Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 11 marzo 2014

Iniziativa delle donne a Cassino .

Comitato ANPI Provincia di Frosinone


Domenica 9 Marzo, nel corso delle iniziative promosse dalle donne di Se non ora, quando? di Cassino, è stato presentato il libro di Lucia Fabi ed Angelino Loffredi “Nord e Sud un cuore solo”, sull’infanzia di Cassino e della Ciociaria salvata dalla solidarietà delle famiglie del Nord Italia nel 1946. Gli autori hanno illustrato il loro lavoro alla presenza di una sala gremita ed attenta fino alla fine dei lavori.
Il libro, pubblicato nel 2011, raccoglie documenti dell’epoca e testimonianze dirette di persone coinvolte, e ricostruisce una pagina nobile quanto sconosciuta della storia italiana. Sconosciuta non certo per crudele casualità o per beffa del destino, ma perché quella pagina straordinaria, all’indomani della Liberazione e delle tragedie della guerra, fu scritta dai comunisti, ed in particolare dalle donne comuniste. Ce n’è quanto basta per far storcere il naso ad ogni risma di benpensanti, di quanti vorrebbero che le differenze fossero derubricate a semplice questione di tattica, e non fossero invece quello che sono, ossia il discrimine fra chi aveva in animo la conquista della libertà e della dignità per tutti e chi era fiero di servire un padrone, meglio se guerriero, purché si potesse illusoriamente ritagliare in quella servitù un angolino di privilegio.
Cassino visse quei nove mesi, e l’ultimo inverno soprattutto, nella miseria più nera, straziata dalla vista di centinaia di innocenti, molti ancora bambini,            dilaniati dopo mesi di fame, di pidocchi, di sporcizia, di abbrutimento totale, ridotti a meno che animali in preda alla paura. Tutto questo non finì con la fine dei combattimenti. Furono le donne, le donne comuniste che avevano da poco finito di combattere la Guerra di Liberazione, le donne del Nord, che o erano state in montagna con gli uomini a combattere contro l’invasore ed i suoi accoliti collaborazionisti, o erano state in trincee ancora più pericolose, ad assistere, a rifornire, ad informare, a nascondere i partigiani in lotta, furono loro a decidere, spesso imponendosi agli uomini, a passare ancora una volta all’azione, pretendendo che il loro partito organizzasse, anche se con le difficoltà che oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare, la solidarietà militante, trasportando i bambini denutriti e seminudi in zone più favorevoli, accogliendoli nelle case dei militanti, nutrendoli e restituendo loro la dignità che a Cassino non avrebbero avuto per molto tempo ancora.
Le donne ricordano oggi le loro madri, le loro nonne, raccolgono il loro insegnamento e lo offrono alla Città Martire.

L’ANPI è grata a queste donne per l’invito rivoltole, ed ha partecipato con diversi iscritti presenti e con un  accorato intervento del presidente provinciale. Siamo grati alle donne di Se non ora, quando? per aver donato alla Città le loro riflessioni, la loro sensibilità civile, la loro esperienza partecipativa, ed auguriamo di rinnovare le occasioni di collaborazione nella battaglia senza fine della dignità.

Video a cura di Luciano Granieri.
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