Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 6 agosto 2016

PROPAGANDA POLITICA NON E’ SINONIMO DI CULTURA POLITICA,

 Mario Zorzetto  


In una rilevazione del 23/06/2016 effettuata da Ixè per Agorà-Rai3 su un campione 
casuale probabilistico stratificato di 1000 soggetti di età >18 anni (su oltre 9000 contatti complessivi)alla domanda “Lei conosce i contenuti del referendum (costituzionale)?” il 59 % ha risposto “NO” e solo il 2% “NON saprei”; alla domanda “Lei andrà a votare” il 49% ha risposto “SI” e il 35% ha risposto “NO”; il 44% degli intervistati intende recarsi alle urne per votare “SI” e il 38% per votare “NO”..
Avremmo dunque un 18% (16% (non sa se vado a votare) e 2%(indecisi nel contenuto))  di intervistati che pur avendo intenzione di recarsi alle urne sono INDECISI su cosa votare
Secondo questo sondaggio dunque meno della metà degli italiani(49%) parteciperanno alla consultazione, segno di un forte allontanamento anche dalla politica costituzionale(dato che si allinea con precedenti risultati di partecipazione alle elezioni, la consultazione è comunque senza quorum), il 35% hanno già deciso di non votare e quindi (51-35)% =16% sono INCERTI se partecipare o meno. Ancor più grave (59% e oltre) la denuncia di mancanza di conoscenza dei contenuti da parte dei cittadini!
I numeri del sondaggio porterebbero a chiedersi: gli italiani sono degli “ignorantoni politici” o hanno repulsione alla politica? Quale livello di  alfabetizzazione politica e le ragioni? La buona scuola insegna che  in una scolaresca in cui metà degli allievi sono “ignorantoni” e privi di interesse, impresentabili agli esami,  la responsabilità  è della classe dirigente che semina sottocultura e disconoscenza, e quindi riprovevole e da bocciare.  Ora la classe dirigente politica, “gli insegnanti di ogni giorno” di noi “popolani” sono  la partitocrazia che detiene l’informazione della stampa  e della comunicazione radiotelevisiva, e tra essa soprattutto quella che si arroga il diritto di scegliere i suoi superdirettori strapagandoli (anche seicentomila euro anno, veri “pozzi di scienza” e di “cultura”). Il diritto all’informazione degli uni (popolani) è obbligo di informazione per altri e  questo per garantire che la libertà di stampa e di comunicazione siano beni non negoziabili e protetti come vuole la Costituzione dei “popolani”. E’ un diritto costoso (a volte ingiustificatamente esoso come già detto)  per i popolani, non è comunque gratuito, si paga anche in bolletta. E allora perché tanta ignoranza e sottocultura politica? Perché alla cultura politica il sistema degli arroganti detentori dell’informazione ha sostituito “la propaganda di favore”, “la pubblicità dello spot politico”, “la persuasione ingannevole del tweet”, l’informazione che teme l’analisi di merito e della sostanza. Come se il giudizio e la valutazione della legge  debba trasferirsi dal suo contenuto al protagonista o autore della stessa, alla forma e pubblicità di presentazione, cioè al “confezionamento” della medesima. Per il riformatore entrare   nel merito e nella sostanza è pericoloso (e se la riforma non piace più?, e se ci si accorge che il Popolo rimane senza voce e la democrazia è solo apparente e non reale? meglio l’ignoranza). E allora legge e riforma sono vocaboli da lui usati imperativamente come sinonimo di ” buona legge” e di “buona riforma”, anche quando totalmente o palesemente sbagliate o pericolose, anche quando la memoria storica e la ricorrenza di eventi simili, come quelli elettorali, legge “acerbo”, legge “porcellum”,legge “italicum”, .. ci mettono in guardia. Se i pochi e buoni maestri (giornalisti) dell’informazione  rimasti, un po’ maltrattati dai  poteri forti, non venissero in aula, poveri noi popolani ! sentiremmo solo propaganda:  “Vota SI e avrai un governo stabile”, “vota SI per combattere il terrorismo”, “vota SI se vuoi essere un buon partigiano” ;questi sono gli insegnamenti che i nuovi maestri dell’ignoranza politica dispensano agli allievi popolani… e con tali maestri il Popolo, ingannato nella sua buona fede, diventa “ignorante” o non va più a scuola, la rifiuta affetto da vomito intellettuale. MA IL GIORNO DELL’ESAME C’E’ PER TUTTI, E’  QUELLO DEL REFERENDUM, IN QUEL GIORNO POTRAI VOTARE I TUOI MAESTRI (diritto garantito da art. 138 della tua Costituzione, non merito del Governo): VOTA NO CONTRO I CATTIVI MAESTRI DELLA POLITICA, VOTA NO PER GARANTIRE LIBERTA e GIUSTIZIA ALLE FUTURE GENERAZIONI. VOTA NO CONTRO LA MALAPOLITICA CHE VUOLE IL POPOLO IGNORANTE
VOTA ” NO” PERCHE QUESTA E’ UNA RIFORMA SBAGLIATA E SEI A FAVORE DI UNA BUONA RIFORMA, DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA E DELLA SOVRANITA POPOLARE.

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