Sono un cittadino italiano, la mia opinione
varrà quindi per un sessantamilionesimo.
Non posso associarmi al coro di consensi al
discorso di fine anno del Presidente della Repubblica.
In quel discorso, in cui molte cose vere,
buone e giuste sono state dette da una persona egregia per cui nutro profondo
rispetto, convinta stima e sincero affetto, due sono state omesse, e la
loro omissione è grave e dolorosa, poiché essa occulta e banalizza due mali che
tutti vediamo ed a cui tutti dovremmo opporci, dal Presidente della Repubblica
fino all'ultimo dei cittadini.
La prima cosa: con la politica di
persecuzione dei migranti, di omissione di soccorso dei naufraghi, di
istigazione all'odio razzista, il governo italiano in carica sta
commettendo un vero e proprio crimine contro l'umanità e sta trasformando di
nuovo il nostro paese in un barbaro regime razzista.
La seconda (ma solo in ordine cronologico):
con il cosiddetto "decreto sicurezza" è stato consumato un colpo di
stato razzista che introduce in Italia elementi di apartheid, che viola la
Costituzione della Repubblica Italiana, che viola fondamentali diritti
pertinenti a tutti gli esseri umani.
Queste due cose andavano dette, averle
taciute - al di là delle intenzioni - favorisce il golpe razzista in corso.
Sarei assai grato al Presidente della
Repubblica, che pure in questi mesi a me è sembrato che ripetutamente abbia
dato segno di essersene reso conto, e ripetutamente abbia dimostrato il suo
impegno a contrastarle, se volesse aggiungere almeno ora a quel suo
discorso mutilo le parole necessarie di contrasto al razzismo e al
golpismo del governo, di difesa nitida e intransigente della Costituzione
repubblicana e dei diritti umani di tutti gli esseri umani che il governo in
carica criminalmente viola.
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