Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 17 settembre 2010

LA TURBOGAS DI COLLEFERRO: UN SORPRENDENTE ITER AUTORIZZATIVO

da Rete per la Tutela della Valle del Sacco  http://www.retuvasa.org/

Può essere autorizzato un impianto con significativo impatto ambientale senza che la popolazione del territorio dove è ubicato sia a conoscenza di quanto sta succedendo? Certo, per esempio a Colleferro.
Il 26 Giugno abbiamo partecipato all’incontro pubblico intitolato “Turbogas: una centrale nel silenzio”. Titolo appropriato. Il silenzio delle amministrazioni a tutti i livelli: comunale, provinciale, regionale. Quelle amministrazioni che dovrebbero garantirci uno stato di diritto e l’esercizio concreto della democrazia. Democrazia è però una parola troppo lontana dai pensieri di chi amministra la nostra città; non menzioniamo neppure la democrazia partecipata.
Ci siamo trovati a valutare la possibile minaccia di una centrale a turbogas o cogenerazione a ciclo combinato quando i giochi erano già consumati. Qualcuno ha pensato bene di chiederci: “perché non siete intervenuti prima?” Le risposte sono due. Primo: non sapevamo nulla di quanto stesse avvenendo. Secondo: forse dovrebbero essere in primo luogo le istituzioni a dover informare un minimo la cittadinanza e a occuparsi di quanto è buono o meno per essa. Ora però abbiamo ricostruito i vari passaggi dell’iter amministrativo della centrale a turbogas. Crediamo sia bene i cittadini siano al corrente di come e da chi essa è stata approvata. 
La società Secosvim, controllata al 100% da Avio (Bilancio AVIO 2008), deposita gli elaborati di progetto il 20 Febbraio 2009 presso l’area Valutazione Impatto Ambientale della Provincia di Roma, il Comune di Colleferro e il Comune di Artena. Ottempera ai doveri di pubblicità il giorno stesso, sulla cronaca di un quotidiano locale a tiratura nazionale.
A questo punto, per legge, gli atti possono essere consultati per 60 giorni, termine entro il quale si possono far pervenire osservazioni al progetto. Ed ecco la prima anomalia: non ci risulta, quantomeno on-line, che il Comune di Colleferro abbia provveduto a pubblicare un avviso pubblico circa il progetto in corso di approvazione. In tale caso, si è trattato di una grave dimenticanza o di una omissione premeditata? E cosa doveva fare un cittadino per essere informato, un abbonamento annuale al quotidiano di cui sopra?
L’iter autorizzativo si avvia il 27 Maggio 2009, con la disamina di tutti i pareri legati alla Valutazione di Impatto Ambientale: paesaggistico, difesa del suolo, conservazione della qualità dell’ambiente, promozione della sostenibilità ambientale, vincoli idrogeologici, tutela dele acque, situazione emergenziale della Valle del Sacco con pronunciamento del relativo Ufficio Commissariale.
Il 23 Novembre 2009 si registrano pareri favorevoli all’unanimità, pur con le prescrizioni di rito. L’area VIA della Provincia esprime dunque anch’essa parere favorevole.
Non si perde un minuto. La pratica passa immediatamente al livello superiore, all’Ufficio Autorizzazione Integrata Ambientale (Autorizzazione Integrata Ambientale) della Provincia di
Roma, Dipartimento Tutela Aria ed Energia. Ne dà notizia il solito quotidiano il 26 Novembre 2009.
Il 30 Novembre 2009 il Comune di Artena chiede un rinvio della Conferenza dei servizi che dovrà prendere la decisione finale riguardo alle autorizzazioni. Rinvio negato dalla Provincia di Roma, che adduce l’impossibilità di una nuova convocazione e chiede la trasmissione di un parere scritto sulla pratica da esaminare.
Il Comune di Colleferro formula le sue prescrizioni il 17 Dicembre 2009, dopo aver richiesto il parere di compatibilità ambientale alla Regione Lazio, non ancora pervenuto alla Conferenza dei servizi della settimana precedente. Quante dimenticanze…
Altro fatto sorprendente. Un ente di controllo cardine come ARPA Lazio non formula in tempo il parere per quanto riguarda il Piano di monitoraggio e controllo degli impianti e delle emissioni. Ma come? Si rilasciare un’autorizzazione senza il parere di uno dei principali enti di controllo?  
Ed ecco che, con determina n° 8998 del 22 Dicembre 2009, viene concessa l’AIA dalla Provincia di Roma. Del procedimento così concluso i cittadini sanno poco o nulla.
L’AIA prende atto e specifica che l’impianto non è regolato da un Sistema di Gestione Ambientale e che quindi le attività di vigilanza e controllo di rispetto dei limiti di emissione e delle altre prescrizioni competono all’ARPA Lazio. Ma se l’ARPA Lazio non ha avuto il tempo di formulare un parere nei dieci mesi dell’iter burocratico, è possibile pensare che sarà in grado di effettuare i controlli necessari per una corretta gestione?
Tornando al Comune di Colleferro, le prescrizioni formulate sembrano inconsistenti, in quanto vengono richieste: non meglio specificate e quindi forse fantomatiche misure supplementari più rigorose al fine di assicurare il rispetto delle norme di qualità ambientale; la trasmissione da parte della Secosvim a cadenza da concordare dei dati relativi alle emissioni in atmosfera (è il minimo che si poteva richiedere…); un “certificato verde”, rappresentato dal fatto che la Secosvim dovrà concordare con l’Amministrazione comunale l’ubicazione di un’area di almeno un ettaro da sottoporre ad interventi di compensazione ambientale (superficie boscata).
Fin troppo facile ironizzare sul brillante operato della nostra Amministrazione, che andrebbe sicuramente sostenuta con una nuova campagna: Trova l’ettaro e se ci riesci piantala! Se la ricerca dovesse dare esiti negativi, si potrebbe mutuare la superficie boscata con aree verdi sui giardini delle terrazze delle nuove edificazioni spesso autorizzate - ci sembra – con una certa consuetudine dall’amministrazione comunale. Si potrebbe dunque promuovere anche la campagna Un albero in casa.
Certo, ironizzare sulla nostra amministrazione comunale è ormai come sparare sulla Croce Rossa.  
Ma non va dimenticato che la responsabilità principale del rapidissimo iter autorizzativo della centrale a turbogas ricade sulla Provincia di Roma. Il regalo di un impianto approvato a tempo di record prima della fine del 2009.
Perché tutta questa fretta? Lo intuiamo, ma ci riserviamo di spiegarlo in un prossimo comunicato stampa. E’ stato già lungo descrivere i passaggi salienti dell’iter autorizzativo. 

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