Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

venerdì 6 novembre 2015

VERSO IL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA GRANDE RIVOLUZIONE SOCIALISTA D'OTTOBRE (novembre 1917-2017)

Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni
Marxisti-Leninisti (CIPOML)


I comunisti, i rivoluzionari, i proletari e i lavoratori coscienti di tutto il mondo celebrano e festeggiano l'anniversario della gloriosa Rivoluzione Socialista d'Ottobre. Con maggior slancio e fermezza lo faremo nel 2017 in occasione del centenario di quegli storici "dieci giorni che sconvolsero il mondo".
La rivoluzione bolscevica fu l'eroica impresa che comunicò un'alba rivoluzionaria. I cannoni dell'incrociatore "Aurora" annunciarono che si apriva una nuova epoca, l'epoca della sconfitta del capitalismo e della costruzione della nuova società senza sfruttatori e senza sfruttati.
Con la Grande Rivoluzione d'Ottobre il proletariato conquistò il potere, espropriò gli sfruttatori, instaurò la sua dittatura rivoluzionaria e costruì uno Stato di tipo nuovo. Secondo le parole di Lenin: "In Russia l'intero apparato burocratico è stato spezzato, di esso non è rimasta pietra su pietra, tutti i vecchi giudici sono stati rimossi, il parlamento borghese è stato sciolto, e proprio agi operai e ai contadini è stata data una rappresentanza molto più accessibile. Essi hanno sostituito i loro Soviet o hanno posto i loro Soviet al di sopra dei funzionari. Sono i loro Soviet ad eleggere i giudici. E già solo questo fatto è bastato perché tutte le classi oppresse riconoscessero che il potere sovietico, cioè questa data forma di dittatura del proletariato, è un milione di volte più democratico della repubblica borghese più democratica" (La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky).
Lo Stato sovietico dimostrò che il socialismo è un ordinamento sociale superiore, a condizione che vengano seguiti fermamente i suoi princìpi e si marci verso il comunismo.
L' "Ottobre Rosso" cambiò radicalmente il corso della storia mondiale, che dette inizio a una nuova tappa del suo sviluppo, la tappa della crisi generale del capitalismo e del passaggio al socialismo. Ha impresso una svolta indelebile nella strategia e nella tattica rivoluzionaria, nei metodi di lotta e nelle forme di organizzazione, nella mentalità, nella cultura, nelle tradizioni della classe operaia e dei suoi alleati nella lotta contro l'imperialismo e il capitalismo, per la rivoluzione e il socialismo.
  In seguito alla rivoluzione diretta dai bolscevichi di Lenin e di Stalin, ebbe inizio un'ondata di rivoluzioni proletarie nei paesi imperialisti e capitalisti, di rivoluzioni popolari e democratiche che vengono condotte a termine sotto la direzione del proletariato e sotto le bandiere dell'internazionalismo nei paesi dipendenti e coloniali.
Il trionfo della Rivoluzione Socialista d'Ottobre dette impulso alla formazione di partiti comunisti in tutto il mondo e alla costruzione dell'Internazionale Comunista, per raggruppare l'avanguardia del proletariato e organizzare la rivoluzione mondiale.
Con la creazione dell'Unione Sovietica e la costruzione del socialismo la classe operaia, i contadini, le donne, i popoli ottennero grandi benefici materiali e culturali. I lavoratori raggiunsero elevati livelli di benessere grazie all'industrializzazione socialista e alla collettivizzazione dell’agricoltura, alla pianificazione economica che pose fine ai rapporti di produzione capitalistici e all'anarchia tipica del vecchio sistema.
La classe operaia si trasformò in una classe tecnica e ideologicamente avanzata. Fu posto termine alla disoccupazione. Il processo di emancipazione della donna e la sua partecipazione alla direzione del paese progredì di pari passo con l'edificazione del socialismo.
I furiosi assalti degli imperialisti fallirono dinanzi alla ferrea volontà dei  lavoratori e dei popoli di non retrocedere alla condizione di schiavi, dinanzi alla potenza  e all'unità politica dello Stato socialista.
La Costituzione socialista del 1936, e la sconfitta della belva nazifascista che determinò la liberazione di molti paesi e l'instaurazione di regimi di democrazia popolare, rappresentarono delle grandi conquiste per i popoli del mondo.
  La Rivoluzione Socialista d'Ottobre fu un evento che è oggi di grande attualità, ricco di preziosi insegnamenti per la lotta del proletariato e di altre classi oppresse contro lo sfruttamento e l'oppressione.
Essa costituisce la dimostrazione pratica che la rivoluzione non è solo un'aspirazione popolare, ma è possibile e necessaria per abbattere il dominio della borghesia e costruire la nuova società, nella quale "quelli che oggi non sono nulla dovranno essere tutto", e che cambierà il mondo.
Negli anni che ci separano da quel grande avvenimento, le contraddizioni fondamentali e i mali endemici del capitalismo si sono aggravati, mentre le forze rivoluzionarie della classe operaia e dei popoli sono cresciute oggettivamente a livello internazionale.
