Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 4 novembre 2015

Asl Frosinone. Quale futuro ci aspetta.

Luciano Granieri


Che l’organismo di valutazione sull’operato dei manager Asl nella Regione Lazio  avesse bocciato il direttore generale Isabella Mastrobuono  senza fornire spiegazioni dettagliate sulle criticità causa del  verdetto negativo, suonava strano. Ai tempi del partito della nazione, però, un atteggiamento del genere non dovrebbe sorprende più di tanto. Sindaci e Primi Ministri  sono stati  defenestrati  senza una reale ragione né politica né di merito, ma per il solo motivo di non piacere ai capi del partito della nazione. 

Nonostante ciò, l’organismo di valutazione della Regione ha esplicitato i motivi per cui l’operato della Mastrobuono nei sui primi 18 mesi di attività a capo della Asl di Frosinone  è stato giudicato insufficiente. Ad incidere, in buona sostanza, secondo quanto riferisce la direzione regionale della salute, sono stati, fra l’altro, il sovraffollamento dei pronto soccorso di Sora e Frosinone, i tempi  lunghi delle liste d’attesa per le prestazioni diagnostiche e terapeutiche, e la tendenza della Asl a proporre richieste di assunzioni non autorizzate dalla Regione. 

Qualche riflessione. Se  si è accettato e imposto, il blocco del turn-over del personale, a cui la Regione,  solo qualche ha derogato concedendo  l’assunzione di 5 medici per il Pronto Soccorso, è difficile scongiurare il sovraffollamento dei pazienti per mancanza di dottori. 

E ancora se, come da atto aziendale, tutta la materia relativa alle prestazioni diagnostiche e di analisi cliniche   è stata demandata alle strutture private, destrutturando il servizio pubblico,  non c’è da stupirsi se i tempi i attesa si siano allungati. Ma  ciò che meraviglia maggiormente  riguarda la bocciatura per la tendenza della Asl a proporre richieste di assunzioni non autorizzate dalla Regione.  Una maggiore efficienza senza il personale necessario, queste le pretese della Regione?  

Ribadisco e confermo che non è  mia intenzione difendere la Mastrobuono, responsabile di buona parte dello smantellamento della sanità pubblica provinciale, ma chi verrà dopo di lei e su questo sono pronto a scommetterci, sarà  ancora più implacabile. Dovrà  fare i conti, checché ne dica Renzi, con un taglio di 5 miliardi (4 ben che vada)  sulla sanità pubblica. Le cifre? In base all’accordo Stato Regioni del 2014, l’aumento del fondo per la salute era quantificato in 2 miliardi per il 2015 e 3 miliardi per il 2016. Nell'attuale patto di stabilità lo stanziamento per il 2015 è stato azzerato e anche per il 2016 le previsioni non sono rosee. Forse si riuscirà a racimolare un miliardo in luogo dei tre previsti. 

Evidentemente per gestire questo ulteriore salasso sarà  necessario un mastino più crudele della Professoressa Mastrobuono. Probabilmente arriverà il solido algido e freddo commissario, provvisto di bisturi ben affilati  pronti ad espiantare del tutto la sanità pubblica dal nostro territorio.

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