Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 22 aprile 2015

L'ennesima strage di migranti e il vergognoso teatrino dei politicanti nostrani

No al razzismo! No al capitalismo!
Unire le lotte di nativi e migranti!



Mauro Buccheri
 
Ammonta a più di 800 persone il bilancio dell'ennesima strage di migranti, avvenuta lo scorso 19 aprile a 50 miglia dalle coste libiche. Un dramma dalle proporzioni immense, che si aggiunge a quelli che quotidianamente ormai si consumano nelle acque del Mar Mediterraneo, così come in quelle dello Ionio, dell'Adriatico, dell'Egeo. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha riferito infatti che nel 2015 il numero degli immigrati morti nel Mediterraneo è già 30 volte superiore a quello dello stesso periodo dell'anno scorso: 1750 i decessi dall'inizio dell'anno, 1300 solo nel mese di aprile.
Tantissime vite spezzate, che non sopravvivono al viaggio della “speranza”, al disperato tentativo di fuggire dalla fame, dalla guerra, dalla miseria. E' per questi motivi infatti che tante persone provenienti dall'Africa e dall'Asia, ogni giorno, mettono la propria vita in mano ai trafficanti di esseri umani: il loro obiettivo è guadagnare un'esistenza dignitosa, riprendersi quella dignità che il sistema capitalista intende negare loro.
Davanti a un dramma di proporzioni così immani, abbiamo dovuto sorbirci come al solito i vergognosi teatrini dei politicanti nostrani. Le destre, a partire dalla Lega, hanno esternato il peggio del loro repertorio razzista, arrivando persino a proporre come soluzione futura contro l' “invasione” dei migranti la necessità di “sparare” sulle loro imbarcazioni per affondarle! Il comico reazionario Beppe Grillo, leader guru del M5s, da parte sua, ha mostrato di avere a cuore prima di tutto la polizia, citando il sindacato Consap (l'unico sindacato evidentemente non “anacronistico” per il giullare pentastellato) che “chiede l'intervento dei caschi blu dell'Onu”, mentre il ministro dell'Interno Alfano ha proposto di “affondare i barconi prima che partano”...
Quello che gli Alfano e tutti i servi del sistema non potranno mai comprendere è che dalla fame, dalla miseria e dalla guerra si fuggirà sempre, indipendentemente dalla barriere e da qualsiasi misura reazionaria che i governi borghesi possano escogitare. I popoli soffrono infatti le politiche di rapina imposte dai governi dei Paesi imperialisti ai governi fantocci della borghesia locale. Dopo aver depredato per secoli i Paesi africani ed asiatici, dopo aver portato lì la guerra, la fame, la distruzione, i governi dei Paesi occidentali pensano di poter risolvere il problema chiudendo le frontiere e continuando a promuovere politiche xenofobe, nella cui ottica i migranti sono soltanto un ottimo strumento di profitto per imprenditori privi di scrupoli (come emerge ad esempio dall'inchiesta su Mafia capitale). L'espressione “aiutarli a casa loro” (usata dal grillino Di Battista e da tutti i reazionari di ogni epoca) è tanto più ipocrita se si considera che “casa loro” è stata devastata dalle potenze occidentali!
Il Pdac ritiene che il dramma dei fratelli migranti potrà trovare una soluzione soltanto eliminandone alla radice la causa, e cioè il sistema capitalista, vero ed unico nemico delle masse popolari e proletarie a qualsiasi latitudine. Per questo promuoviamo l'unione delle lotte fra nativi e migranti contro il padronato, ci battiamo per la cancellazione delle leggi razziste, varate in questi anni da governi sia di centrodestra (Bossi-Fini) che di centrosinitra (Turco-Napolitano), per la chiusura dei CIE, veri e propri lager per migranti, per l'apertura delle frontiere, per la concessione di uguali diritti ai lavoratori e ai cittadini immigrati, nella convinzione che salvaguardare i diritti dei migranti, contrariamente a quanto strombazzato dalle sirene reazionarie, significa salvaguardare anche i diritti dei nativi.
 

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