Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 17 luglio 2012

Berlusconi is back

Luciano Granieri.


 Nuntio vobis gaudium magnum er berlusca è tornato!!!  Nuova  rivoluzione per il mini rais di Arcore che “et voilà” con l’ennesimo colpo di bacchetta magica, si rigenera e si ripresenta a chiedere il consenso al popolo che lo reclama a gran voce. L’operazione di riciclaggio, manco a dirlo, è fatta secondo i crismi berlusconiani: Congressi di partito, primarie, liste civiche? Tutta roba buona per quei pappamolle del Pd che già fanno delle figure di merda da soli figurati quando si riuniscono in assemblea generale, vedi l’ultima assise di Roma. No, la rigenerazione berlusconiana prevede ben altro. Regime di vita zemaniano, con diete e  gradoni  con  sacchi di 25 chili sulle spalle,  revisione totale del lifting con riasfaltatura integrale dello scalpo. Poi ci vuole una bella giravolta sulla crisi.  A differenza di quanto sostenuto prima della defenestrazione subita dai banchieri, oggi  bisogna affermare che  la crisi c’è,  si vede ed è colpa dell’euro. I ristoranti pieni erano un miraggio e se si facesse l’aeroporto a Frosinone basterebbe un aero-stoppista per far atterrare un boeing a tirarlo su. Altro elemento della new age è la sobrietà nella spesa :  Via i calciatori più costosi dal Milan (Ibrahimovic  e Thiago Silva) con un risparmio di 65milioni di euro centesimo più centesimo meno,  e possibile acquisizione di nuovi voti da juventini e interisti, tanto i milanisti lo votano ugualmente.  Va da se che i calciatori suddetti hanno accettato di buon grado considerato che  le nuove loro destinazioni alla corte  degli sceicchi d’istanza a Parigi gli garantiscono gli stessi guadagni milionari di prima se non più di prima . Via le troie più costose dalle istituzioni (Nicole Minetti) con un risparmio che in soldi non è quantificabile ma in cazzate è notevole senza contare il  piccolo sollievo arrecato ai  cittadini lombardi. Non  sappiamo se la defenestrazione della Minetti  sarà  accettata dalla   pulzella ex igienista dentale,  la quale, non potendosi garantire una successione pari a quella di Ibrahimovic  e Thiago Silva, pare irremovibile nel tenere ancorate le sue tornite terga sullo scranno regionale. Siamo in attesa di sviluppi sulla “mignotting review”. Comunque anche in questo campo la volontà di rivoluzione è forte. E’ pronto dunque il grande ritorno! Gaudio per le casalinghe di Voghera, ma soprattutto GAUDIO per i riformisti e stampa annessa.  Vi rendete conto a quale vita grama erano ridotti il Pd, i giornali tipo, Repubblica, l’Unità, e gli altri cantori della galassia riformista?  Vi rendete conto che sofferenza celebrare ogni giorno un governo capace di mettere con il culo  per terra milioni di lavoratori, precari, disoccupati, piccoli borghesi, ceti da sempre bacino elettorale dei sedicenti riformisti . Tutto ciò   solo per il fatto che è l’Europa a chiedercelo e che per questo la stessa Europa trova in Mario Monti il partner credibile e serio capace di accontentare i mercati.  Che noia, non una intercettazione dell’olgettina di turno, non una strafalcione di Scilipoti o Straquadagno da denigrare, non uno scandalo da svelare. Niente di niente. Ma a livello  di cazzate questi del nuovo governo non sono da meno, ne hanno dette: Si va dall’affermazione della Fornero secondo cui il lavoro non  è un diritto,  dall’altra stronzata proferita dallo stesso Presidente del consiglio Monti  sulla storia che il lavoro fisso è una noia, fino agli “sfigati”, quelli  che non  si laureano entro 28 anni cosi li ha  apostrofati il  vice ministro  al lavoro Michel Martone , uno che nel suo curriculum presenta più calci in culo di un pallone degli europei.  La sequela di stupidaggini è talmente cospicua che per snocciolarla tutta non basterebbero tre post ma per i riformisti sono cazzate dette sobriamente e tanto basta . Il guaio  è che alle  parole sono seguiti i fatti. Ma ci pensate se il casino degli esodati lo avesse combinato l’ex ministro Sacconi! Repubblica e l’Espresso avrebbero invitato i cittadini alla rivolta, all’Aventino alla lotta di liberazione  (sobria evidentemente). Addirittura sulla stampa riformista alcune gravi decisioni prese alla chetichella da questo governo e condivise dai partiti di riferimento, non vengono neanche riportate.  Ad esempio il neo ministro della difesa Giampaolo Di Paola, il 28 gennaio scorso, nel silenzio generale, ha informato la commissione difesa del parlamento della decisione di percorrere  sul campo afghano «ogni possibilità degli assetti presenti in teatro, senza limitazione» armando con ordigni micidiali gli  aerei Amx, che fino ad allora, deputati a compiti di ricognizione, volavano senza bombe. Così dal 27 giugno dal cielo sono iniziate a piovere  sulla popolazione afghana anche le letali bombe italiane alla faccia dell’articolo 11 della costituzione. Il presidente Napolitano, anziché litigare con la magistratura di Palermo come capo delle forze armate non poteva informasi?  O già sapeva e ha fatto finta di niente? E il Pd? E i giornali riformisti, nulla hanno da dire?  Evidentemente no se a dare la notizia è stato l’organo di stampa di confindustria “Il sole 24 ore”.  Vi immaginate se questa vicenda avesse visto come protagonista il precedente ministro della difesa Ignazio La Russa? Apriti cielo! Intere pagine dei giornali riformisti avrebbero gridato allo  strappo costituzionale, si sarebbero PRETESE le dimissioni del ministro guerrafondaio e fascista. Si sarebbero moltiplicati gli appelli on line al presidente Napolitano affinché non avvallasse questo scempio. Al sobrio generale Giampaolo di Paola  invece è concesso di fare la guerra senza se e senza ma. Ecco perché il “ritorno in pista” (questa è la nuova metafora che sostituisce la discesa in campo) di Berlusconi è una manna per questi signori, che finalmente potranno tornare a riempire le proprie pagine con le nuove scempiaggini del cavaliere e lasciare che il governo tecnico prosegua sotto silenzio la sua opera devastatrice.

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