Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 8 maggio 2017

Non ci “interessa una “sinistra” alla Pisapia

Riceviamo e pubblichiamo da Maurizio Acerbo segretario Nazionale di  Rifondazione Comunista.




Odg approvato dal Comitato politico nazionale, Roma 7 maggio 2017

L’ottimo risultato del compagno Melenchon e del movimento la France Insumise nella campagna elettorale presidenziale francese ci parla ancora una volta della possibilità per la sinistra antiliberista di diventare il punto di riferimento per la costruzione dell’alternativa.
Il risultato di Melenchon contrasta plasticamente con la situazione italiana in cui, a fronte di un protagonismo delle destre populiste e tecnocratiche e ad una disastrosa situazione sociale, non è in campo una proposta della sinistra di alternativa in grado di parlare al paese. Addirittura in Italia, con l’iniziativa di Pisapia, si è riaperto un vetusto dibattito sulla ricostruzione del centro sinistra, come se questo non fosse all’origine della sconfitta delle classi popolari e della sinistra stessa e come se non sia venuta proprio dal PD l’offensiva contro i diritti sociali, i beni comuni e la stessa Costituzione nata dalla Resistenza.
Proprio il risultato francese, e tante altre esperienze europee, dimostra che le posizioni di una sinistra radicale e in netta rottura con classi dirigenti delegittimate possono conquistare consenso popolare, anzi che solo una sinistra radicale può contrastare il diffondersi nei ceti popolari della destra razzista e xenofoba che cresce proprio in conseguenza delle politiche neoliberiste sostenute in Europa dai governi di centrodestra e centrosinistra.
Se la drammaticità della situazione sociale pone la necessità della costruzione della sinistra, il risultato francese ci parla della possibilità di costruire – anche in Italia – una soggettività antiliberista, antirazzista, democratica e ambientalista popolare e di massa che rilanci la lotta per l’attuazione della Costituzione. Una sinistra che avanzi una proposta al paese, una proposta radicalmente alternativa al complesso dei poli politici presenti, dalle destre al centro sinistra, al movimento 5 stelle.
In Italia il tema non è quello di ricostruire il centrosinistra ma di una sinistra alternativa rispetto al PD. Sarebbe un gravissimo errore, con logiche politiciste e di sopravvivenza di ceto politico che non ci appartengono più, rinunciare a un progetto autonomo della sinistra antiliberista.
Rifondazione Comunista non è disponibile per proposte politiche che perseguono l’alleanza col PD, prima o dopo le elezioni.
Lavoriamo da anni per l’unità della sinistra antiliberista e dei movimenti. La sinistra che vogliamo è quella che si espressa negli ultimi anni nei conflitti sociali, nelle lotte, nei movimenti per la democrazia, i beni comuni, la giustizia sociale e la pace. Mai come oggi il ritardo in Italia nell’avviare un processo come quello che abbiamo proposto per anni lascia un vuoto che richiama alla responsabilità tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la prospettiva di un’alternativa in Europa e in Italia, alle politiche non solo di Renzi ma del complesso del Partito Socialista Europeo e alle politiche dominanti nell’Unione Europea che hanno visto la condivisione di liberali, socialisti e popolari.

Il CPN approva le indicazioni emerse dal dibattito e nelle conclusioni del segretario su contenuti, profilo e interlocutori del progetto unitario di una sinistra autonoma e antiliberista.

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