Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 19 marzo 2018

Sulle labbra del tempo: un libro per capire progetti di fanta-socio-politica possibili.

Luciano Granieri





Quale potrebbe essere l’esito  di una estremizzazione del neoliberismo? Dell’assoluto potere della finanza sulla vita delle persone ? Proviamo ad immaginarlo. Vi invitiamo  a seguirci in questo delirio e scoprirete che l’iperliberismo, estremizzato nella sua dimensione predatoria  e ipertecnologica, potrebbe sancire la propria autodistruzione. 

Immaginiamo   oggi, e la fantasia  è molto  vicina dalla realtà, che il potere delle banche   riuscisse ad ottenere la privatizzazione globale  dei servizi sociali, la totale mercificazione  della tradizione popolare,  della storia e, come lugubre esito finale,   la messa a profitto  della coscienza umana.  I computer delle borse, delle banche ,  degli hedge fund, potrebbero  permettere di speculare , non solo sui bisogni primari delle persone, ma anche sui sentimenti, sugli istinti, sulle coscienze . 

Immaginiamo però che per assicurare ulteriori dividendi miliardari agli azionisti di tali congreghe finanziario-criminali  si depotenziasse  la pianta organica deputata al controllo della sicurezza informatica, cioè si  licenziassero i tecnici incaricati  di  salvaguardare l’hardware  dagli hacker.  Mettiamo il caso che, a causa di questo indebolimento,  il sistema venisse preso di mira dalla pirateria informatica, tanto da cancellare, non solo i software deputati al trasferimento immediato di capitali da un mercato  all’altro , ma anche le banche dati contenenti la storia, la cultura, la coscienza sedimentata  attraverso  secolari processi sociali  . 

Una devastazione tale da cancellare il passato, annullare il presente, eliminare ogni ipotesi di futuro. Sarebbe l’implosione totale di un meccanismo  predatorio iperliberista che usa l’evoluzione tecnologica per cancellare intere classi sociali. Cosa potrebbe sostituire un sistema annientato e   divorato dalla  sua stessa voracità ? 

Innanzitutto, per ristabilire una identità di cittadinanza  , si dovrebbero coinvolgere gli anziani come depositari della memoria storica . Imprescindibile, poi, sarebbe la presa del potere da parte delle donne. Figure vessate dalla  secolare protervia patriarcale. Proprio la loro repressione storica potrebbe tradursi in salvifica  rivalsa, che avrebbe naturale evoluzione attraverso  contributi radicali nuovi, rivoluzionari, in antitesi alla fallimentare tirannia del maschio. 

Ampio spazio, in questa riorganizzazione sociale, dovrebbe spettare ai bambini, tenutari del potere insieme a donne ed anziani.  Propria  dei bambini è la potenza generatrice  di libertà,  della capacità di  reinventare la storia cancellata dall’oscurantismo iperliberista , sostituendo mistificazioni e riscritture storiche con il potere  della fantasia. 

Stiamo “babbiando”,   direbbe il commissario Montalbano. Ma questo progetto –concetto di fanta-socio politica futuribile è liberamente tratto dal  concept album  inciso dal gruppo musicale  degli Area nel 1976, intitolato  “Maledetti” (maudits) . Nel susseguirsi dei brani    la totale perdita della coscienza umana, era dovuta ad un guasto del computer che la custodiva all’interno di una banca. Ovviamente nel 1976 gli hacker non c’erano ancora. 

Però la narrazione  del potere detenuto dalla coscienza storica degli anziani, dallo spirito rivoluzionario delle donne e dalla fantasia dei bambini, potrebbe essere più che valida oggi per dissolvere la dittatura  delle banche, dei fondi internazionali d’investimento, che condizionano fortemente le dinamiche istituzionali di ogni singolo Paese.  

Una dittatura a cui, volenti o nolenti, dovranno sottomettersi anche gli attuali vincitori delle elezioni italiane. A meno che,  nel caso in cui si dovesse rivotare a breve, non si promuovano liste di donne, anziani,  gente dotata di fantasia infantile,  capace di rimuovere tutto il marciume politico  vecchio e,  falsamente nuovo,  servo del capitale finanziario, che avvelena la vita della maggior parte di noi. 

Per capire meglio chi erano gli Area, come e quando maturavano questi progetti di fanta-socio politica futuribile, invitiamo tutti i nostri lettori a partecipare, sabato 24 marzo alla presentazione del libro di Diego Protani  e Viviana Vacca : “Sulle labbra del tempo” (edizioni Lfa Pubblisher) dedicato proprio alla quadro socio-politico-creativo  degli anni ’70 e al grande ruolo che rivestirono i gruppi musicali prog.rock, in particolare gli Area, nella visione  di  una nuova organizzazione collettiva . 

Vi aspettiamo presso l’associazione culturale “Oltre l’Occidente in L.go Paleario 7 a Frosinone dalle 17,00, insieme all’autore del libro  Diego Protani, per rivivere ed analizzare un periodo rivoluzionario, creativo, ma anche spietato per la  storia del nostro Paese. “Dallo scontro nasce la creatività” si legge nelle note di copertina  di “Maledetti”. La citazione di Eraclito sta a significare che  proprio a seguito di stagioni, tempestose, crudeli, cruente, diciamo pure rivoluzionarie, può nascere la creatività per progettare un mondo nuovo.  Era questo  il processo politico che si andava definendo negli anni ’70? Ne parleremo sabato prossimo. Non mancate .

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