Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 24 aprile 2017

Frosinone. Il 25 aprile,la resistenza e la svolta del Sweet Bar.

Luciano Granieri

Il governo di Salerno.
Domani 25 aprile il circolo Anpi di Frosinone, il comitato dei Tre Martiri Toscani, e tutte le forze antifasciste della città si troveranno,  a partire dalle ore 11,00, presso il  monumento dei Martiri Toscani, in viale Giuseppe Mazzini a Frosinone, per celebrare e rinsaldare nella coscienza storica e   sociale della comunità   quei valori che la resistenza ha rappresentato e  rappresenta.   Per maggiori dettagli sul programma, si può consultare il sito UNOeTRE al seguente LINK.  

Fra i movimenti che parteciperanno alla commemorazione ci sarà  la Lista della Tenda che concorrerà alle elezioni cittadine a supporto del candidato sindaco del Pd Fabrizio Cristofari. L’intento dell’assemblamento  elettorale, formato per lo più dagli ex lavoratori della società a capitale pubblico Multiservizi, è quello di testimoniare   la loro resistenza  alla precarietà,  alla disoccupazione determinate proprio dallo scioglimento della  società per cui lavoravano . Uno scioglimento causato, prima da una scellerata gestione delle giunte di centro sinistra, poi finalizzato dal colpo di grazia inferto  dall’attuale sindaco Nicola Ottaviani,    per ottenere l’approvazione del piano di riequilibrio economico  finanziario da parte della Corte dei Conti, e ingraziarsi  i servigi delle  cooperative private che sono subentrate alla  Multiservizi. 

Ora e sempre resistenza”, questo slogan è emblematico  ed esorta  a  resistere   così come  fecero i partigiani. E’ un monito  che dovrebbe rimandare ad   una pratica diffusa per liberarsi dai molteplici agenti oppressori che ancora oggi tiranneggiano ampie parti di società. Dunque l’iniziativa della lista La Tenda potrebbe essere condivisibile se non fosse, di fatto, un evento di propaganda  elettorale.  Una tematica che dovrebbe, a mio parere,  restare fuori dalle celebrazioni del 25 aprile.Ognuno è libero di svolgere la campagna elettorale nelle modalità  che preferisce, ma se proprio dobbiamo  connettere  gli  eventi  della resistenza alla  vicenda Multiservizi,  da cui è nata la lista La Tenda,    si possono associare altri fatti di rilevanza storica. Mi riferisco alla famosa “svolta di Salerno”. 

Dopo aver ricevuto il benestare di Stalin nel marzo 1944, Togliatti orientava il partito comunista italiano verso il sostegno al maresciallo  Badoglio, tanto che, il 24 aprile dello stesso anno, i comunisti entravano nel secondo  governo guidato dallo sterminatore d’Abbissinia.   Un esecutivo  formato   da tutto l’armamentario borghese e monarchico, che gli stessi comunisti avevano combattuto, prima e durante la guerra,  in nome della lotta di classe e dell’affermazione della dittatura del proletariato.  

Fu una svolta che modificò radicalmente lo scopo per cui i partigiani comunisti avrebbero dovuto battersi nel corso della resistenza.  Le direttive di Togliatti inviate alle formazioni combattenti del Pci furono molto chiare: la lotta partigiana  non ha la finalità  "di imporre trasformazioni sociali e politiche in senso socialista e comunista, ma ha come scopo la liberazione nazionale e la distruzione del fascismo"

 Volendo connettere quei fatti storici alle vicende elettorali di oggi, come non paragonare la svolta di Salerno alla svolta del Sweet Bar - dal nome del locale in cui qualche mese fa il candidato del Pd Fabrizio Cristofari incontrò i componenti della  lista La Tenda? Sull'altare  dell’unico obiettivo basato sul  “mandare a casa Ottaviani” ,  si sacrificava una  parte importante di tutte quelle attività messe in campo fino a poco tempo prima,  volte a dimostrare come la nostra città fosse in balia dei palazzinari, degli speculatori fondiari e finanziari sostenuti sia dal centro sinistra che da centro destra. 

Si modificava la ragione sociale della campagna elettorale, che  non era più quella  di denunciare l’occupazione da parte del potere economico e finanziario delle dinamiche gestionali dalla città,  di mettere in risalto la resa agli interessi  dell’imprenditoria privata,   alla logica del debito, cui i sindaci, non solo di Frosinone,  sono e saranno costretti,   ma diventava la semplice cacciata di Ottaviani. 

Per questa unica finalità, La Tenda   decise   di sostenere il candidato  del Pd e dei Socialisti, forze che nel passato hanno avuto, sul degrado della Capoluogo, le stesse responsabilità, se non maggiori, del sindaco uscente Ottaviani.  Si è identificato Cristofari come il candidato del cambiamento, solo perché ha preso le distanze dal suo partito, il Pd, che pure lo sostiene. Si prende per buona la tesi per cui lo stesso Cristofari privilegerà le istanze della lista civica alleata  rispetto ai desiderata di piddini e socialisti, e si nutre la speranza  di ottenere, in tal modo, un posto in consiglio comunale.  

Tornando al parallelo storico ,  la svolta di Salerno consentì ai comunisti di entrare  nei governi  che seguirono il secondo esecutivo Badoglio:  i governi Bonomi -il primo sostenuto dalle forze di tutto il Cln ed il secondo retto da Dc, Liberali  con  Togliatti come vice premier - il governo Parri e i due esecutivi De Gasperi.  Ma nel 1947 il Pci,  dopo aver provveduto a chiedere la consegna della armi  ai propri partigiani, dopo aver  favorito il ritorno al  potere finanziario  di quella borghesia che già  si era alleata con il fascismo,  tenendo buoni gli operai, cioè dopo aver fatto il lavoro sporco, fu estromesso dal governo. 

Non vorrei che allo stesso modo i membri della lista La Tenda pur ottenendo quel posto in consiglio, dopo essersi spesi per  raccogliere voti e dare al candidato Cristofari una verginità  civica rispetto alle consorterie del centro sinistra, fossero ridotti alla marginalità.  Schiacciati dagli interessi superiori  del Pd che per forza di cose Fabrizio Cristofari dovrà assicurare. 

Viva  il 25 aprile.  Viva la resistenza di ieri di oggi e di domani.



2 commenti:

  1. Togliatti, che pure ha avuto le sue colpe, aveva ben altra levatura rispetto ai politici locali. Per il resto, sono pienamente d'accordo.

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    1. Infatti uno scopo del post è proprio quello di sottolineare certe enormi differenze.

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