Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 13 maggio 2012

I rossi son tornati

Luciano Granieri


"Oggi è un fatto storico: nasce l’opposizione sociale al governo Monti”.  “Da domani bisogna partire in tutti i comuni a raccogliere la gente, dobbiamo costruire  le  lotte per mandare a casa il governo e cambiare la politica”. Queste le due frasi più significative pronunciate  dal Segretario di Rifondazione  Paolo Ferrero  dal palco della manifestazione indetta dalla Federazione della sinistra contro il governo Monti, tenutasi ieri a Roma. Alla presenza degli stati  maggiori della Federazione, dallo stesso  Ferrero a Diliberto, segretario dei Comunisti Italiani, a Cesare Salvi, accompagnati da Vassil  Primikiris del Syriza,  partito della sinistra vittorioso  in Grecia e  Pierre Laurent segretario del Pcf che aderisce al Front de gauche vittorioso in Francia,  sono sfilati per le vie di Roma quarantamila (per gli organizzatori)  comunisti.   Al di là delle cifre era da tempo che non si vedevano sfilare in piazza così tante bandiere rosse. Questo è un segnale forte e inequivocabile che, nonostante la contestata progettualità elettoralistica su cui è basata la Federazione della Sinistra, i militanti, il popolo comunista esiste ancora  ed  è sempre più consapevole che la lotta alla devastazione sociale del governo Monti, emissario italiano del potere della finanze e della banche, debba avere come fronte avanzato proprio  i comunisti , organizzati nella forma più unitaria possibile. L’appello all’unità infatti è stato il refrain più gettonato venuto dal palco. Una unità che deve estendersi  a partire dai legami non propriamente stabili fra Prc e Comunisti Italiani, in particolare nelle realtà locali , fino a Sinistra Ecologia e Libertà, all’Idv, qualcuno azzarda anche a Grillo (Diliberto) e addirittura al Pd. E’ partito qualche fischio, ve bene l’unità ma quando è troppo è troppo. Risulta  del tutto evidente che non si possono trovare accordi  con un partito che appoggia l’oggetto della contestazione, ovvero il governo Monti. Ma il messaggio unitario più importante è venuto dall’esponente greco Primikiris e  da quello francese Laurent, che hanno invocato una unità transnazionale, europea, di tutti i comunisti impegnati contro il neoliberismo, la dittatura del capitalismo e della finanza. Questa secondo me è la vera sfida. Un sfida difficile, quasi impossibile, ma da percorrere fino in fondo perché sicuramente vincente.  Per  fare questo è necessario che si ripudino le malsane sirene governiste del  realismo riformista,  emanazione dalle attuali socialdemocrazie che ormai di sociale hanno ben poco. E’ necessario che le dirigenze mantengano, nell’elaborare l’indirizzo politico, ciò che premettono ai propri militanti durante queste manifestazioni. In parole povere è necessario che quell’opposizione sociale al governo Monti, annunciata con enfasi da Paolo Ferrero, rimanga costante in ogni fase dell’agire politico, in particolare quando, a bandiere riposte nell’armadietto e megafoni spenti, si definiscono strategie e alleanze per le elezioni, nazionali e  locali.  E’ proprio in questa fase che purtroppo si determinano gli strappi più laceranti fra quanto si dice in piazza e quanto si decide nelle stanze degli uffici dirigenziali .  Da queste dinamiche deve ripartire l’opposizione sociale. Dunque il messaggio che i quarantamila “COMUNISTI” hanno mandato dalle strade di Roma è quanto mai chiaro. E’ necessario che noi comunisti torniamo a rappresentare le istanze del popolo, dei ceti oppressi, del mondo del lavoro disintegrato dagli immani profitti dei grandi speculatori finanziari.  Lo possiamo e lo dobbiamo fare perché  investiti dalla nostra storia, dalla nostra genesi di movimento e di partito. Sono convinto che questo messaggio forte e chiaro fosse indirizzato, non solo ai potentati finanziari, a un governo che su mandato di banche e multinazionali sta distruggendo le vite di milioni di persone,  ma anche alla propria dirigenza. Dirigenti che dovranno tenere  conto di questo appello inequivocabile nell’elaborare alleanze e apparentamenti per non disperdere la grande forza militante che a Roma ha dato una grande dimostrazione di forza.  Tremate, tremate i rossi son tornati.



Foto: Prc Lazio
Musica : L'Internazionale,  eseguita dagli Area
Editing: Luc Girello

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