Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 18 marzo 2018

Guerra in Siria: Ciò che i media mainstream non stanno dicendo su Ghouta Est

Rania Khalek

Rania Khalek è una giornalista americana e una commentatrice politica focalizzata sul Medio Oriente.

Traduzione di Luciano Granieri


Una veduta generale della devastazione del Paese di Al-Nashabiyah nella regione assediata di Ghouta Est poco fuori la capitale Damasco.



Mentre  le forze governative siriane stanno combattendo Jaysh al-Islam per riconquistare Ghouta est, i notiziari  dei media occidentali hanno totalmente ignorato le atrocità dei ribelli, preferendo dare la colpa di tutte le violenze al “regime”.

Attualmente  stanno ancora parlando  con clamore di una città in Siria che sta per essere riconquistata dal governo. Si tratta  di  Ghouta est, un sobborgo di Damasco.  E’  una delle ultime roccaforti rimaste ai ribelli islamici che hanno lacerato il paese negli ultimi sette anni.

Prima di Ghouta est c’era Aleppo,  prima di Aleppo,  Madaya  , ancora prima Homs  e così via. In  tutti questi posti  si sosteneva  che non ci fosse   la presenza di insorti armati e le autorità Siriane stessero  massacrando senza pietà   i civili,  mossi da un’incredibile  spietata sete di sangue. Se i ribelli erano menzionati (e ancora lo sono) normalmente  erano presentati , dalla stampa occidentale,  come rivoluzionari moderati e combattenti per la libertà.

Quindi se l’unico quadro della situazione a Ghouta  è descritto dai media manistream,  si trarrà  l’impressione della presenza di un unico conflitto fra il governo siriano ed i civili. Ma questa guerra non è così semplice.

I leader  Jihadisti.
I “ribelli” al comando di  Ghouta est appartengono a diversi gruppi Jihadisti  il più potente dei quali è” Jaysh al-Islam” o anche  “Army of Islam” un gruppo Jihadista salafita sostenuto dall’Arabia Saudita che mira a sostituire  il governo siriano  con uno Stato Islamico  (IS un tempo ISIS) . Jaysh al-Islam è estremamente settario è crudele nella sua retorica usa  le stesse strategie e  ha gli stessi obiettivi dell’IS.  Si distingue per le esecuzioni pubbliche, e si è pubblicamente vantato di aver esibito in pubblico     alcuni civili catturati, appartenenti alla  setta minoritaria di Alawait,   per usarli  come scudi umani in mezzo alla strada.  Il fondatore del gruppo l’anziano Zahran Alloush, apertamente inneggia alla pulizia etnica delle minoranze religiose di Damasco.

Il secondo gruppo più grande è Faylak al Rahman, alleato con Hayet Tahrir al-Sham o HTS, l’ultimo nome del gruppo  affiliato ad  Al-Qaeda attivo in Siria. HTS, è presente, anche se non in forze, a  Ghouta est.    Così come Ahar al-Sham and Nour al-Din al-Zenki, questi  sono stati riforniti in precedenza di  armi americane con cui i guerriglieri si sono filmati mentre decapitavano dei ragazzi .

Più recentemente i civili in fuga da Ghouta est hanno dichiarato di aver subito sparatorie da parte   dei miliziani per evitare che scappassero dalle aeree di sicurezza controllate dal governo, una altro fatto che  le notizie diffuse dai media occidentali hanno  omesso di riportare. Le notizie che i ribelli stanno trattenendo il cibo e gli aiuti umanitari destinati ai civili  sono ugualmente ignorate dai media  mainstream.

L'Informazione di guerra.
La guerra civile Siriana, forse, è la più propagandata della storia. Decine  di milioni di dollari sono stati spesi dai governi occidentali, e dai loro alleati nella regione, per costruire un apparato mediatico necessario a sterilizzare l’insurrezione, addossare tutte le colpe delle violenze al governo e prodigarsi  per ulteriori interventi militari occidentali contro il presidente  Bashar Assad.  E le notizie dei media occidentali hanno fatto riferimento solo a queste fonti diffuse dalla propaganda per raccontare il conflitto.

La più famosa agenzia, nata, in teoria per aiutare i civili,  è composta dai così detti    Caschi Bianchi . Un gruppo di soccorso  fondato, e pesantemente supportato,  dal governo Statunitense e da quello inglese. Nelle loro fila militano le  firme più in vista nel panorama delle pubbliche relazioni i Caschi Bianchi sostengono apertamente il cambiamento di regime , mentre lavorano accanto ai ribelli legati ad Al-Quaeda nelle aree di opposizione. Alcuni dei loro membri hanno partecipato alle atrocità degli estremisti mentre avrebbero dovuto difendere i civili.

Un'altra fonte che si alimenta dalle notizia dei media occidentali è l’Osservatorio Siriano per i diritti Umani, condotto da un solo uomo che è ampiamente influenzato dall’opposizione.

I Media occidentali, inoltre frequentemente si basano  si descrizioni personali  di “attivisti dell’informazione”  presenti  in aree della Siria  controllate dai gruppi di miliziani. Ma questi gruppi non tollerano né attivisti né giornalisti. Infatti sono famosi per la loro propensione ad imprigionare, torturare, giustiziare sommariamente, attivisti, avvocati operatori umanitari, giornalisti e minoranze.  

