Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 9 ottobre 2010

PRESIDIO DI PROTESTA ALLA SEDE DI CONFINDUSTRIA

dal Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e CONTRO LA CRISI di Roma e del Lazio






NO al nuovo patto (anti)sociale!

Il perdurare della pesantissima crisi economica continua a gettare per la strada migliaia di lavoratori e lavoratrici nel nostro paese così come a livello internazionale. Gli ultimi dati parlano chiaro. Sono stati cancellati quasi 650.000 posti di lavoro e ci sono più di 900.000 cassaintegrazioni. Le uniche risposte che Governo e Confindustria rincorrono ogni giorno sono la compressione ulteriore degli stipendi, la cancellazione delle tutele normative e contrattuali residue, l’annichilimento di ogni idea di opposizione sindacale, un ulteriore aumento della produttività tramite flessibilità e precarietà.
Il collegato al lavoro in via di approvazione, il piano Marchionne per Pomigliano, i licenziamenti politici a Melfi e i tagli alla scuola, la campagna di criminalizzazione dei dipendenti pubblici, sfociate nel blocco delle retribuzioni per altri 4 anni e nella sospensione del rinnovo delle elezioni delle RSU così come la privatizzazione di ogni bene o servizio pubblico, sono alcune delle soluzioni che si vogliono dare per uscire dalla loro crisi e per riprendere ad aumentare i loro profitti facendone pagare pesantemente i costi all’intera classe lavoratrice. Semplicemente vergognosa, in questo senso, è la disdetta unilaterale del contratto nazionale dei metalmeccanici da parte di Federmeccanica con l’avallo servile di sindacati compiacenti come CISL-UIL e UGL. Ma particolarmente grave è anche l’intervento sulla scuola pubblica, che oltre a connotarsi come il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica, riduce il ciclo formativo all’unico obiettivo di plasmare una massa indefinita di studenti per lo sfruttamento futuro a cui saranno sottoposti quando entreranno in un mondo del lavoro senza più diritti. Davanti a questo quadro di macerie emerge, con preoccupante evidenza, l’incapacità di una risposta incisiva e generale a questi attacchi feroci. Le generose vertenze e mobilitazioni contro le chiusure aziendali, le delocalizzazioni e i licenziamenti restano isolate e troppo spesso non ottengono l’obiettivo che si prefiggono: la difesa del posto di lavoro e di un salario dignitoso. Con la privatizzazione di tutti i beni e servizi pubblici, il diritto alla casa e alla salute sempre più inaccessibile, l’intero scenario di
resistenza manca del livello minimo di unità tra quanti vogliono opporsi a questo bombardamento contro i diritti che colpisce lavoratori, studenti e tutti i settori sociali subalterni. Come non bastasse, si prospetta ora il rilancio di un nuovo Patto (anti)sociale contro i lavoratori con il tentativo di Confindustria di cooptare nella cogestione delle prossime controriforme anche la CGIL oltre ai
sindacati zerbini come CISL-UIL-UGL. Come lavoratori e lavoratrici, delegati RSU/RSA e RLS, coordinamenti e comitati di lotta di ogni sigla sindacale ci stiamo incontrando per sostenere una solidarietà trasversale e reciproca tra le diverse vertenze presenti nel nostro territorio, e stiamo lavorando per un allargamento a livello nazionale utile a ricostruire quella capacità autonoma di opposizione ai piani generali di ristrutturazione padronale. Il sindacato (indipendentemente da quello che ciascuno di noi si è scelto) è il nostro primo strumento di resistenza, ma senza l’unità di tutti i lavoratori e i settori colpiti dalla crisi rischia di rimanere un’arma spuntata. Per questo stiamo sostenendo da mesi tutte le mobilitazioni del mondo del lavoro nella città, consapevoli della necessità di un percorso che le connetta senza pregiudizi e che favorisca un’opposizione generale
alla crisi e alle sue opzioni di devastazione sociale. Oggi riteniamo necessario iniziare a dare una risposta indicando i principali responsabili, insieme al Governo, di questa crisi economica e chiedendo a tutti settori del lavoro in lotta di unirsi: la Confidustria. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i delegati RSU/RSA e RLS, coordinamenti e comitati, le OO.SS., gli studenti e tutte le
realtà di lotta presenti su questo territorio a partecipare

MARTEDI 12 OTTOBRE – ore 17,00
AL PRESIDIO DI PROTESTA ALLA SEDE DI CONFINDUSTRIA
Viale dell’Astronomia (angolo P.zzale L. Sturzo)
CONTRO LA CANCELLAZIONE DELLE TUTELE DEI LAVORATORI
E CONTRO IL NUOVO PATTO SOCIALE ANTI-OPERAIO

Tutti uniti contro il Piano Marchionne e gli attacchi del padronato che colpiscono l’intero Paese!
Per gli stessi motivi invitiamo a valorizzare la mobilitazione della Fiom, nonostante le forti contraddizioni in cui vive, come momento unitario, allargando la partecipazione ad ampi settori del lavoro, della scuola, degli studenti e delle realtà sociali e di lotta. Facciamo appello ad uno spezzone autoconvocato di lavoratori/trici uniti/e contro la crisi alla manifestazione dei metalmeccanici di sabato 16 ottobre a Roma

 

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