Non possiamo sottovalutare quanto sta avvenendo nelle
istituzioni del nostro paese e neppure l'assenza di un vero confronto politico.
Il parlamento è ridotto a votificio, con l'uso di
decreti, voti di fiducia, testi sconosciuti votati a scatola chiusa come sta
accadendo sulla legge di bilancio.
Speravamo in una svolta dopo la deriva istituzionale
nella precedente legislatura e la vittoria del No nel referendum del 4 dicembre
2016. Invece il governo espresso dalla coalizione giallo-verde sta rifacendo
gli stessi errori, con un crescendo preoccupante.
Per riassumere in un concetto la nostra richiesta alla
nuova maggioranza:
Fermatevi !
Consentite un confronto politico di merito, non
prendetevi la grave responsabilità di continuare su una deriva, fin troppo in
continuità con gli errori precedenti, che porterebbe a mettere in discussione
aspetti centrali della nostra Costituzione e a creare un distacco ulteriore tra
rappresentati e rappresentati.
Sarebbe un grave errore rimettere al centro del
dibattito politico le modifiche della Costituzione. La Costituzione della
nostra repubblica, nata dalla Resistenza al nazifascismo, merita rispetto ed è
l'architrave del nostro assetto istituzionale. Singole modifiche della
Costituzione com'è previsto dall'articolo 138 sono possibili, ma non possono e
non debbono essere piegate a interessi di parte e ad esigenze momentanee.
La Costituzione è un bene comune a tutti noi, nessuno
può stravolgerla a proprio piacimento. Quando ci si è provato i cittadini hanno
respinto i tentativi di stravolgimento e se dovesse essere ancora necessario il
Coordinamento per la Democrazia Costituzionale è pronto, se necessario, a
rientrare in campo per impedire stravolgimenti costituzionali, fino ad
impegnarsi in campagne referendarie. Tutti farebbero bene a ricordare che
all'inizio del 2016 il No era dato al 20 % ma alla fine il voto No è arrivato
al 60% e il 4 dicembre 2016 ha vinto.
Chiediamo di fare conoscere le proposte di modifica
della Costituzione e di poterle discutere con il tempo necessario. In
particolare chiediamo di aprire una riflessione preventiva sulle proposte di
attuazione dell'attuale (nefasto) articolo 116 della Costituzione per bloccare
ogni tentativo di differenziare diritti fondamentali dei cittadini italiani per
regioni, pensiamo a salute, istruzione, ambiente, condizione di lavoro,
pensioni.
La trattativa in corso tra Governo e Lombardia,
Veneto, Emilia è del tutto nascosta ai cittadini. Chiediamo di conoscere, di
poter esprimere opinioni. Non solo noi ma tutti i cittadini italiani, avviando
una grande operazione di trasparenza. Questo va fatto ora perche' le decisioni
istituzionali rischiano di essere irreversibili.
Invece è necessario affrontare ora, senza ritardi, la
modifica della legge elettorale, che deve essere cambiata sulla base di due
principi: sostanziale rispetto della proporzionalità e garanzia che i cittadini
potranno scegliere direttamente tutti i deputati e i senatori chiudendo il
triste periodo dei nominati dall'alto.
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