Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 20 aprile 2015

Mare nostro

Luciano Granieri

E’ questa l’Europa della solidarietà dei popoli? Viviamo in un Unione europea le cui radici cristiane sono state fortemente rivendicate e imposte nei trattati fondativi . Da Ventotene  si disse: “Un’Europa unita per evitare altre tragedie,  altri conflitti mondiali”. Ce l’hanno ripetuto come un mantra da tutti i media prima delle elezioni europee, per evitare che un astensionismo diffuso svelasse le falsità di certi messaggi. 

Ma un Europa cristiana e pacifista, può limitarsi  a pattugliare i suoi confini meridionali e lasciare che popolazioni vessate da guerre, per lo più provocate dal quella stessa Europa pacifista (vedi gli ultimi interventi in Libia da parte di Francia, Inghilterra, Italia) e dai giochi imperialisti americani, perdano la vita nel Mar Mediterraneo cercando di approdare in quel mondo che li sta depredando? 

Può l’Europa cristiana e pacifista assistere alle tragedie che quasi ogni giorno funestano il  Mar Mediterraneo limitandosi a cospargersi ipocritamente  il capo di cenere per le proprie “DISTRAZIONI” facendo finta di dare importanza  ad una  questione che in realtà è solo  fastidiosa, perché i problemi importanti sono altri? 

E’ proprio di un’Europa cristiana e pacifista, costringere l’Italia  a sospendere il programma  di salvataggio “Mare Nostrum”, messo in atto dopo la strage di Lampedusa dell’ottobre 2013, che comunque aveva salvato le vite di molti migranti, perché i 9 milioni e mezzo annui  necessari alla sua attuazione  dovevano essere risparmiati per rientrare nei parametri deficit/pil? Non può evidentemente. 

Ma c’è dell’altro. Può un’Europa cristiana e pacifista, ridurre alla fame i bambini,  gran parte della popolazione della Grecia - e prossimamente di altre nazioni del sua area  meridionale  - per rimpinzare le tasche di sordidi banchieri e speculatori finanziari? Non può. E allora se la volontà di evitare altri conflitti, di cementare la solidarietà fra popoli, di diffondere la misericordia cristiana ha prodotto questa Europa, o c’è stato un errore colossale , o i buoni sentimenti sono funzionali a tenere tranquilla  una popolazione, che giorno dopo giorno si sente sfruttata , e che rivolge le sue frustrazioni proprio verso quei migranti che riescono a sopravvivere alla traversata maledetta.

 E’ dunque ora di svelare l’equivoco, smascheriamola questa Europa  in cui l’unica unità vigente è quella monetaria funzionale all’arricchimento di pochi burocrati. Smascheriamola questa feccia criminale e mafiosa, indifferente al genocidio degli immigrati, che pure  alimenta,   e implacabile verso qualsiasi forma di solidarietà sociale. Liberiamoci da questa finzione e forse vedremo tutto intero il fenomeno nella sua crudeltà. 

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