Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 9 aprile 2012

Zoo industriale: Rocco Alonzi ad Anagni

Fausta "l'insognata" Dumano 


Zoo industriale già il titolo scelto  spinge alla riflessione, già il titolo è un racconto, la nuova mostra dell' artista ROCCO ALONZI. La location è l' altisonante palazzo comunale di ANAGNI,caratteristica cornice  per le opere dell' artista. Blocco notes, macchinetta fotografica, la mia compagna d' avventura nello ZOO INDUSTRIALE  è  ROBY, che ormai conosce i miei tempi , quando vengo rapita dall' arte.......scelgo un giorno ed un orario insolito,  è pasqua,  gli ultimi visitatori stanno già pensando al pranzo, l' unico spazientito è il custode, sta aspettando che me ne vada.....ma ogni opera  è un racconto , che si intreccia con l' altro, la disposizione non è mai casuale, iniziare da destra o da sinistra è il primo interrogativo,dopo aver tentato i due percorsi realizzi  che  l' attenzione va fissata sulla macchina, sulla mitica 500 bianca .Le opere di ROCCO sono un viaggio nel tempo, uno scaraventarti nel passato , che vive nel presente. Uno zoo industriale, animali smarriti nel parco industriale di una società in decomposizione. Un animale per volta , protagonista  della solitudine umana,dell' incomunicabilità moderna. Un telefono abbandonato, la cornetta sembra leggermente alzata, come per impedire la comunicazione, chi chiamerà troverà la linea occupata. Una giraffa,una zebra, dei fenicotteri rosa,un coniglio,un pappagallo e tanti altri animali  ti guidano nel labirinto, la scarpa rossa ti resta intrappolata  accanto allo scenario di un fiume,una scarpa sola , perchè  nell' incomunicabilità moderna l' uomo non riesce a dialogare neanche da  solo......L' UOMO SOLO NON RICONOSCE NEANCHE  IL SUO VOLTO.. MA L' INCUBO     DELL' INCOMUNICABILITA’   moderna  cerca il sogno nei ricordi rassicuranti  delle radici del suo passato,la scarpa rossa  impigliata  trova speranza nelle rassicuranti coppie di scarpe nere indossate da due invisibili ''donne'' , che mostrano solo la caviglia, si intravedono le gonne, che ricoprono anche lo scandaloso ginocchio. Ci si interroga se una delle due possa essere la nonna del pittore,una figura rassicurante. Nei palazzi antichi cerchi di scorgere la bottega degli alimentari  della nonna , case che stridono con lo svincolo della superstrada,viaggiare con la cinquecento  bianca,  con una lambretta rossa, il motorino ciao deve ancora arrivare, non importa quello che troverai  alla fine del viaggio, ma quello che stai provando nel viaggiare nello zoo industriale.  L' arte si fa poesia con la scelta dei colori , dei contrasti ,senti l' eco della voce di Benigni, entri nel film LA TIGRE E LA  NEVE........E SE UN GIORNO LA FORZA DELL' AMORE ti scaraventa per ROMA una tigre e pure la neve, Rocco ti scaraventa con la sua passione il suo testamento d' amore, una dichiarazione d' amore alla vita. Esci  dal sottopassaggio , dove sono state lasciate delle auto, ascolta la voce degli animali, decifra il linguaggio , scegli l' animale che rappresenta la tua forza interiore. Mentre scegli l' animale nello zoo industriale realizzi che hanno tutti colori  vivaci, che fanno da contrasto al grigio industrializzato. Mentre entri nelle opere ti immagini Rocco nello studio come un SAN FRANCESCO moderno,che  parla con gli animali.........ZOO INDUSTRIALE......gli animali non sono in gabbia solo nello zoo, sono in gabbia nella società, la gabbia è il grigiore industriale, che ha imprigionato l' uomo moderno.......la via di fuga  torna nella cinquecento bianca, nella lambretta rossa.




Foto: Fausta Dumano
Musica "Blue in Green" - Richiard Galliano - Fisarmonica
                                       Enzo Pietropaoli - Contrabbasso
Editing: Luc Girello

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