Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 1 agosto 2016

Quelli che aspettano la Boschi. Istruzioni per l'uso

Luciano Granieri



Domani 3 agosto  il comitato provinciale per il NO alla riforma Costituzionale, sarà in presidio davanti al Palazzo della Provincia , con altri movimenti, per accogliere la ministra Boschi e il Presidente della Regione Zingaretti  in tour propagandistico a sostegno della deforma Costituzionale. 

Posso immaginare che le  politiche regionali, foriere di disoccupazione, sfascio della sanità, dissesto ambientale,  tese a ridurre il territorio a deposito per inceneritori,  e terreno di caccia per Acea, verranno venduti dal Presidente Zingaretti come straordinari provvedimenti i cui benefici, in termini di sviluppo, già stanno investendo  la nostra Provincia. La lungimiranza che il Pd regionale ha impiegato nel governare il Lazio è la stessa utilizzata per scrivere una riforma  costituzionale, necessaria e preziosa utile a far ripartire l’economia e sancire una benefica stabilità di governo. Qui si innesterà la litania della ministra sulla Deforma

Se non ho inteso male il cambio di strategia del Partito della Nazione, il messaggio sarà il seguente: Come dubitare che  il Pd, al governo del Paese e di territori importanti come il Lazio, capace di “sbloccare” l’Italia  facendo ripartire la  crescita, non sia stato in grado di  redigere  una   riforma costituzionale con altrettanta perizia? In buona sostanza “famo a fidasse”. Probabilmente si entrerà nel  merito del testo, ma questo sarà descritto con i soliti quattro slogan ripetuti a pappagallo dalla solerte Boschi . 

Sono convinto, lo ripeto, che si useranno le presunte, buone politiche come spot alla riforma. Mister  Jim Messina guru della campagna elettorale di Obama, ingaggiato da Renzi per organizzare la campagna referendaria per il SI  a suon di lauti compensi, ha già intuito che meno i neo padri della Patria parlano della loro astrusa riforma, più aumentano le possibilità di vittoria del SI. 

Se questo sarà il canovaccio che Zingaretti e la Boschi, accompagnati probabilmente da Buschini, seguiranno, bisognerà essere pronti non solo a contestare nel merito la riforma, ma anche a smascherare quella politica regionale  che il Presidente spaccerà come mirabolante ma che ha portato solo  disastri per la popolazione  ciociara . Uno dei primi obbiettivi  sarà dunque fare in modo che una delegazione, composta da membri di ogni movimento,  entri  in sala e prenda parola. Una buona motivazione per chiedere comunque di parlare, anche in presenza di un possibile veto,  è rimarcare come  la campagna referendaria non sia ancora iniziata. Dunque lasciare incontrastate le tesi del SI costituirebbe un cattivo servizio informativo per i cittadini. I quali dovrebbero assistere, in questa fase,  non già ad un comizio, ma ad un confronto per capire meglio su cosa dovranno esprimersi in autunno. 

Sarà inoltre fondamentale  non solo la confutazione del merito, ma anche e soprattutto come stare in  piazza. Non è difficile intuire come queste comparsate della ministra, possano  costituire  una  provocazione per i comitati e i movimenti contrari alla Deforma. Qualsiasi intemperanza servirà per demonizzare il dissenso. Oscurare  le motivazioni del No con la cronaca di  eventuali disordini è uno degli obbiettivi di questi signori. Tanto più che domani  a raccontare l’evento  sarà  una stampa locale completamente asservita, a parte il quotidiano l’inchiesta. Non ci vorrebbe molto a trasformare un semplice insulto nella cronaca nera di un’aggressione. Dunque, niente parolacce, invettive, insulti. Gli  striscioni e  i cartelli sono sacrosanti  per marcare  compiutamente la nostra presenza ma devono anch’essi essere scritti con intelligenza, con ironia, puntando comunque al merito.  

Infine domani, come al solito in questi casi, sarà presente CasaPound. Disgraziatamente la XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione sull’apologia di fascismo non è stata mai applicata, per cui ogni volta che si svolge una manifestazione di protesta, indipendentemente dalle sue motivazioni, i fascisti del terzo millennio ci deliziano della loro presenza. In questo caso, poi, la questione è ancora più complicata perché la polemica della Boschi sul voto contrario di  CasaPound  sulla Deforma ha imperversato per settimane sui media. 

Sarebbe fondamentale tenersi lontano dai fascistelli, non considerarli. A dirla tutto sarebbe auspicabile la presenza in forze dell’Anpi che non mi pare abbia dato adesione alla manifestazione. Avere una folta delegazione dell’Associazione Partigiani  provinciale costituirebbe una importante testimonianza sul forte segno antifascista che caratterizza il comitato per il No. Che dite amici dell’Anpi ciociara, ce la farete  a battere un colpo domani? Vi aspettiamo. 

Comunque , al di la di queste attenzioni, è importante esserci, perché il loro tentativo di oscurare completamente le ragioni del No non deve realizzarsi. Una nostra  massiccia presenza, sarebbe la testimonianza di una cruda verità, non contemplata nella loro idilliaca narrazione su come basti un SI per portarci tutti in paradiso. 

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