Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 29 ottobre 2016

Esortazioni referendarie: Ma va a......Vallecorsa!!!

Luciano Granieri





Venerdì sera  28 ottobre 2016, ho preso parte  ad un confronto fra sostenitori del Si e sostenitori del No per  la riforma costituzionale Renzi-Boschi. Fra i supporter del Si,  la Senatrice   Maria Spilabotte e il Deputato Nazareno Pilozzi, entrambi del Pd, per il l  No  rispondevano  Paolo Ciofi Presidente nazionale di Futura Umanità e il consigliere regionale Pd Riccardo Agostini. Moderava l’agone la coraggiosa   avvocato Sonia Sirizzotti. 

  Ho partecipato volentieri all’incontro perché, in prima luogo  era stato organizzato dagli amici della testata on line UNOeTRE.it, poi perché come membro del comitato di Frosinone per il No al referendum costituzionale qualsiasi confronto sulla materia mi interessa , infine   per l’intrigante motivo di assistere al  derby, all’interno del Pd, fra i dem  del Si contro i  dem del No. Un piccolo appunto agli organizzatori: Era proprio necessario tirate dentro in questa storia   Berlinguer? 

 Fedeli alle nuove strategie   imposte da James Messina, deputati, senatori, fuochisti, macchinisti, al soldo di Renzi,  oggi   devono esclusivamente descrivere gli effetti benefici del Si evitando ogni riferimento alle catastrofi susseguenti alla vittoria del No. Personalmente trovavo più stimolante la prima strategia. Infatti l’elenco delle sciagure provocate dal rifiuto della "deforma", era sempre aggiornato. Si passava dalla carestia, alla peste bubbonica, dall’invasione delle cavallette, a terremoti e tsunami. Gli sforzi di fantasia per inventare sempre  nuovi disastri erano encomiabili da parte dei fuochisti, macchinisti, rompitori de nocchie di cui sopra. Oggi i promotori  del Si per magnificare gli effetti della nuova Costituzione  "accucchiano" quei tre quattro concetti “messi in croce” , sempre gli stessi, cui è estremamente facile ribattere, per cui l’effervescenza del dibattito ne risente. 

Ma non a Frosinone. 

I Parlamentari del nostro territorio, si sono fatti valere, per approccio alla materia, tematiche inedite e strategia . La Senatrice Maria Spilabotte si è particolarmente distinta proprio per la strategia. Suscitare la  reazione scomposta della platea per  poi accusarla di essere antidemocratica,  additare il tavolo della presidenza come incapace di gestire il confronto, lasciare l’assise ed invitare il suo collega di Montecitorio a venire via da quella manica di stolti antidemocratici era l’obbiettivo. 

Come raggiungerlo? Snocciolando  una serie infinita di scempiaggini, stupidaggini, corbellerie,   così a raffica,  tali da far sollevare  anche chi aveva raggiunto la pace dei sensi istituzionali.   Ecco un rapido campionario di quanto raccontato: La riforma porta, nell’immediato, un risparmio strutturale di mezzo miliardo, certificato dalla ragioneria dello Stato.  Falso.  La ragioneria  ha quantificato una cifra  certa di 49milioni, per il Senato il resto è tutto da vedere. Il nuovo dispositivo  è molto  apprezzato dal Fmi che  ne quantifica i benefici in un aumento dello 0,6% del Pil. Appunto. Una riforma apprezzata dal Fmi, attore protagonista insieme alla Bce e alla Ue (la cosiddetta troika) dell’indebitamento e depauperamento inesorabile  delle popolazioni del sud Europa (Italia compresa), è di per sé malsana. 

Sorvolo sulle solite tesi trite, ritrite e pretestuose sulle leggi di iniziativa popolare, sui referendum  sul fatto che la riforma non tocca la prima parte della Costituzione, e che il Senato comunque viene eletto tenendo conto delle indicazione dei votanti.  Come? Stendiamo un velo pietoso sul sistema che sarebbe allo studio.   Litanie  ormai recitate come un mantra  dai  pasdaran della riforma Renzi-Boschi. 

