Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 13 aprile 2015

Tutti uniti a tifare Frosinone

Luciano Granieri

Oggi  pomeriggio, avrà luogo il derby Frosinone-Latina. Come è noto la partita doveva essere disputata il 29 marzo scorso. Ma  per  le sanzioni subite dalla Società canarina,  a seguito delle presunte intemperanze dei tifosi in occasione della partita giocata con l’Entella, il derby con il Latina avrebbe dovuto giocarsi con la tribuna interdetta ai supporter ciociari . La successiva decisione del tifo organizzato di non accedere alle curve in solidarietà con gli spettatori della gradinata centrale, e la minaccia  di occupare le zone antistanti lo stadio durante la gara,  unita all’endemica rivalità fra le due tifoseria, hanno indotto il Prefetto a rinviare l’incontro per motivi di ordine pubblico. 

Dunque la partita giocata senza i tifosi delle tribune è stata quella vittoriosa di sabato scorso contro   il Pescara.  Scontata la pena  gli spettatori potranno, oggi pomeriggio alle 18,00, accedere nuovamente alle gradinate proibite in occasione del derby. Per quest’anno tutto bene. Ma l’anno prossimo, ammesso che si possa riproporre  il confronto fra le due compagini del basso Lazio,  siamo sicuri che i tifosi canarini  troveranno una gradinata dalla quale poter assistere allo scontro fra gialloazzurri   e nerazzurri?  

Nell’orgia di entusiasmo sull’imminenza della disponibilità del nuovo stadio Casaleno  si stanno trascurando una serie di segnali che a mio parere, non sono incoraggianti.  Per la sistemazione dell’impianto del Casaleno  sono necessari 6 milio di euro: 3,5  a carico del comune, 2,5 in quota ai privati attraverso il sistema del progetti di finanza. Ad oggi la giunta Ottaviani ha già proceduto all’aggiudicazione provvisoria degli appalti alle ditte incaricate di eseguire i lavori per i 3,5 milioni finanziati con i denari pubblici. 

Ma da dove arrivano tutti questi soldi, considerato che il comune è in regime di riequilibrio economico finanziario, sotto stretto controllo della Corte dei Conti, e  che i cittadini sono già vessati da tassazioni al massimo delle aliquote e  stanno scivolando sempre più numerosi verso la soglia di povertà?  I fondi dovrebbero provenire   dalla Cassa Depositi e Prestiti. La Giunta Ottaviani, avvalendosi della facoltà di rinegoziazione di prestiti  ordinari precedentemente attivati, ai sensi dell’art.5 del decreto legge 27 ottobre 1995 n.444, convertito con modificazioni dalla legge  20 dicembre 1995 n.539,   sta tentando di dirottare i fondi derivati da mutui già  richiesti e in parte erogati  per altre opere, sulla realizzazione dello stadio.  

Finanziamenti per la costruzione di una struttura sportiva per disabili “Unitalsi”, per un teatro comunale, per una nuova scuola elementare, per la riqualificazione a parco attrezzato  della zona delle “Fontanelle”, per la sistemazione del Museo Archeologico e relativi limitrofi arredi urbani, confluiranno tutti sullo stadio, annullando di fatto la realizzazione di queste opere. Tant’è vero che il Comune  con la delibera n.93 del 25/02/2015 esplicitamente dichiara di rinunciare alla sistemazione del Museo. 

Al di la dell’opportunità  di sacrificare  tutta una serie di opere di estrema utilità per la promozione sociale della collettività, in favore della  realizzazione di un nuovo  stadio, rimane un  forte dubbio sulla possibilità di  sistemare  effettivamente il  Casaleno. Infatti  La circolare n.1281 della Cassa Depositi e Prestiti datata 7 novembre 2014, con la  quale si autorizza gli enti pubblici titolari di prestiti a rinegoziarne il quadro economico, secondo la già citata  legge 539, indica nel capitolo “Limitazioni” che “eventuali richieste, pervenute dopo il primo luglio 2014 –è il caso del Comune di Frosinone- OVE ACCETTATE, avranno effetto sui corrispondenti Prestiti Rinegoziati”. Quell' “OVE ACCETTATE”  è estremamente preoccupante. 

Infatti la Cdp, ancora non si è espressa sulla fattibilità dell’operazione che potrebbe essere respinta. E avendo il Comune già deliberato di rinunciare alla realizzazione delle opere per le quali era stato richiesto il prestito dirottato sullo stadio, rischia di ritrovarsi senza capra e senza cavoli. Niente museo, e niente stadio. 

C’è da rimarcare che, nonostante non vi sia la certezza dei soldi della Cdp, gli appalti per un valore di 3,5 milioni sono già stati preliminarmente assegnati. Se i fondi non arrivano chi le paga le ditte incaricate ? Pare inoltre che le tribune del Matusa potrebbero essere  smontate non appena finito il campionato, perché dovranno essere  consegnate in permuta alla ditta che monterà  le gradinate   per il Casaleno .  Questa infatti  ne scalerà il valore, quantificato in oltre 360mila euro, sulla fornitura delle nuove strutture . 

Non so se è chiaro, ma rischiamo di trovarci, all’inizio del prossimo campionato, senza stadio, né vecchio, né nuovo. Non a caso lo stesso presidente del Frosinone  Stirpe, molto preoccupato, sta sollecitando il sindaco Ottaviani, affinchè riveda completamente l’operazione giudicata quantomeno rischiosa.  

Ma allora perché il Primo Cittadino frusinate dovrebbe impelagarsi in un’impresa così mprovvida? Semplice perché l’obbiettivo non è dotare il Frosinone Calcio di un nuovo e più funzionale stadio, ma di liberare il più presto possibile l’area dell’attuale campo Matusa e renderla disponibile  all’ennesima speculazione edilizia a favore della lobby fondiaria che governa Frosinone. 

Sono pronti 500mila metri  cubi  di cemento per seppellire il glorioso prato del campo sportivo. Si rinnova lo stesso  tentativo di esproprio di spazi pubblici favorito  dieci anni fa dall’allora sindaco Marzi. Dove non è riuscito Marzi, probabilmente riuscirà Ottaviani, con l’aggravante che mentre la giunta dell'avvocato Memmo, in cambio della cessione di cubature ai mastri muratori, aveva ottenuto che fossero costoro a realizzare il nuovo stadio,  Ottaviani cede spazi della collettività alla speculazione senza ricavarne nulla in cambio. 

Infatti il Casaleno sarà realizzato con soldi pubblici. Allora l’appello va a tutti i tifosi del Frosinone. Se l’anno prossimo non vogliamo  vedere la nostra squadra giocare alla Tomacella forse sarebbe il caso di unirsi tutti insieme per fermare l’insano progetto di un sindaco che, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, privilegia i propri interessi elettoralistico privatistici a quelli della cittadinanza, tifosi del Frosinone compresi.

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