Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 26 ottobre 2012

Primarie del centro sinistra in salsa ciociara

Luciano Granieri


Giovedì scorso siamo stati invitati dal nostro amico Angelino  Loffredi    all’incontro pubblico organizzato dal Comitato Ciociari per Bersani  per  inaugurare la campagna elettorale in vista delle primarie del  centro sinistra. A confronto: Alessandro Mazzoli in rappresentanza del candidato Pierluigi  Bersani, Piero Di Alessandri  per  Matteo Renzi e Gaetano Capuano  in rappresentanza di Niki Vendola.  A moderare il dibattito, Ermisio Mazzocchi del comitato Ciociari per Bersani.  Dopo il saluto di Sara Battisti, segretaria Provinciale del Pd, e di Gianfranco Schietroma,  consigliere provinciale dei Socialisti italiani,  Mazzoli, Di Alessandri e Capuano hanno spiegato le ragioni del loro appoggio rispettivamente a Bersani, Renzi  e Vendola , quindi hanno risposto alle domande degli invitati fra cui il sottoscritto.  Raramente capita di trovare nel nostro blog un intervento super partes  come questo.   Noi non siamo né per Vendola, né per Bersani, né tanto meno per Renzi . A dirla tutta non ci piace nemmeno l’esercizio delle primarie del tutto in contrasto con il dettato costituzionale che vuole il presidente del consiglio nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del Parlamento  e non uscito dalle semifinali delle primarie e dalle finali delle elezioni politiche. Vorremmo ricordare che fino a prova contraria, l’Italia non è una repubblica presidenziale , per cui l’indicazione del Presidente del Consiglio non spetta agli elettori.  Tornando al dibattito le nostre valutazioni sono assolutamente imparziali così come le nostre domande hanno impegnato gli esponenti in rappresentanza dei candidati alle primarie a confrontarsi con le contraddizioni presenti nei loro programmi. Le questione da noi poste hanno riguardato, per il renziano Di Alessandri ,  la contraddizione  per cui la rottamazione è valida per la nomenclatura di partito, ma non lo è per i  lavoratori. Infatti il sindaco di Firenze è  favorevole , in toto, alla riforma previdenziale targata Fornero. Un dispositivo in cui  il tempo della meritata “ROTTAMAZIONE”  per  i lavoratori anziani viene ulteriormente allungato, ostacolando così  l’ingresso dei giovani nel  mondo del lavoro . Al  vendoliano Capuano abbiamo chiesto conto di come si concilia la posizione di Vendola contro il fiscal compact, con l’impegno posto nella carta d’intenti firmato anche dal governatore della Puglia, in cui si obbliga la coalizione a rispettare i trattati europei che prevedono proprio quel rigore di bilancio che Vendola dice di aborrire.  A Mazzoli , rappresentante del comitato Ciociari per Bersani,abbiamo chiesto di spiegare come la pratica delle primarie si concili con il dettato costituzionale. Le risposte le potrete apprendere dai video.  Avremmo voluto porre altre questioni programmatiche che non solo non si conciliano fra loro , ma sono antitetiche,  però il tempo è stato tiranno e non volevamo togliere spazio agli altri convenuti . Resta comunque   difficile comprendere come il candidato che dovesse perdere potrà supportare il candidato Premier vincente  sulla base di programmi non condivisi. Di esempi ce ne sarebbero tanti , ne scegliamo alcuni. Nella carta d’intenti sottoscritta dal Pd Sel e Si, ci si impegna a salvaguardare i diritti  delle coppie gay, ma si sostiene altresì che in nome della governabilità esiste la possibilità di stringere accordi di governo con le forze del centro moderato che sulla questione dei diritti civile la pensano all’opposto.  Inoltre  come sarà l’atteggiamento di Vendola, nemico giurato dell’Udc, qualora dovesse realizzarsi  l’alleanza con i centristi?  Altra questione  relativa ai beni comuni. Nella carta d’intenti si concede ampio spazio alla ripubblicizzazione dei beni comuni. Le forze sottoscrittrici della carta d’intenti si impegnano a far  rispettare il risultato dei referendum sull’acqua e sul divieto di lucrare sui beni comuni che non devono essere oggetto di mercato e tantomeno privatizzati  Ma se vince Matteo Renzi come si regoleranno  Bersani, Vendola e Nencini nel supportare un programma che invece prevede la cartolarizzazione dei beni pubblici e la privatizzazione delle società partecipate dagli enti locali, incluse quelle che sovraintendono all’erogazione idrica?  Non lo osiamo immaginare e francamente neanche ci interessa.  Perché l’operazione “PRIMARIE” sia quella del centro sinistra che quella ben più imbarazzante del centro destra, rischia di diventare una sceneggiata inutile. In primo luogo perché è chiara la volontà  , in primis del Presidente della Repubblica,   di fare in modo che dalla tornata elettorale della prossima primavera  non esca  un chiaro vincitore  così  da ridare il “BASTONE” del comando a Mario  Monti e, in secondo luogo,  perché è   evidente che il prossimo presidente del consiglio,  qualunque sia la sua provenienza, avrà già una  strada programmatica ben precisa da percorrere ,  quella tracciata dai trattati europei. Cioè raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2014 e abbattimento del  debito fino  al 60% del Pil entro il 2020. Tutte operazioni che aggraveranno la devastazione sociale già imperante. Allora, se questo è lo scenario, magari sarà  meglio perderle le primarie, se non altro non  si sarà ritenuti responsabili dell’annientamento  del nostro Paese.


   











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