Prima grande giornata di mobilitazione alla Sapienza. Le due assemblee convocate in contemporanea a Fisica e a Lettere hanno visto la partecipazione di centinaia di studenti . Dai dibattiti è emersa con forza la necessità di allargare la protesta, di uscire allo scoperto, di cominciare ad invadere le strade e le piazze di questo Paese.
Le parole si sono presto trasformate in fatti: intorno alle 13:15 circa le due assemblee si sono sciolte coordinatamente e centinaia di studenti si sono riversati all'interno della città universitaria, dando vita ad un grande corteo che, dopo aver circolato all'interno della Sapienza, è uscito dalle mura universitarie senza alcuna autorizzazione.
Gli studenti hanno sfilato per circa un'ora nelle strade limitrofe alla città universitaria, bloccando il traffico e paralizzando la viabilità. Due gli striscioni esposti con su scritto: "Contro il Governo dei tagli, Scienze in mobilitazione" e "No alla Riforma, No ai tagli".
Moltissimi gli slogan urlati dagli studenti, dall'ormai famoso "Noi la crisi non la paghiamo", ai cori contro la riforma come "Respingiamo questa riforma", fino a cori contro la privatizzazione degli atenei pubblici: "Se l'università sarà privatizzata, ogni facoltà sarà una barricata".
Le assemblee hanno anche programmato le prossime scadenze di mobilitazione: l'8 ottobre gli universitari scenderanno in piazza al fianco della scuola con un corteo unitario della Sapienza. Appuntamento a Roma ore 9 a Piramide.
La prossima settimana si andrà sotto la Camera in occasione dell'inizio della discussione del Ddl Gelmini, attualmente programmata per il 14 ottobre ma non è escluso un'anticipazione della discussione dovuta alla forte pressione della Gelmini, dei Rettori e di Confindustria.
Queste mobilitazioni e le prossime assemblee serviranno infine a costruire una grande manifestazione per il 16 ottobre, giornata in cui è stata convocata una manifestazione nazionale a Roma dalla Fiom. In quella giornata sarà fondamentale saldare e ricomporre le tante rivolte presenti oggi nel Paese, dal lavoro, all'istruzione, ai migranti fino ad arrivare alle lotte in difesa dei territori e dei beni comuni.
La mobilitazione si sta dunque allargando a macchia d'olio. Gli studenti hanno cominciato a scendere in piazza.
L'autunno è sempre più caldo, Governo e Confindustria sono avvertiti!
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