L'idea della rivoluzione proletaria è di assoluta attualità dinanzi allo sfruttamento e all'oppressione di cui soffre l'immensa maggioranza dell'umanità, alla miseria e alla diseguaglianza crescenti, alle guerre di rapina, al parassitismo di un pugno di ricchi sempre più ricchi, alla demolizione delle conquiste sociali strappate dai lavoratori, al saccheggio e al dominio neocolonialista, alla devastazione ambientale provocata dal sistema capitalista.
Le ragioni per la rivoluzione sono più attuali che mai e le sue premesse materiali si sono sviluppate. Il passaggio a una miglior forma di organizzazione per la società umana, a un nuovo e superiore ordinamento sociale, è un'esigenza sempre più urgente per le classi sfruttate e oppresse dal capitale. È "un problema posto e da risolvere" mediante la lotta delle masse oppresse e sfruttate.              
La scomparsa dell'URSS e di altri paesi socialisti è stato un duro colpo. Il socialismo ha subìto una sconfitta temporanea che non invalida le sue realizzazioni, la sua necessità. In realtà, non è la Rivoluzione d'Ottobre, né il socialismo proletario che sono falliti. Sono falliti il tradimento, il revisionismo e l'opportunismo, che sviano i lavoratori dai loro interessi e obbiettivi di classe.
Nonostante l'incessante propaganda anticomunista, diventa ogni giorno più chiaro che il barbaro e moribondo sistema capitalista-imperialista può offrire soltanto sfruttamento, miseria e guerra.
Ci troviamo in un periodo di risveglio politico della classe operaia, dei popoli, della gioventù, che non vogliono più sopportare il giogo e i fardelli imposti dal capitalismo e dall'imperialismo.
Avanzano il rifiuto e la lotta contro le conseguenze della crisi, contro lo sfruttamento, le diseguaglianze e la povertà, contro i diktat, gli interventi e le aggressioni imperialiste.
Cresce la consapevolezza che le cose non possono continuare così come sono, che nel capitalismo non c'è salvezza, che è necessaria una profonda trasformazione sociale per eliminare la rovina economica, sociale, morale, ecologica, i massacri che l'umanità soffre inevitabilmente sotto il dominio dei monopoli capitalisti che obbediscono a una sola legge: quella del massimo profitto.
Per realizzare questa trasformazione è imprescindibile la conquista del potere statale da parte della classe più rivoluzionaria e avanzata della società, la forza dirigente della trasformazione a livello politico, pratico, intellettuale e morale: il moderno proletariato.
Di fronte alle tesi revisioniste, riformiste e opportuniste, che hanno condotto la classe proletaria a dolorose sconfitte, la rivoluzione proletaria si conferma come l'unica soluzione allo sfruttamento e all'oppressione dei popoli.
L'ultima e profonda crisi del capitalismo, e quelle che verranno, dimostrano che la società in regime capitalistico è un ostacolo allo sviluppo delle forze produttive: è quindi necessario spezzare con la rivoluzione questa funesta situazione.
La questione che si pone con urgenza è: dittatura del capitale monopolistico o dittatura del proletariato?
La vittoriosa Rivoluzione Socialista d'Ottobre ha dimostrato che la classe operaia può conquistare il potere e dirigere la società senza la borghesia e contro di essa, che i comunisti possono e debbono svolgere un ruolo determinante.
L'Ottobre sovietico ci insegna che i comunisti, i migliori elementi del proletariato, i giovani rivoluzionari, debbono far propri questi insegnamenti e continuare la lotta, rompendo chiaramente con l'opportunismo di ogni tipo e unendosi sotto le bandiere del marxismo-leninismo e dell'internazionalismo proletario.
Celebreremo e attualizzeremo in ogni paese il centenario dell'Ottobre Rosso in modo combattivo e unitario, mettendo in risalto il suo imperituro significato, la sua importanza internazionale e la profonda attualità della rivoluzione proletaria per trasformare radicalmente il mondo.
Prepariamoci a celebrare ovunque, degnamente ed unitariamente, nel 2017 il 100° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, con commemorazioni, seminari, incontri e altre attività.
Sviluppiamo in ogni paese la mobilitazione per raggruppare i comunisti, i rivoluzionari, gli operai combattivi, diffondiamo le ragioni del comunismo, unica forza in grado di organizzare e dirigere in modo conseguente le forze della rivoluzione sociale in tutti i paesi.
Invitiamo i Partiti e le Organizzazioni politiche, sociali, sindacali, giovanili, delle donne, dei contadini, degli indigeni di tutti i paesi, che condividono le nostre posizioni di principio, a unirsi con noi per realizzare in comune le attività e costruire un poderoso Movimento Comunista e Operaio Internazionale.
Un secolo dopo il vittorioso "assalto al cielo" compiuto dai bolscevichi, riaffermiamo che l'unica alternativa sicura alla barbarie imperialista e capitalista è la rivoluzione e il socialismo!

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