Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 15 dicembre 2014

NUOVOGIORNO: Un rebus quotidiano

Comitato di Lotta Frosinone


Il quotidiano Nuovogiorno intigna. Primo rebus:  Ma cosa vuole dire e a nome di chi parla? Non manca occasione evidentemente di amplificare la voce del padrone per ostacolare il delicato, lungo, decisivo riassetto di una società pubblica e di 240 posti di lavoro, i quali, nonostante i tempi, sembrano dei privilegi piuttosto che dei diritti . Altri evidentemente pensano che le soluzioni sufficienti siano le mense caritatevoli e i pacchi alimentari!
RIBADIAMO QUANTO SCRITTO GIA’ ALCUNI GIORNI ORSONO
Secondo rebus:  il Comune di Frosinone continua la sua linea sulla esternalizzazione dei servizi nonostante gli impegni della Commissione consiliare, nonostante gli accordi con gli altri enti, nonostante l’intervento della Regione Lazio, nonostante i dubbi amministrativi. L’ente ha provveduto all’affidamento dei servizi di supporto alla gestione funzionale degli impianti sportivi e agli eventi culturali e di spettacolo e i servizi del museo e biblioteca per la durata di anni cinque alla cooperativa SolCO, servizi già in essere nella Frosinone Multiservizi. Infatti essi sono stati stralciati dalla redazione del piano industriale che i tecnici nei prossimi giorni dovrebbero presentare alla politica per la riquadratura finale dei conti e per il definitivo placet.
Terzo rebus. Fronte della spesa: a Frosinone oggi, con le cooperative e a causa proprio dello spacchettamento, i servizi costano di più, sono inevitabilmente peggio organizzati e i lavoratori hanno salari bassissimi. Con il subentro della newco con le stesse quote e con una economia di scala non si entra nel paradiso ma si esce almeno dall’inferno. Ad Alatri si spendono soldi per soluzioni, sempre spacchettate e ancor più precarie, e la stessa Amministrazione si auspica il ritorno di uno strumento pubblico e più controllabile. In Provincia i servizi sono stati impropriamente interrotti (e alcuni dati in appalto al doppio del costo!): la viabilità che la Regione Lazio accorderà alla newco consentirà di tornare a fare manutenzione all’intero sistema viario provinciale: la newco permetterà che in arrivino 2 milioni di euro regionali in altra maniera bloccati a Roma.
Quarto rebus: alcuna legge né nel 2013 né successivamente impedisce agli enti locali di scegliere le migliori forme organizzative, anzi si specifica che è possibile e utile ricorrere all’affidamento diretto in tutti i casi, come la gestione dei servizi pubblici della newco, in cui non sia possibile dimostrare, in base ad un’analisi di mercato, e all’esperienza frusinate vecchia di più di un anno, che la libera iniziativa economica privata risulti non idonea a garantire un servizio rispondente ai bisogni della comunità. - Dare un’occhiata alla relazione della Corte dei Conti Sezione delle autonomie - “Gli organismi partecipati dagli enti territoriali” - del 6 giugno 2014 nel quale sono contenuti elementi di chiarificazione nell’operato delle società in house e quindi suggerimenti utili anche nella costituzione di una newco.
Stiano sereni al quotidiano Nuovogiorno, il  Programma di razionalizzazione delle partecipate locali, detto decreto Cottarelli, propone, non dispone, una strategia basata su quattro cardini:
• Circoscrivere il campo di azione delle partecipate entro lo stretto perimetro dei compiti istituzionali dell’ente partecipante, rafforzando quanto previsto in proposito dalla legge finanziaria del 2008;
• Introdurre vincoli diretti su varie forme di partecipazioni;
• Fare ampio ricorso alla trasparenza e alla pressione dell’opinione pubblica adeguatamente informata come strumento di controllo;
• Promuovere l’efficienza delle partecipate che rimarranno operative, attraverso l’uso diffuso dei costi standard, e l’aggregazione tra partecipate che offrono servizi simili per sfruttare al meglio le economie di scala.
Vi è sicuramente un auspicio alla forte riduzione delle partecipate e alla privatizzazione dei servizi ma riguarda essenzialmente i cinque tradizionali servizi pubblici di rilevanza economica a rete (elettricità, acqua, gas, rifiuti, trasporto pubblico locale - TPL). La riduzione delle partecipate riguarda soprattutto quelle inutili, create solo per far mangiare i consigli d’amministrazione, quelle che anche a Frosinone ci sono state e ci sono e di cui la stampa dovrebbe sottolineare. Le attività della newco di cui si attende la nascita prevedono servizi pubblici privi di rilevanza economica: le partecipate in questo settore forniscono servizi alla cittadinanza in settori in cui la finalità di lucro non è presente e si finanziano principalmente attraverso la fiscalità generale (condividendo questa caratteristica con le strumentali) a fronte di un interesse generale alla fornitura di certi servizi.
Quinto rebus: sul passaggio dei lavoratori alla newco: “Le limitazioni poste alle società con affidamenti in house, in materia di personale, sono state rimodulate dalla legge di stabilità 2014.” Le disposizioni vigenti non prevedono per il reclutamento del personale nelle società in house il concorso pubblico, così come inteso nella pubblica amministrazione, ma disposizioni di “propri provvedimenti di  individuazione di criteri e modalità per il reclutamento del personale”. Per qualsiasi chiarimento telefonare al già Prefetto di Frosinone Soldà che con un elementare esempio teorizzò su come vengono svolti i concorsi - mentre altri fanno molta pratica…
Soluzione dei rebus. Maggiore attenzione sulle vicende di Mafia Capitale e dei rapporti della politica con le società cooperative e delle relative esternalizzazioni. Anche a Frosinone non tutto sembra rose e fiori: dai personaggi che ruotano attorno ai progetti della Amministrazione, alle vicende amministrative delle coop sociali a quelle degli affidamenti diretti… I lavoratori sanno che la strada è ancora in salita. Per questo sono in presidio dal 7 aprile, duecentocinquatatre giorni, con la pioggia, con il freddo, con il vento. Sono consapevoli di stare a difendere l’unica soluzione possibile per il diritto al lavoro, per la dignità, per i servizi pubblici della città e, non per ultimo, della possibile infiltrazione della illegalità nella loro gestione. 

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