Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 27 ottobre 2015

Sindaci folgorati sulla via della Asl pubblica.

Luciano Granieri



La manager Asl Isabella Mastrobuono  si è presentata, il 26 ottobre scorso, a giudizio dai sindaci della Provincia di Frosinone.  La  conferenza dei sindaci,   su richiesta della Regione,  è stata chiamata ad esprimere un  parere  sui 18 mesi di gestione della Asl da parte del direttore generale. Il giudizio è stato negativo. 60 primi cittadini in rappresentanza di 370.000 abitanti  hanno bocciato l’operato della Mastrobuono. Solo 4  ne hanno giudicato con favore la gestione. Fra i fantastic four, i sindaci di Pontecorvo e Ceprano,  Comuni   dove è stata aperta la casa della salute, Ferentino -ma si sa Pompeo non poteva contraddire il  suo sponsor Scalia, da sempre favorevole alla dottoressa proveniente da  Tor Vergata -  e Boville Ernica. 

Fra i sessanta censori della Mastrobuono si notano alcuni suoi ex  fedeli  ammiratori , Bassetta di Anagni, Golini Petrarcone per Cassino, Tersigni  da Sora e il nostro amato sindaco Ottaviani, il quale ha dichiarato che il voto contrario non era da riferirsi all’operato della manager, ma al suo mandante Zingaretti. Si  intuisce quindi  che fino a quando il fratello di Montalbano sarà alla guida della Regione, qualsiasi manager si succederà alla guida della Asl per Ottaviani sarà da bocciare. 

Ma cosa è cambiato da poco meno di un anno ad oggi? Da  quando cioè, era la metà di novembre, i sindaci sopra citati ,  hanno benedetto l’atto aziendale proposto dalla Mastrobuono,  consacrata manager saggia e illuminata? Un documento, l'atto aziendale,  che determina il programma gestionale della Asl i  cui effetti non finiscono oggi, ma hanno validità fino a tutto il 2016 . Da Fata Turchina a Maga Magò  nel giro di una anno, quali i gravi misfatti che hanno indotto  i sindaci ad adottare una tale perentoria inversione di giudizio? E’ sopravvenuta un’epidemia grave che ha infettato tutta la popolazione e fatto emergere improvvisamente l’inadeguatezza delle strutture sanitarie provinciali?    

E’ un giudizio politico, perché non abbiamo le competenze per esprimerci nel merito tecnico”,  sostengono i sindaci che hanno bocciato la Mastrobuono . L’entusiastica  accettazione dell’atto aziendale votato nel novembre 2014 è stata una scelta politica o tecnica?  Promuovere un documento in cui il numero dei posti letto è inferiore a quanto stabilito per legge, dove non è prevista l’attivazione di  alcuna procedure per ridurre la mobilità passiva che costa alla Asl centinaia di migliaia  euro l’anno, dove  si riduce il numero degli ospedali di zona  da quattro a tre, si smembra la rete pubblica dei laboratori di analisi e dei centri riabilitativi (per citare solo alcune nefandezze presenti nell’atto), è frutto di un’analisi tecnica o politica?  E tale scelta, politica o tecnica,  allora  tenne  conto di quanto già stava avvenendo nelle strutture sanitarie del territorio con la chiusura di reparti, accorpamento di unità operative depotenziamento generale dei servizi ai malati? Un  contesto che già  prefigurava la spoliazione in atto oggi.  

Eppure  il Coordinamento  provinciale per la sanità, grazie ad alcuni operatori sanitari militanti  nell’organizzazione, fornì un supporto tecnico più che esauriente ai sindaci e alla popolazione, spiegando perché l’atto aziendale era deleterio per la salvaguardia della salute dei cittadini. Alcuni sindaci doppiogiochisti,  fra cui quello del Capoluogo, parteciparono  alle riunioni del Coordinamento, fingendo di ascoltare, promettendo battaglia per non far passare il misfatto, ma disseminando qua e la qualche ostacolo nel percorso, ponendo distinguo, cercando perdite di tempo anche attraverso sbicchierate nei pub, se ne ricorda una memorabile ad Alatri del   sindaco Ottaviani. 

Dunque di quale scelta politica si discetta oggi, nel bocciare la Mastrobuono  quando ormai le linee guida votate allora  sono pienamente operative  e  inarrestabili   nel devastare la sanità pubblica ciociara?  “Non ha mantenuto le promesse”, sostengono i sindaci, contrari alla manager. Già quali promesse? Quelle del potenziamento del polo oncologico di  Sora? Del Dea di II livello a Frosinone? Propositi che solo uno sprovveduto avrebbe potuto giudicare realizzabili entro il 2015 e  oltre. Ma forse ci si riferisce ad altre promesse, magari a noi ignote. A pensar male si fa peccato...  etc. etc.


Un piccolo ripasso per chi ha la memoria corta.





 Video tratto dal documentario "Sanità ciociara cronaca di una morte annunciata.



Per vedere l'intero documentario clicca QUI

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