Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 21 marzo 2012

Abolizione della dignità

Luciano Granieri


Continua l’assalto. Dopo lo scalpo dei pensionati il generale Custer in salsa italiana,  comandante dell’esercito dei banchieri, esimio professor Monti,  è sulla buona strada per ottenere anche lo scalpo dei lavoratori. La riserva indiana della gente comune ormai sta per cadere in mano ai tecnici governativi che evidentemente non vogliono fare prigionieri. Gli squali targati BCE, UE e FMI, sono ad un passo dall’ azzannare le carni  di chi campa con un   onesto lavoro. Chi viene licenziato ingiustamente  non può esercitare il suo sacrosanto diritto a venire risarcito con il reintegro oppure di decidere un’alternativa adeguata all’umiliazione del licenziamento. Ciò  in base all’odioso principio per cui  anche la dignità può essere oggetto di mercato e quindi svenduta .  Se ad esempio un lavoratore viene licenziato perché accusato di rubare, accertata l’eventuale infondatezza dell’accusa, questo deve poter decidere  il valore a risarcimento  delle infamie ricevute .  Nessuna somma in denaro potrà risanare la dignità perduta a seguito di un’ ingiuria infamante dimostratasi falsa. Ciò per affermare che la questione dell’articolo 18 non è semplicemente un fatto simbolico, non è solo  l’abolizione di una norma che raramente viene applicata, ma è l’attacco ad un principio fondamentale che eleva  il  lavoro a mezzo per  acquisire dignità sociale. L’articolo 18 era l’ultimo baluardo in base al quale si pone l'inalienabile principio che  i lavoratori non sono   merce che si può comprare, vendere, svendere o addirittura rottamare. Con la sua abolizione , unita ai recenti provvedimenti in merito al depauperamento delle normative atte a certificare la sicurezza sul posto di lavoro, braccia e intelletti sono completamente sottomessi ai diktat della speculazione finanziaria. Purtroppo la dignità non  è merce che viene apprezzata da tutti men che meno dai signori della finanza e della grande imprenditoria ,  i quali non hanno la minima vergogna a gettare sul lastrico famiglie intere pur di preservare i loro smisurati privilegi. Né hanno provato un minimo di pudore  i banchieri governanti nel prendere in giro le parti sociali, i sindacati in particolare,  fingendo di intavolare una trattativa infinita per  un esito che era scontato sin dall’inizio , ossia quello scritto nella lettera che la BCE inviò in agosto al nostro governo allora guidato da Berlusconi .  Non sappiamo se anche i sindacati, coscienti dell’ineluttabilità di ciò che ci chiede l’Europa, abbiano preso in giro i loro militanti e i loro rappresentati  fingendo di tirare su un prezzo  già immutabilmente definito, il sospetto è forte, è quasi certezza . Lo scopriremo presto quando il governo chiederà la firma definitiva sull’accordo. Allo stesso modo sapremo come si districherà il Pd, l’ectoplasma riformista stretto fra le istanze di una rappresentanza sociale che da tempo ormai  non sono  più nel suo DNA e un ipocrita  senso di responsabilità evocato anche da un connivente  Napolitano. Eccolo il governo dei sobri, degli infallibili, dei professori, che in nome di una ritrovata saldezza morale, sventrano le politiche sociali, “PIANGONO I MORTI E FREGANO I VIVI” si dice dalle mie parti. Questa sbandierata saldezza morale pare  abbia ridato credibilità alla nazione nell’ assise europea. Ma io domando:  E’ moralmente più credibile un paese con un presidente del consiglio puttaniere, o una nazione guidata da un governo che, pur sedendo al tavolo del G8,  lascia 700mila bambini ridotti in povertà a morire di fame per  cui    “Save the Children”, allo scopo di  limitare i danni di questa piaga sociale,   QUI NELLA CIVILISSIMA ITALIA, deve promuovere una  campagna simile a quelle organizzate  per l’infanzia sottonutrita del terzo mondo?  Lo spread si è abbassato, ma la povertà è sicuramente aumentata e a chi è ridotto  sul lastrico dell’andamento dello spread non gliene può fregare di meno.

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