Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 19 giugno 2012

Seicento millimetri di pendolari

 a cura di Laura Jurevic

Su roma ieri sono scesi seicentomila millimetri di pendolari, è qui scritto sul... lo dice il comunicato della protezione civile il signor gabrielli! io, massimo alemagno, ora chiamo esercito, riapro le scuole, le richiudo, assumo i macchinisti per la C quando servono per la b, licenzio i macchinisti della A, chiudo la metro b, riapro la metro d.... chiamio esercito allo 069384944 che però prenderà lo 06938494905 per poi prendere lo 06945849302 ah no queste so' le puttanate che ho fatto in solo un anno, IO, massimo decimo alemagno...


da: http://www.leggo.it

Franco Pasqualetti
ROMA - «Se questo è il risultato di aver aperto la B1 potevano pure tenerla chiusa». «Se uno vuole suicidarsi sotto la metro a Roma non ci può riuscire». Ore 8, stazione Termini, direzione Rebibbia: centinaia di passeggeri aspettano la metro B da 18 minuti. I nervi sono tesi come corde di violino. C’è chi la butta sullo scherzo, chi bestemmia, chi impreca contro l’Atac, il sindaco e ci mette dentro anche il governo Monti. D’un tratto dalla galleria si vedono i fari di un treno: i passeggeri applaudono, manco fossero alla prima della Scala. Qualcuno sventola un fazzoletto bianco: uno, dieci, cinquanta. Alla fine sulla banchina si crea una panuelada spontanea. 
È la sintesi di una mattina di ordinaria follia in metropolitana. Un lunedì nero, nerissimo, per il trasporto: ritardi da record, convogli lumaca, frequenze che nell’ora di punta salgono dai due minuti e 30 secondi fino a 20’ (per l’Atac dalle 5.30 alle 13 perse il 50% delle corse). Il risultato? Circa seicentomila persone in ostaggio delle linee B e B1. Nessun guasto: l’Azienda di trasporto - invece di fare mea culpa per aver portato la vertenza coi sindacati troppo alle lunghe - dà la colpa ai suoi macchinisti «per aver adottato uno sciopero selvaggio».
In realtà i macchinisti si stanno rifiutando di lavorare con turni straordinari e stanno applicando il regolamento ferroviario alla lettera (per capirci: c’è un fanalino fulminato, la metro si ferma). Una situazione che ha spinto il sindaco a scrivere al Prefetto per intervenire e precettare i lavoratori (e lo stesso Pecoraro questa mattina incontrerà i sindacati). L’assessore alla Mobilità annuncia: «Entro fine anno assumeremo 50 macchinisti per la metro C». Ma come è possibile? La nuova metro è automatizzata e non ha alcun conducente a bordo.
Insomma, una confusione totale in cui il Campidoglio, ma soprattutto il management dell’Atac, non sanno cosa fare. A rimetterci sono i passeggeri: alle 8.30 a Termini è dovuta intervenire la polizia per sedare gli animi più caldi. Poco dopo, a Tiburtina, è stata la volta dei carabinieri, intervenuti per gestire la mole di cittadini che non riuscivano a scendere in banchina tanta era la calca in attesa dei treni. Una situazione pazzesca che potrebbe ripetersi nei prossimi giorni con lo stesso caos.

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