Ieri sera ho visto in TV il film documentario trasmesso da
Rai 1 “Figli del destino”. La proiezione
narra la storia di quattro bambini ebrei,
nella realtà, Lilliana Segre, Lia Levi,
Tullio Foà e Guido Cava, vittime delle leggi razziali fasciste promulgate nel 1938. In
particolare i quattro bambini , oggi
diventati adulti , ricordano con
tristezza , sgomento e dolore quando,
per il decreto sulla razza firmato da
Vittorio Emanuele III, hanno dovuto, in quanto figli di ebrei, lasciare la
scuola. Una domanda i ragazzini sgomenti rivolgevano ai loro genitori: “Perché
non posso più andare a scuola? Eppure la maestra mi vuole bene, i compagni
anche, e poi vado bene ho bei voti” I genitori erano in difficoltà non sapendo
cosa rispondere a questa domanda. Ebbene
questa stessa domanda i bambini del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto l’avranno
posta ai loro genitori i quali, presumo, avranno avuto le stesse difficoltà dei
genitori ebrei nel rispondere ai propri figli. Non è un paragone azzardato perché lo sgombero
che il ministro della paura ha ordito
nei confronti degli immigrati della cittadina vicino a Roma è una vera e
propria deportazione. Pubblico di seguito il comunicato stampa del Comune di
Castel nuovo di Porto del 22 gennaio
scorso. Il documento è utile per capire come si fa a distruggere un processo di
civile integrazione costruito con dedizione ed umanità in pochi barbari minuti. Forse sarebbe ora di
ribellarsi al grido di “BUONISTI UN CAZZO”
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