Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 26 gennaio 2011

Buon Viaggio verso la luna

di Luciano Granieri





Ne abbiamo tanto scritto, ne abbiamo tessuto le lodi, vi abbiamo anche offerto un piccolo assaggio e finalmente!!!!!  Ladies and Gentleman we are very happy to present you:  THE INCREDIBLE MAURO BOTTINI- SAX TENORE, SOPRANO E CLARINETTO, THE GREAT PAOLO  TOMBOLESI – PIANO E TASTIERE, THE BIG DRUMMER MASSIMO MANZI – BATTERIA, THE MARVELLOUS STEFANO MICARELLI – CHITARRA  AND THE FABOLUS MASSIMO MORICONI AL BASSO. Signori giù il cappello davanti Mauro Bottini quintet. Al di là dell’enfasi ben giustificata,  diciamo che domenica 23 gennaio si è tenuto ad Alatri, presso la biblioteca comunale il concerto di  presentazione del nuovo disco ( CD correggerebbe Massimo Moriconi) del Mauro Bottini Quintet “Self Portrait”. Il set  prevedeva l’esecuzione di tutti i brani dell’ultima fatica di Mauro Bottini. Cosa è accaduto?  Salite  sul treno che spedisce dritti verso la luna e lo scoprirete  . Si parte  dunque  con The Train  for the Moon, il brano giusto per scaldare la numerosissima platea. Certo come già descritto in altro post,  le 8  tracce di “Self Portrait” segnano  una pagina eccellente nel panorama jazzistico italiano e non solo, ma sentire queste stesse esecuzioni dal vivo con i cinque giovanotti ad impressionare per tecnica sensibilità  armonico –ritmica e genialità improvvisativa,  è tutt’altra storia. Potremmo illustrare  gli effetti speciali che Massimo Moriconi tirava fuori dal suo basso,  in Flowers Shop, o in St.Thomas, potremmo descrivere il fuoco, l’incedere poliritmico che tracimava dai tamburi e dai cimbali di Massimo Manzi in The train for the moon e in Four,  oppure potremmo dilungarci nel magnificare le soluzioni armoniche di Paolo Tombolesi in Estate e in In A sentimental  mood, e che dire della fluidità solistica di Stefano Micarelli in Self Portrait e nel bis di the Train for the Moon?  Potremmo infine esaltare tutta la sapienza di Mauro Bottini al tenore al soprano e al clarinetto, la freschezza delle sue composizioni. MA ABBIAMO LE IMMAGINI. Dunque basta chiacchiere che ognuno entri nell’incredibile alchimia che coinvolge un appassionata platea e  cinque  signori che ti inondano di note e ritmi in viaggio continuo   dal jazz al blues al funky,  al calypso alla bossa nova.

Buona Visione  e Buon Viaggio verso la Luna. 









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