminarie varie, senza copertura, o meglio trasferendo l’onere sui cittadini accollando a loro un’ulteriore mazzata di 940mila euro l’anno. 

Essendo in  piano di riequilibrio economico e finanziario l’attività contabile del Comune di Frosinone dovrebbe essere monitorata costantemente dalla Corte dei Conti, la quale avrebbe  dovuto  rilevare e sanzionare rilevanti discostamenti dal piano  di rientro pianificato  con l’ente. In effetti l’accertamento di 28milioni di crediti non esigibili avrebbe dovuto e potuto allertare i giudici in quanto un massa contabile   così ingente , trasformatasi da  attiva a  passiva, non sarebbe stata   in linea con la pianficazione concordata. 

Ma chissà forse i“ Conti della Corte” non saranno neutri e avranno  una precisa coscienza liberista.  Infatti il minimo sforamento del patto di stabilità interno per fini sociali viene sanzionato, mentre  piani di temeraria finanza creativa, lesive dalla tenuta finanziaria  delle casse comunali    vengono tollerati, basta che non tocchino gli interessi delle lobby fondiarie e speculative. 

Per amor di verità, neanche i consiglieri d’opposizione all’attuale e alla precedente giunta sono esenti da colpe. La loro azione è stata debole, quanto inesistente su questi temi lasciando indisturbato il sindaco Ottaviani nella sua azione di devastazione di servizi e beni  pubblici. Neanche durante la campagna elettorale che ha portato al secondo mandato l’attuale primo cittadino la questione dei bilanci è stata posta con decisione dalle forze che lo contrastavano.  

Comunque  queste considerazioni , ad  oggi, lasciano il tempo che trovano e  mi portano a soprassedere su ciò che sarà per Frosinone il  2020. Preferisco  concentrarmi maggiormente su auguri e auspici. 

Auguro alla comunità frusinate che si riesca ad individuare un gruppo di cittadini in grado di proporsi  alla guida del comune per le prossime elezioni, lavorando, da oggi  fino al 2022, per  trovare un candidato sindaco mosso dall’unico scopo di assicurare il bene di tutti gli abitanti della città.  Una persona che possa avere il coraggio di violare il patto di stabilità interna  per il bene collettivo (sindaci di altri comuni lo hanno fatto) e che sia in grado finalmente di invertire  la rotta fin’ora intrapresa da tutte le consiliature succedutesi fino ad oggi. Ossia privilegiare gli interessi ed il bene della comunità a quella degli affari dei vecchi, inossidabili soliti noti.

 Felice anno nuovo a tutti.

P.S. Le analisi contabili non ufficiali si riferiscono ai contenuti di un esposto redatto  da un dirigente che volle rimanere anonimo nel 2015, inviato all'epoca a: Ministro degli interni, Prefetto della Provincia di Frosinone, Corte dei Conti sezione controllo, Corte dei Conti sezione Giurisdizione, Procura Regionale presso la Corte dei Conti, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, ai consiglieri comunali, al segretario comunale, al collegio dei revisori.



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