Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 30 gennaio 2011

Bromuro nel viagra

di Giovanni  Morsillo


Pare che quelli delle varie sinistre che affollano il panorama italiano, siano proprio incontentabili. Dopo anni che accusano le destre e le estreme destre anch’esse sovrabbondanti, ora di razzismo, ora di scarsa attenzione al mondo femminile, poi di insensibilità ai problemi delle giovani generazioni, infine di essere ostili ai migranti ed ai drammi dell’accoglienza nei reclusori sotto varie forme declinati, dovrebbero apprezzare e benedire le politiche governative, e del Preesidente del Consiglio in primis, che smentiscono tutte le calunnie di cui sopra.
In un botto solo il magnifico Berlusconi fa strame di tutte le illazioni di questi invidiosi delle varie sinistre, e si prodiga per dare asilo a più di una giovane donna anche extracomunitaria, addirittura arrivando a fare carte false con la questura per salvarne una fuggita dalle grinfie della succitata accoglienza. Cristallino com’è, non osiamo immaginare il rovello interiore che ciò gli avrà causato, e gli siamo vicini: coraggio, Presidente, come dice Lei un giorno sì e l’altro pure, quando uno ha il cuore buono e può fare del bene, nessuna pastoia burocratica o, peggio, legale, glielo impedirà. A costo di fare una riforma ad hoc che permetta al Capo del governo di imbrogliare come vuole, se a fin di bene, e che lasci ovviamente a Lui decidere ciò che è bene.
Ma non solo: spende e spande del suo per garantire un avvenire, anche politico e di alto rilievo, a una messe di giovanette di bella presenza altrimenti condannate chissà a quale misera esistenza, magari (non dormiamo più per il raccapriccio) persino all’esercizio di qualche mestiere illecito, per quanto antico..
Del resto, lo ha detto anche Nicole (la chiamano tutti così, ormai, quasi fosse un nome d’arte): mica lei è una maitresse da quattro soldi! E infatti, di soldi non sembrerebbe averne presi quattro, e comunque la “consulenza” che sembrerebbe aver fornito, sarebbe di alto livello, non certo da squallido bordello di bassifondi. Un po’ di dignità, perbacco!
Ma che volete di più? Qui si dimostra con i fatti (ricordate il governo del fare? O del farsi, non ricordiamo bene, ma fa lo stesso) che la destra, e il Cavaliere prima di tutti, sono assolutamente vicini (anche troppo, a volte) alle donne, soprattutto se giovani, non discriminano le extracomunitarie, e non solo le accolgono in Italia, ma addirittura nelle loro modeste residenze, offrendo loro un tetto sotto cui dormire, utilizzando ogni risorsa, perfino i lettoni riciclati che certi amici russi spreconi avrebbero buttati via, un bel bagno caldo, cibi deliziosi con compagnie allegre e di tutto riguardo, le melodie di qualche menestrello della corte importato direttamente da Napoli (altro che nordismo! Pigliatevi questa) e anche qualche spicciolo per sostentarsi per qualche giorno in attesa di occupazione, i classici venti, trentamila euro che di solito diamo al lavavetri al semaforo.
E invece, tutti quelli che si macerano nell’invidia per un sì tal galantuomo, e solo per questo si “sentono” di sinistra (salvo poi sostenere con stoica sofferenza le ragioni di Marchionne e la validità dei suoi referenda, ma lì si tratta di politica, mica di poltrone), tutti costoro, dicevamo, non recedono di un millimetro. Non si vergognano, costoro, ad approfittare di una morale bacchettona, per fortuna non molto di moda in Italia, che vorrebbe che i regnan… pardon, i politici... assumessero comportamenti irreprensibili, per condurre una lotta politica meschina e senza dignità, senza curarsi delle vite che stracciano, dei rapporti (umani, non altro) che lacerano, delle esistenze che umiliano? 







Non ci riferimao a Fede e Mora, che in questi discorsi c’entrano come il bromuro nel Viagra (tanto per non uscir dal tema). No. Se qualcuno dei signori della sedicente e poco seducente sinistra (ovunque sia accucciata) ci sentisse, vorremmo levare alto un grido di condanna per le loro nefandezze e richiamarli a più pietoso consiglio: si rendono conto, questi figuri, di cosa sarebbe stata la vita di quelle giovinette, se non ci fosse stata la benevola mano (e tutto il resto) di un Mecenate di tal fatta? Glielo avrebbero offerto loro un futuro di fama, di onesto lavoro nei night di mezzo mondo, magari qualche parte in qualche pellicola di qualche circuito particolare? O le avrebbero portate alla ribalta dei talk-show, ad essere intervistate come premi Nobel, additate da genitori in lacrime alle loro figlie quali modelli di affermazione sociale? Niente di tutto questo, al massimo le avrebbero fatte andare a lavorare alla Fiat, con una tuta sporca di grasso (non quello dei Mora) e pure con le pause ridotte e senza diritto alla malattia e allo sciopero.
Tornando al Presidente, ci sentiamo, pur in tutta umiltà, di offrirgli la nostra disinteressata solidarietà: Veda, Presidente, Lei non deve temere. Il Suo messaggio, pur faticosamente, sta conquistando tutti. Il PD a Napoli sta già studiando metodi e strategie per assomigliarLe sempre di più nell’illusione che basti comprare qualche voto per mettere in piedi un sistema così moderno e complesso di controllo del consenso. Poveri illusi! Sono ancora fermi a Gava, e non si rendono conto di guardare alla preistoria, mentre oggi hanno di fronte Lei, che ha sconfitto in modo durevole ogni illusione di ingabbiamento del potere nelle maglie opprimenti della democrazia e della rappresentanza. E tutto questo senza nemmeno farlo apparire, orientando il dibattito verso argomenti senz’altro più ammiccanti e stimolanti.

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