Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 10 ottobre 2010

Bisogna elevare il livello della lotta di classe

di Luciano Granieri 




Di seguito riportiamo il giudizio che il presidente degli industriali ciociari Marcello Pigliacelli da del  piano di tagli  alla  Sanità ordito ai danni dei cittadini della Provincia dalla “governatora” regionale Renata  Polverini. L’imprenditore Pigliacelli esterna le sue farneticazioni al giornalista del”Messaggero” Vittorio Buongiorno in un intervista pubblicata oggi dal quotidiano dei fratelli Caltagirone.



L’Imprenditore ciociaro trova che la decisione partorita da Renata Polverini e dalla sua giunta sia più che necessaria, la considera  indispensabile.
Infatti per Marcello Pigliacelli, negare l’assistenza sanitaria pubblica a quella  gran parte di cittadini della provincia di Frosinone, che tira avanti giorno per giorno, schiava di lavoro precario e sottopagato per “VALORIZZARE L’OFFERTA SANITARIA PRIVATA” riservata   ai quei  pochi che possiedono  gli ingenti  mezzi, indebitamente accumulati sulla pelle dei lavoratori, per usufruirne,   NON E’ CRIMINALE  E ANTICOSTITUZIONALE (Art.32), ma è necessario per dare un impulso allo sviluppo.  Secondo  Marcello Pigliacelli chiudere otto ospedali nella Provincia, negando a gran parte della comunità ciociara il diritto di curarsi al meglio  e gratuitamente nella propria città  o in comuni vicini senza rischiare la vita in trasferimenti verso nosocomi lontani, per finanziare  le infrastrutture “atte a completare una logistica vera” e fare affari con Gheddafi, che  usa le nostre navi per sparare sui nostri pescatori, e tortura nelle sue carceri i migranti  da noi respinti,   NON E’ CRIMINALE  E PASSIBILE DI DENUNCIA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, ma necessario per dare un impulso all’economia. Il fatto che la masnada piratesca confindustriale, guidata da Pigliacelli si sia schierata a fianco della  Marangoni nel suo tentativo di scippare la salute ai cittadini di Anagni e della Valle del Sacco  attraverso le velenose emissioni di un inceneritore di car fluff è  dimostrazione tangibile delle malefatte che questi accattoni sono disposti a compiere in nome del profitto. La confindustria ciociara non ha impiegato molto ad assimilare il sistema schiavista di  Marchionne, crediamo anche che tale lezione si stata ben appresa  dalle altre associazioni confindustriali locali.  Per cui riteniamo necessario elevare la qualità del  conflitto di classe. Infatti la lotta dei lavoratori dipendenti, degli studenti, degli insegnanti non è più contro chi detiene il capitale e i mezzi di produzione, ma contro un’associazione criminale che attenta alla vita umana, un’associazione a  delinquere senza scrupoli che non esita a calpestare i diritti fondamentali delle persone per il proprio profitto. Ecco dunque che la lotta di classe diventa inesorabilmente anche un atto di ordine pubblico; lo scopo non è solo la vittoria del proletariato, ma anche la difesa della legalità e della costituzione.
  
P.S
Gli articoli della Costituzione che violati dal giudizio di Pigliacelli sono almeno tre

Art 3. Nella parte in cui è scritto che “ ... è  compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà  e l’eguagluanza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Art. 32 Nella parte in cui è scritto  che “La Repubblica  tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti....)

Art.41 in toto il quale afferma: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi, e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.






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