Tutto secondo copione, ma per  far perdere la pazienza all’auditorio ci sarebbe voluto uno sforzo maggiore e la Spilabotte non si è tirata indietro .  All’inizio la senatrice, sostenendo di aver studiato alla perfezioni le tesi di Berlinguer, ci ha informato  che anche lo storico segretario del Partito Comunista era favorevole al  monocameralismo, tralasciando di dire  che Berlinguer pensava ad  una Camera sola, eletta  però  secondo un sistema proporzionale. Inopinatamente la  Spilabotte ha magnificato e difeso la scelta di combinare al monocameralismo incasinato, una legge elettorale  maggioritaria, tutto l’opposto  di ciò che sosteneva lo statista che la senatrice  ciociara  dice di aver tanto approfonditamente studiato. Anzi il  proporzionale  secondo lei avrebbe bloccato il Paese da vent’anni a questa parte. Eppure la legge sul divorzio, lo statuto dei lavoratori, il nuovo stato di famiglia, e  tutte quelle norme     necessarie  ad  attuare e rendere effettiva la tutela sociale inscritta nella Costituzione sono state ottenute da parlamenti eletti proprio attraverso una legge proporzionale.  

La strategia procedeva  ma non era abbastanza  efficace . La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiamata in causa della sorella del consigliere regionale Riccardo Agostini, deputata  dem, che  aveva votato la riforma in Parlamento, come tutta la minoranza,  ma oggi la contrasta. Rilievo legittimo, ma qui  la bagarre si è scatenata e Maria Spilabotte  ha potuto recitare la sua drammatica uscita di scena. 

Peccato che prima di lasciare il tavolo abbia invitato un contestatore ad andare a……quel Paese. Un posto  denominato Vallecorsa. L’astante ha  risposto piccato  “vacci tu” e la senatrice si è avviata invitando l’onorevole Pilozzi a fare altrettanto.  Una caduta di stile che ha fatto fallire il piano così bene architettato. A fare una pessima figura è stata la Spilabotte stessa  e non la platea.

A proposito di Pilozzi. Il Deputato  ci ha fornito delle notizie eclatanti . Intanto la J.P. Morgan non  è citata nella riforma, quindi non c’entra.  Poi lo “stai sereno style” non si è  abattuto  solo all' ex  presidente del consiglio Letta, ma anche ai componenti  delle commissioni parlamentari  non conformi alla nouvelle vauge renziana, ecco spiegata l’epurazione dei membri della commissione affari costituzionali al Senato contrari alla riforma. E il rispetto del mandato conferito dagli elettori come si è esplicato  in questa dinamica? Semplice non si si è esplicato.

 Secondo Pilozzi quando la riforma del titolo  V fu approvata regnava   un clima di montante deriva secessionista che oggi non esiste più,  quindi quella norma si può cambiare  . Se allora  non si fosse accontentata la Lega,  ancora avremmo il  campanile di San Marco occupato dai ribelli separatisti. Meno male che  l’occupazione del Campanile di Frosinone da parte del sindaco Ottaviani  ad ogni carnevale non è nota, altrimenti si sarebbe dovuta approvare una nuova riforma per scongiurare i moti secessionisti ciociari. 

Infine Pilozzi ci ha spiegato che le Regioni più virtuose, cioè quelle che risparmiano, e tolgono i servizi ai cittadini, potranno ottenere maggiori poteri decisionali. Cioè  il potere locale si compra svendendo i diritti dei propri amministrati. Ma il nuovo Senato non doveva dare agli enti locali più voce  in capitolo aggratis? 

Mistero. Io per essere sicuro alla riforma voto No.


P.S. Sugli interventi dei fautori del No: il  Presidente nazionale di Futura Umanità Paolo Ciofi e il consigliere regionale Pd Riccardo Agostini, non ci sono particolari notazioni da fare. La loro difesa della Costituzione è stata puntuale,  sensata, basata sulla sottolineatura dello spirito di tutela sociale, condivisione ed eguaglianza espressi nella  Carta del ’48. Ma chissà se Pilozzi e soprattutto la Spilabotte che è andata via prima, a….quel paese denominato Vallecorsa lo hanno capito? 

Una fase dell'intervento della Spilabotte.

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