Luciano Granieri Collettivo Politico Rigenerare Frosinone
Esiste un brutto vizio in sede di campagna elettorale per le amministrative. Quello di scordarsi delle malefatte del passato ed esaltare quelle che sembrano essere, e sottolineo sembrano, le cose positive. Ciò accade in particolare per quegli schieramenti diretta emanazione dell’amministrazione uscente.
Chi come noi non vuole, o non può, presentarsi alle elezioni in virtù di una legge elettorale, ed una conseguente dinamica di ricerca del consenso che premia i più forti -non in senso di idee, ma in senso economico - si industria a riportare alla memoria alcuni eventi passati, e chiamare la comunità che andrà al voto a riflettere.
Partiamo però dall’attualità. Ci riferiamo alla vicenda del biodigestore che la ditta “ Società Energia Anagni srl” vorrebbe impiantare in località Selciatella di Anagni. In particolare poniamo l’attenzione alla 2° conferenza dei servizi convocata per concedere all’ente proponente l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Come da prassi ad essa hanno preso parte: il soggetto che chiede l’autorizzazione (Società Anagni Ambiente Srl), le istituzioni interessate: Comune, Provincia, Regione, Asl, e associazioni di cittadini che hanno opposto ricorso al TAR contro la realizzazione dell’impianto. In questo caso un coordinamento ambientale composto da (Anagni Viva, Diritto alla Salute DAS, Comitato Residenti Colleferro, Rete per la Tutela Valle del Sacco). Nel contesto l’associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente ha effettuato una consulenza sanitaria, per conto del sindaco di Anagni, evidenziando le gravi conseguenze per la salute dei cittadini a seguito della realizzazione dell’impianto. Per gli esiti della conferenza dei servizi rimandiamo ad altri articoli.
Ciò che qui preme sottolineare è come il parere negativo del sindaco sia riferito alle tematiche di inadeguatezza urbanistica, senza andare oltre ad un atto che costituisce il minimo sindacale. In relazione alle criticità sanitarie viene presentata la consulenza dell’Associazioni Medici di Famiglia per l’Ambiente, la quale non ha alcuna valenza visto che è un parere espresso da un ente privato. Ciò che le associazioni ricorrenti al TAR sollecitano al primo cittadino anagnino è l’espressione diretta del parere negativo in ambio sanitario, perché anche questo è dovuto. Infatti il sindaco deve ottemperare al suo ruolo di massima autorità di tutela della salute pubblica, e tale parere deve legarsi al principio di precauzione ambientale.
Partendo da queste note, torniamo alla nostra storia . Come si ricorderà nell’estate del 2019 un incendio devastò la Mecoris, una un’azienda che si occupava di trattamento di rifiuti speciali, fra cui amianto e scarti di origine ospedaliera, situata a poche centinaia di metri dall’Ospedale Fabrizio Spaziani . I fumi tossici avvolsero il Capoluogo e altre città limitrofe. A seguito dell’incidente il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, emise l’ordinanza di non avvicinarsi al luogo dell’incendio, tenere chiuse le finestre e spenti i condizionatori nel raggio di due chilometri dall’azienda andata a fuoco. Intervento tempestivo e dovuto.
Ma nella consultazione degli atti autorizzativi, spiccavano le risultanze della conferenza dei servizi, tenutasi il 19 aprile e il 19 luglio del 2016, in cui si concedeva alla Mecoris l’Autorizzazione ad operare. In essa si rilevava come il sindaco di Frosinone, pur invitato, non partecipava, esercitando il principio del silenzio assenso ai sensi dell’art.3 della Legge 7 agosto 2015 n.124. Ovviamente la cosa fu fatta rilevare al primo cittadino, il quale rispose che, non sussistendo criticità urbanistiche, tematiche esclusive di competenza del Comune, (così come invece è accaduto al sindaco di Anagni per il biodigestore), la presenza dell’amministrazione comunale era superflua.
Anche noi, allora, rimarcammo come, oltre al parere urbanistico il sindaco era tenuto a far valere il suo ruolo di massima autorità per la tutela della salute pubblica, ed esprimere parere sanitario negativo proprio per il principio di precauzione ambientale previsto dalle normative europee. Ottaviani giudicò risibile e specioso il nostro rilievo ma la cosa grave fu che anche altre associazioni, fra cui quella dei Medici di Famiglia per l’Ambiente - oggi impegnati nella campagna elettorale in favore del candidato sindaco Mastrangeli, attuale assessore al bilancio di Ottaviani - giudicarono questa obiezione pretestuosa.
L’esito attuale, risultante dal processo autorizzativo per biodigestore di Anagni, dimostra che la contestazione era tutt’altro che pretestuosa ed il sindaco Ottaviani, non presentandosi alla conferenza dei servizi del 2016 per la Mecoris, è venuto meno al suo compito di tutelare la salute pubblica, non esercitando il ruolo di massima autorità per la tutela dei cittadini.
A margine della questione c’è da rilevare il sospetto sul conflitto d’interesse che circondò tutta la vicenda, suscitato dagli accertati rapporti di lavoro che il consigliere di maggioranza Andrea Campioni, eletto nella lista Ottaviani sindaco, ed in quota lega, aveva proprio con la Mecoris. Tanto che i consiglieri del M5S Marco Mastronardi e Christian Bellincampi ne pretesero le dimissioni leggi qui.
Già proprio quel Bellincampi che adesso condivide gli stessi schieramenti di Campioni, cioè di colui che voleva far dimettere, essendo passato armi a bagagli in Fratelli D’Italia, candidandosi alle amministrative, con Mastrangeli sindaco, Ottaviani, leghsiti, fascisti e compagnia cantante. Ricordare è importante. Tenetelo presente quando andrete a votare.
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