Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 22 luglio 2015

IL CONSIGLIO COMUNALE SALVI LE TERME ROMANE E L’AREA ARCHEOLOGICA ATTIGUA ALLA VILLA COMUNALE

Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni

Frosinone è una città che non cresce ma perde migliaia di abitanti. Costruire altri mostri di cemento non serve a nessuno. Ovunque dominano i cartelli “Affittasi” e “VENDESI”
Di edifici fatiscenti e monumenti della vergogna ne abbiamo tanti, pubblici e privati (Dalla vitivinicola all’ascensore inclinato, al viadotto Biondi, all’ex dispensario, all’ex INAM, all’ex Consultorio, ecc.). Essi, insieme a   decine di complessi industriali dismessi con le loro aree aspettano di essere recuperati e restituiti alla vita ed alla economia per aprire prospettive di lavoro agli 8.000 disoccupati di questo Capoluogo.
La cultura del cemento, in questi decenni, ha prodotto scandali, illegalità e danni enormi alla finanza pubblica. Ne sono testimonianza le ristrutturazioni dell’ex carceri, dell’ex Mattatoio, del Forum, della Monti Lepini e chi ne ha più ne metta.
Per questo modo di gestire la cosa pubblica i cittadini pagano oggi, prezzi altissimi in termini di tasse, di tariffe e di riduzione dei servizi pubblici.
Cambia se Frosinone cambia. Questo era lo slogan elettorale del Sindaco. Nulla è cambiato e tutto continua come prima. Lo scandalo dell’appalto  dei rifiuti lo evidenzia.
In quest’ultima settimana in ogni angolo della Città  sono state organizzate decine di iniziative molto partecipate. incontri, appelli, volantinaggio, conferenze stampa sulle terme romane e sull’importanza archeologica dell’area attigua la villa comunale, che hanno informato ampiamente l’opinione pubblica.
Ovunque il consenso è stato unanime.
Una Città intera chiede di salvare e valorizzare le terme romane e i tesori archeologici fin’ora rinvenuti sul nostro territorio e di impedire una colata di cemento di 35000 mc su un’area di grande valore storico e culturale.
Ai consiglieri comunali chiediamo di non comportarsi come i loro colleghi che alla fine degli anni ’60 permisero, con il loro consenso e con il loro voto, l’edificazione sull’anfiteatro romano di viale Roma. Questo gesto  che comportò la distruzione di un’area di grande interesse archeologico ha cambiato il destino di Frosinone, del suo assetto e del suo sviluppo urbanistico, come città civile e progredita.
 Il Consiglio comunale non può assumersi una tale responsabilità.
Ai cittadini chiediamo di partecipare alla riunione del Consiglio comunale di giovedì 23 luglio 2015, alle ore 18.30, per far sentire la loro voce e per fare in modo che i consiglieri comunali difendano la dignità, la cultura e la storia di un popolo.  La partecipazione, l’impegno e la mobilitazione dei cittadini è decisiva per arrestare il declino del Capoluogo.

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