Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 6 ottobre 2020

Appello per il proporzionale e la democrazia

Comitato Democrazia Costituzionale



Alle forze democratiche presenti in Parlamento

  

La riforma costituzionale confermata dai cittadini nel referendum del 20-21 settembre nasce dal programma elettorale della Lega del 2018, con gli stessi numeri (400 deputati e 200 senatori), in vista del presidenzialismo, cavallo di battaglia della destra italiana.

L’inserimento della riduzione dei seggi nel “contratto di governo” giallo-verde e la successiva accettazione della riforma da parte del Partito Democratico hanno consentito una modifica fondamentale dell’assetto del Parlamento, tale da pregiudicare il funzionamento del Senato, assemblea ridotta a soli 200 membri (numero inferiore al Senato francese e a quello spagnolo).

L’attuale maggioranza ha già presentato dei disegni di legge vòlti a superare l’elezione a base regionale del Senato, che creerebbe notevoli squilibri con soli 196 seggi (tolti i quattro della circoscrizione Estero), e a equiparare l’elettorato della seconda Camera. Se è ragionevole l’idea di ridurre l’età minima per gli elettori (da 25 anni a 18), pare insensata l’idea di abbassare l’età anche per gli eletti (da 40 anni a 25), che toglierebbe al Senato (dal latino senex ‘anziano’) un tratto distintivo, ovvero la maggiore maturità dei suoi componenti.

L’auspicato ritorno a una legge elettorale proporzionale purtroppo non basta a garantire il popolo da svolte autoritarie, poiché le destre hanno già dimostrato di poter cambiare le regole del gioco a colpi di maggioranza per i propri interessi di parte (si veda la genesi del cosiddetto Porcellum, peraltro scritto dallo stesso senatore leghista che ha promosso la riforma del miniparlamento, Roberto Calderoli); inoltre le destre ormai non fanno mistero della loro adesione al sistema uninominale senza doppio turno, diametralmente opposto al proporzionale sotto il profilo democratico.

Pertanto chiediamo ai parlamentari che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e della democrazia rappresentativa, princìpi ispiratori della carta del 1948, di inserire nella Costituzione la seguente norma, come secondo comma dell’articolo 55: “I parlamentari sono eletti con criterio proporzionale, nel rispetto delle libere scelte dei cittadini”.

Infine, chiediamo di mantenere il requisito dell’età minima di 40 anni per la carica di senatore, onde evitare il rischio che una perfetta equiparazione delle due Camere nella loro composizione (elettorato attivo e passivo, circoscrizioni elettorali) giustifichi, in un futuro non lontano, la soppressione del Senato o una sua rifunzionalizzazione (come nella riforma Renzi-Boschi, bocciata nel referendum del 2016), con una ulteriore compressione degli spazi democratici.

 


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