Luciano Granieri
Incipit. Che belle le introduzioni, oggi non si fanno quasi più. In questo caso ci troviamo davanti a 41 secondi di musica che introducono quello che si andrà a sentire. Ma non è così semplice…..ascoltare per credere.
A piece of Cake. Potenza alternata a delicatezza, momenti impetuosi con un incedere martellante, alternati a fraseggi delicati, eterei. Un manifesto del gioco di contrasti, che caratterizzerà gran parte dell’album.
Spider. Qui si gioca con il ritmo. Una sorta di “secundary ragtime”, si alterna a piccole, ma preziose, armonizzazioni, per poi ritornare ad una sequenza ritmica che mi ha ricordato Tank degli Elp. E’ una mia considerazione personale, ma l’esecuzione evoca lo stile anarchico-pianistico di Keith Emerson, a parte le sortite liriche di una bellezza unica.
Hide and Seek. Pezzo armonioso con una accattivante incrocio fra linea melodica e armonica. Al di la dei tecnicismi un pezzo arioso, che però non può non sfociare nel solido martellante sostegno ritmico, elemento portante di tutta l’opera.
We can work it aut. Un suggestiva rilettura del famoso brano dei Beatles che si sviluppa nell’alternanza di momenti diversi e contrastanti: ad un pedale ritmico potente, a sostegno di un esposizione del tema quanto mai decisa, segue una riproposizione più rilassata, carica di arpeggi che si incrociano, si inseguono. Contrasti che la rilettura del pezzo beatlesiano mette in risalto attraverso un’interpretazione assolutamente nuova e accattivante.
Eleventh Avenue. Omaggio a Jelly Roll Morton? Penso proprio di si. Attenzione, non al Boogie Woogie, di Teddy Wilson, in cui la mano sinistra monopolizza la cifra ritmica, ma proprio alla musica creola del downtown di New Orleans, dove il motore rimico si mescola con la tradizione mitteleuropea, ed il melodramma italiano. Ecco squadernato in un piccolo, ma grande, brano il paradigma di collettivizzazione culturale su cui si è strutturata la musica jazz.
Round Midday. E’ classico della poetica Be Bop, costruire sulla linea armonica di un brano conosciuto, un’improvvisazione melodica completamente diversa. Charlie Parker, su “How High the Moon”, costruì “Ornithology” un classico del Bop. Ma il sound, nel caso di Round Midday, evidentemente, non è quello. L’obiettivo del fraseggio bop era di stravolgere e fagocitare anche la costruzione armonica. E’ forse più appropriato, sia per le atmosfere, che per l’attualità musicale, citare “Odio l’Inverno” di Daniele Sepe, inciso nel CD “The Cat With the Hat” dove l’operazione di “mascheramento”, coinvolge pienamente “Odio l’Estate” il brano di Bruno Martino, diventato un standard jazz di successo. Al di la di queste elucubrazioni accademiche l’omaggio di Cellupica a Monk, nella rilettura di “’Round Midnight”, è di una bellezza sconvolgente. Probabilmente è il pezzo che preferisco dell’album, ma non ne sono sicuro. E’ difficile fare una classifica su cotanta magnificenza.
In a Hounted House. Impressionante inizio contrappuntistico dove si incrociano sequenze melodiche mozzafiato, quasi drammatiche , senza sottolineare gli accordi, che poi, però, si riprendono la scena. Il tutto sfocia in una suggestione lirica, delicata e preziosa. Ma, inevitabilmente, si ritorna alla potenza, in un gioco di contrasti fra tensione e rilassamento.
Anything to say. Tante pulsazioni, ma non ritmiche, assolutamente armonico-emotive, con uno sviluppo fra pause e riprese che crea un gioco di alternanza fra costruzione e destrutturazione della tensione emozionale veramente prezioso. Anche in questo caso a me sembra che Monk sia ben presente.
Egg Dance. Tempi dispari a profusione, ve lo ricordate “Time Out” di Dave Brubeck? un album i cui pezzi erano basati su queste sdrucciole ritmiche frutto delle frequentazioni milhaudiane del pianista californiano. Ma anche in questo caso, il protagonismo ritmico lascia spazio ad esplorazioni melodiche accattivanti, semplicemente affascinanti.
In conclusione, siamo di fronte ad un gran bell’album, un altra tappa dell’evoluzione musicale di Lorenzo Cellupica, pianista compositore, che conferma l’abilità esecutiva e compositiva di un musicista capace di assorbire ogni sollecitazione musicale per trasformarla in una pagina di originalità e creatività assolutamente personale.
Link per l'acquisto:https://lorenzocellupica.bandcamp.com/album/in-a-haunted-house
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