Questo è il motivo per cui i giornalisti non possono viaggiare attraverso le aree della Siria controllate dagli insorti: infatti rischiano di essere  rapiti , essere oggetto di riscatto, o uccisi.

Ciò dovrebbe porre serie domande a  chiunque si proponga  di costituire una fonte d’informazione indipendente  dall’interno  delle aree siriane controllate dagli insorti, perché è impossibile per la gente divulgare informazioni  senza il permesso delle autorità  jihadiste, le quali  hanno interesse a promuovere una narrazione che provoca indignazione  e sollecita interventi dall’Occidente . Ciò è particolarmente vero a Ghouta Est, dove i ribelli stanno perdendo terreno. Il loro unico pensiero mira a sollecitare  un intervento esterno per salvare Jaysh al-Islam dalla sconfitta.

Naturalmente anche  l’informazione di fonte governativa dovrebbe  essere presa con scetticismo. Perché, dopo tutto, anche il governo mente.  Ma nel caso della Siria i media occidentali già trattano le notizie provenienti dall’area governativa siriana come se fossero falsificate, mentre ingurgitano  tutto ciò che arriva dagli insorti  e lo ripropongono come notizie inconfutabili senza verificarne minimamente la veridicità mentre.   I media  mainstream  ignorano totalmente le vittime civili.

Per anni gli insorti a Ghouta Est hanno terrorizzato e ucciso migliaia di civili  abitanti di   Damasco, il loro  dramma non  mai è stato descritto  in occidente. Invece i  notiziari mainstream  sono impegnati a piangere affinchè l’occidente intervenga contro il governo.

Gli squadroni della morte di Al-Qaeda.
Questo  ci porta verso una delle più perniciose menzogne diffuse  dai media occidentali, cioè  che lo scarso interventismo   occidentale in Sira abbia  permesso impunemente continui spargimenti di sangue .  Ma l’occidente è intervenuto in Siria  e per fare questo ha prolungato i massacri  e rafforzato i poteri di Al-Qaeda.

Nonostante fosse stata avvisata   già nel novembre 2011 che l’opposizione armata era dominata da violenti estremisti  settari , l’amministrazione Obama spese un miliardo di dollari l’anno addestrando e fornendo armi a degli insorti, il cui collegamento ad Al-Qaeda era noto, con l’obbiettivo di rovesciare il governo Siriano. Al-Qaeda ha costruito la sua  più grande base di affiliazione nella storia come diretto risultato di questa  sconsiderata  politica  degli Stati Uniti  finalizzata a  sovvertire il regime.

In altre parole  il governo americano ha appaltato la sua guerra in Sira agli squadroni della morte di Al-Qaeda  e gli Americani non ne hanno  percezione perché i media occidentali continuano a propagandare la menzogna sullo scarso interventismo.

Ciò non per glorificare il governo Siriano, che si mostra effettivamente autoritario e inadeguato, ma per capire le natura di chi lo potrebbe sostituire una volta che questo crollasse. L’alternativa  è  inaccettabile per la maggior parte dei Siriani. Ciò perché una vasta maggioranza di Siriani, almeno il 75% come risulta da una rilevazione del 2016 - ma il numero è  certamente più alto oggi, visto che il governo ha riacquisito vaste aree prima controllate dagli insorti - vive in zone sotto controllo governativo.  

Infatti milioni fuggirono dalle città - oggi  poste sotto il controllo di sicurezza del governo - dopo che gli insorti le avevano occupate  con la violenza, per  salvarsi dal comportamento criminale dei ribelli in armi. Altri scapparono perché temevano i bombardamenti del governo lanciati   in reazione  all’invasione dei gruppi estremisti.

Per capire veramente la gravità  di ciò che gli americani hanno provocato  in Siria, bisogna inserire i fatti in un contesto americano. Potrebbe essere come se potenze  nemiche  dell’America finanziassero ed armassero il KKK per invadere od occupare città statunitensi e i media descrivessero i miliziani del KKK come “ribelli moderati” e “combattenti per la libertà” mentre uccidono le minoranze e usano  i civili come scudi umani  a Washington, New York e Los Angeles. Immaginiamo come Washington potrebbe reagire ad un simile scenario . Bene attualmente non possiamo immaginarlo. Basta osservare la loro follia omicida dopo gli attacchi terroristici  del  settembre 2011. Una mattanza  basata  abbastanza ironicamente sulla minaccia di Al-Qaeda in Medio Oriente.

Doppi standards
Poi c’è il dramma di un massiccio doppio standard.

Dopo che l’IS ha occupato larghe fasce di territorio in Iraq,  Il governo iracheno ,con il supporto della aviazione americana , lanciò una serie di azioni per riconquistare città come Mosul,  Falluja  e Tikrit, operazioni che i media occidentali per lo più celebrarono come atti di liberazione.

In  Siria il governo siriano, con l’aiuto dell’aviazione russa,  stava usando la stessa tattica militare per riprendere   Aleppo e Ghouta est a  gruppi non differenti dall’IS, eppure i media hanno classificato questa operazione come atti atroci molto vicini al genocidio.

Il conflitto in Siria è già   confuso e complicato disastro. Ma gli alti lamenti   dei media mainstream occidentali potrebbero farlo crescere in modo ancora più eclatante, è importante essere consapevoli dei fatto che c’è un disegno dietro  la loro unilaterale visione della realtà.

fonte RT News

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