Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 21 febbraio 2020

Progetto eversivo in due mosse.

Comitato dei Castelli Romani per il NO





 Se si rilegge con attenzione il punto 20. del Contratto di governo, firmato nel 2018 da M5S e Lega, appare chiaro che i loro capi miravano a disgregare la Repubblica della Costituzione, riducendo la rappresentatività del Parlamento, come preteso dal M5S fautore della democrazia dei clic, e attribuendo alle Regioni l’autonomia differenziata, come preteso dalla Lega federalista e secessionista. 

Così, prima M5S e Lega, poi M5S e PD, con i governi Conte I e II, hanno operato, senza discontinuità, per ridurre il numero dei parlamentari e attribuire l’autonomia differenziata alle Regioni. 

Oggi, per far passare questo loro progetto eversivo, M5S e PD vogliono far credere che “il taglio delle poltrone” farà risparmiare miliardi di euro e che l’autonomia differenziata non danneggerà i cittadini, perché, secondo il progetto di legge del ministro Boccia, essa si farà insieme alla definizione dei LEP, cioè dei livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. 

Argomenti falsi e bugiardi! Se l’obiettivo fosse stato davvero il risparmio, sarebbe stato ben più semplice ridurre dello stesso 36,5% i compensi, anziché il numero dei parlamentari; riduzione, che, senza cambiare la Costituzione, sarebbe entrata in vigore subito e non dopo il rinnovo del Parlamento, previsto per il 2023, cioè ben cinque anni dopo. 

Tanto rumore per risparmiare non miliardi, ma un ridicolo 0,007% del bilancio annuale dello Stato, cioè, secondo i dati del 2019, sì e no 61 milioni su quasi 870 miliardi di euro? Per la definizione dei LEP, poi, la truffa è ancor più evidente, perché, per l’art. 117 della Costituzione, deformata nel 2001 dal centrosinistra, i LEP sono materia di legislazione esclusiva dello Stato, che non deve contrattarli con le Regioni, che devono invece attuarli, e perché il progetto Boccia prevede che l’autonomia differenziata diventi comunque operante, se dopo un anno dalla sua attribuzione i LEP non siano stati ancora definiti. Se per definirli non sono bastati venti anni, quanti ce ne metteranno per attuarli davvero? 

Poiché siamo di fronte a un progetto eversivo della Repubblica parlamentare una e indivisibile della Costituzione, noi pensiamo che ogni buon cittadino abbia il dovere di opporsi con ogni mezzo lecito all’autonomia differenziata prevista dal progetto Boccia e alla riduzione del numero dei parlamentari. Come? Se non altro, invitando a votare e votando NO, il 29 marzo; sapendo che, se vince il SÌ, i signori dei partiti maggiori, forti della vittoria referendaria raggiunta, approveranno oltre all’autonomia differenziata, anche altri “ritocchi” della Costituzione – l’appetito vien mangiando! – e una legge elettorale, che rafforzi ancora il loro governo contro il nostro Parlamento. 

Mentre, se vince il NO, noi potremo pretendere e ottenere: 
1) una legge costituzionale, che abroghi il terzo comma dell’art. 116 o almeno lo riscriva, per rendere ben evidente che esso discende coerentemente dall’art. 5 della Costituzione, che riconosce e promuove le autonomie locali come uno dei suoi principi fondamentali, garantendo così sia l’unità indivisibile della Repubblica sia l’uguaglianza nei diritti fondamentali dei cittadini su tutto il territorio nazionale

2) una legge elettorale, che finalmente permetta a chi vota di scegliersi sempre e comunque con voto personale e diretto chi lo rappresenti, così da contribuire per via democratica sia al rafforzamento del Parlamento sia alla correzione di alcune evidenti storture della vita parlamentare

Salviamo gli usi, evitando gli abusi!

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