Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 6 aprile 2016

Due anni di tenda,la resistenza dei lavoratori la vergogna del sindaco

Luciano Granieri


Il 7 aprile di due anni fa la nostra città  ha acquisito un simbolo, e una vergogna . Il simbolo della lotta per il  diritto al lavoro e alla legalità,  la vergogna  della cattiva coscienza. Ci riferiamo alla tenda che i lavoratori della Multiservizi, società in-house, partecipata dal  Comune di Frosinone,dal Comune di Alatri, dalla Provincia e dalla Regione Lazio,  hanno installato davanti al Municipio del Capoluogo, per protestare contro la decisione unilaterale del primo cittadino frusinate  di barattare il loro sacrosanto diritto all’occupazione con interessi di bottega elettorale. Interessi la cui legittimità è  stata  condannata dai pronunciamenti della magistratura. 

E’ un simbolo la tenda. Qui da due  anni stanno soggiornando gli ex lavoratori della Multiservizi. E’  il vessillo della determinazione di chi non riesce ad  accettare di essere  esautorato dai principi costituzionali. Quei principi  per cui l’Italia è una Repubblica democratica  fondata sul lavoro e la  stessa Repubblica  riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro ,   promuove le condizioni che  rendano effettivo questo diritto.  Ottaviani è il sindaco di una città, che fino a prova contraria,  fa parte della Repubblica fondata sul lavoro e ha giurato su quella  Costituzione che impone di promuovere le condizioni che lo  rendano effettivo .   

Proprio per questo quella tenda è  contemporaneamente  una vergogna per la città. E’ l’icona della cattiva coscienza di un’amministrazione che preferisce sacrificare la dignità dei cittadini a biechi giochi di cassetta elettorale.  Tale   dignità   è calpestata da questo sindaco,   non  solo per  la sottrazione di lavoro, ma anche per  l’attentato alla salute dei  propri  amministrati. La firma di  un atto aziendale della Asl, che assicura un numero di posti letto inferiore  a quanto stabilito dalla legge, l’autorizzazione  alla costruzione di un impianto a biomasse nella città più inquinata d’Italia,  sanciscono irrimediabilmente la vergogna di un sindaco  attento esclusivamente a salvaguardare i propri interessi di bottega. 

Per tornare alla tenda ci piace rimarcare come la sua ingombrante presenza, di fronte al Comune, sia un  forte esempio di lotta. Anzi dalla forza di quei lavoratori  sarebbe necessario prendere  esempio per condurre e rilanciare conflitti epocali per altri diritti che stanno venendo meno nella nostra Provincia: il diritto alla salute pubblica, messo a repentaglio da una sciagurata gestione della Asl locale, e il diritto  all’accesso a beni e servizi indispensabili  per la vita delle persone come l’acqua. Un elemento naturale che la sciagurate  gestione di Acea, tesa a realizzare il massimo del profitto sull’erogazione idrica, nonostante un  referendum abbia stabilito il contrario, ha reso quasi inaccessibile per i cittadini della Provincia. 

Dunque oggi  festeggeremo due anni di lotta esemplare per il diritto al lavoro, ma denunceremo al contempo  due anni di vergogna ed infamia con cui l’amministrazione Ottaviani ha gestito la città, ritenendo Frosinone non un ente da amministrare nell’interesse dei cittadini, ma un feudo di sua proprietà.

Ripercorriamo la storia della Multiservizi e lo stato comatoso della nostra provincia in due video tratti  da Cioce con le ali WEBTV, un nuovo canale sperimentale costruito in collaborazione con Oltre l'Occidente, Aut Frosinone ed altri compagni di viaggio.



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