Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 2 giugno 2012

L'intrigo del Papa a Milano

Luciano Granieri



Come è ormai noto a tutti nella giornata di oggi insieme alla parata militare svoltasi a Roma per celebrare il 2 giugno, a Milano è andata in scena  la parata religiosa in onore della famiglia.  Nel primo caso  il grande protagonista è stato il presidente della repubblica, nel secondo,  la scena è stata tutta ad appannaggio di Papa Benedetto XVI. Le visite papali nella città dell’amaro da bere non sono molto frequenti.  L’ultima, di Giovanni Paolo II, risale al 1984 e prima di questa per trovare un Papa ospite della città meneghina bisogna risalire al 1418 quando Papa Martino V soggiornò in “Mediolanum” per  tre giorni.  Su questa visita del papa noi di Aut abbiamo fatto  un scoop. Sembra certo  che la kermesse papalina  di questi giorni originariamente non sia stata decisa per una  esaltazione  generica dei valori della famiglia. L’idea di Papa Ratzinger,grande studioso di teologia  e di storia  del Cristianesimo, fosse quella di celebrare  un  evento  altamente mistico , di  assoluto valore biblico avvenuto in Milano agli inizi del 1100, nel 112 precisamente.  In questo inizio dell’anno mille il lombardo popolo pio  potè assistere niente meno che alla manifestazione del GIUDIZIO DI DIO.   Il Creatore venne chiamato  in causa dall’allora arcivescovo di Milano il quale fu accusato da un prete povero , “ben visto dai poveri cristi”, di  essere un ladro, di tiranneggiare e saccheggiare la città di Milano in combutta con l’imperatore.  Tali accuse, indussero l’arcivescovo simoniaco ad invocare il giudizio divino. Il prete accusatore, avrebbe dovuto camminare  sui carboni ardenti. Qualora Dio avesse riconosciuto che le invettive dl Prete Liprando   non erano ingiurie ma la verità, il povero sacerdote non si sarebbe bruciato, e la maledizione si sarebbe abbattuta sull’arcivescovo  costringendolo a lasciare Milano con vergogna e ignominia, qualora invece i carboni ardenti avessero arrostito le estremità di Liprando, questo avrebbe dovuto pagare con atroci sofferenze e  la morte il suo ardire. Le cronache dicono che Liprando ne uscì sudato ma non bruciato per cui il GIUDIZIO DI DIO si compì santificando l’umile e pio prete dei “poveri cristi” condannando l’arcivescovo alla vergogna e all’esilio . Questo era l’evento che il papa avrebbe voluto celebrare in quel di Milano. Se non chè a seguito di diversi studi si è venuto a scoprire che l’arcivescovo ladro e simoniaco era un vecchio antenato  dell’attuale segretario di Stato  Vaticano, Cardinale  Tarcisio Bertone, il quale avrebbe preso questa celebrazione come un offesa personale  rinunciando  ad  accompagnare il Papa in una visita così importante dal carattere internazionale.  Visto  che nei  recenti scandali scoppiati intorno alla Santa Sede la figura del  segretario di stato era sempre al centro delle polemiche,  per non dare adito ad ulteriori screzi,  si è deciso cambiare la motivazione della visita. Non più celebrazione di un evento Pio  e Santo come il giudizio di Dio, ma una generica esaltazione dei valori della famiglia con i soliti fanatici teodem  scatenati per la città a  rompere i coglioni perfino ai giornalai  di Linate costretti a rimuovere dall’edicola le copie di Playboy posizionate tropo vicino a quelle di Famiglia Cristiana.  Ancora una volta le ragioni di Stato hanno prevalso sulla secolarità della religione.  Ci vorebbe una rivoluzione ma ancora non siamo  ecclesiasticamente   attrezzati.

La rievocaizone


Parole: Dario Fo
Musica: Enzo Jannacci

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