Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 18 febbraio 2015

Renzi alla guerra.

Luciano Granieri


Che nostalgia dei governi di guerra a guida Berlusconi! Ve li ricordate i ministri della difesa guerrafondai, Previti, La Russa, per non parlare degli illustri statisti messi agli affari esteri, il gerarca Gianfranco Fini e il pluriabbronzato, causa frequentazioni amene tipo Cortina e Maldive, Franco Frattini. Credevo francamente che attraverso quegli inetti figuri si fosse toccato il fondo. E invece no.  Al peggio non c’è mai limite infatti ,  dopo le grottesche figure di Renzi e dei suoi ministri, Pinotti (difesa), Gentiloni  l’infedele  crociato (Esteri), sulla questione libica,  rimpiango i Fini ed i Frattini che, al confronto degli sciagurati servi renziani, si sono rivelati  statisti di caratura internazionale.  

Dopo la recrudescenza delle stragi di immigrati nel Mediterraneo, causate soprattutto dall’interruzione del programma di soccorso  Mare Nostrum, sostituito da Frontex,  un’inutile pattugliamento delle coste , deciso proprio dal permier  fiorentino,  Renzi ha scaricato ogni responsabilità per la  ripresa del genocidio sul Califfato .  La colpa era dell’Isis infiltratosi in Libia a fare affari con i viaggi della disperazione. Secondo  il primo ministro italiano la soluzione non era ripristinare Mare Nostrum ma , piuttosto, sbracare direttamente in Libia  vedersela con i guerriglieri jihadisti  impedendogli di  far partire  i barconi. 

Immediatamente, con puntuale solerzia,  il ministro degli esteri Gentiloni  confermava e rilanciava la campagna militare di Libia contro il Califfato. La risposta  mediatica dei Jihadisti non si faceva  attendere. L’eroico  inquilino della Farnesina era prontamente annoverato fra i nemici crociati  infedeli, e la presa di Roma da parte del’Isis sarebbe stato un obbiettivo imminente, addirittura truppe del Califfato erano prossime ad attestarsi    a sud della Capitale. 

Il ministro Pinotti, per non essere da meno nel mostrare attaccamento alla causa renziana, già ragionava sul numero dei soldati da inviare in Libia. Si ma in Libia dove?  Probabilmente a Sirte,  ad ovest di Tripoli, una zona controllata da gruppi di ispirazione islamica di natura moderata (nel senso che non tagliano la testa al primo occidentale che incontrano), più una pletora di bande e signori della guerra. Un caos in mezzo al quale il Califfato ha raccolto proseliti e sta prosperando , ma è difficile da stanare.  

In piena trans guerrafondaia, Renzi  la Pinotti e Gentiloni, non si stavano rendendo conto del cumulo di cazzate che in poche ore tutti insieme erano riusciti a proferire.  Pare che una telefonata del neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, abbia riportato un minimo di lucidità nelle menti obnubilate dei nostri tre malcapitati. “Che cazzo state dicendo!” sembra  sia stato il monito dell’Inquilino del Colle.  

Dopo il pesante rimbrotto di Mattarella la versione governativa è cambiata. Siamo pronti alla guerra ma ci deve mandare l’Onu, questo è diventato il nuovo orientamento. Salvo cambiare ancora cercando di agganciarsi al rimorchio egiziano che intanto si è mosso con raid aerei e un offensiva di terra contro la coalizione islamista  Fajr  Libya guidata da  Omar al Hassi ,probabile  formazione vicina  all’Isis . Pressante    è rimasta la sollecitazione     interventista   nei riguardi dell’Onu.  

Certo è che se le Nazioni Unite dovessero decidere per un intervento, dopo gli entusiasmi dimostrati del Governo italiano, sarebbe il nostro esercito a guidare le operazioni. Ce lo devono che diamine!!  A quel punto non potremmo più tirarci indietro. 

 Tornando per un attimo ai ministri del governo Berlusconi, non oso immaginare quali reazioni avrebbe avuto il popolo del Pd se una tale figura di melma l’avessero partorita  l’ex Cavaliere, Frattini e La Russa. I giornali amici, a cominciare da  Repubblica, avrebbero speso fiumi di inchiostro per mettere alla berlina i ministri incapaci. Probabilmente si sarebbe tentata una mobilitazione di piazza. Ma siccome a sparare cazzate sono quelli del proprio campo, allora tutto va bene madama la marchesa, anzi, come sollecita il quotidiano di regime “Repubblica” bisogna sbrigarsi a sbarcare in armi in Libia perché il Califfato è già a sud di Roma. Meno male che è rimasto imbottigliato sul raccordo anulare!!!!

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