Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 9 aprile 2017

Altra conquista dei lavoratori

Comitato di Lotta per il Lavoro Frosinone



Mentre la città di Frosinone si prepara alla sfarzosa Passiochristi degli amici del De Luca nostrano (“Prima di me nemmeno la Pasqua esisteva!”), la passione dei lavoratori della Frosinone Multiservizi è in parte terminata.
Da lunedì 10 aprile rientreranno nei servizi tutti i lavoratori della cultura con un part time da fame ma comunque riconquistato grazie alle durissime battaglie di piazza e alla tenacia e professionalità degli avvocati.
 LUNEDì 10 aprile ALLE ORE 8.45 PRESSO L’ENTRATA DEL MUSEO (SOTTO IL CAMPANILE) VI SARA’ UNA CONFERENZA STAMPA PRIMA DEL RIENTRO DEL “NUOVO” PRIMO GIORNO DI LAVORO.
 Il muro alzato dalla coop. Solco, con il loro atteggiamento sprezzante e ridicolizzante dei cafoni ciociari imbizzarriti, si tramuta mese dopo mese in sabbia dove tutti, e non solo i lavoratori, mettono mano.
 La Solco entrata in quattro appalti per ‘soli’ 5 mesi nel 2013, segnaletica, servizi culturali, servizi custodia impianti sportivi e cimitero, ha praticamente gestito “pro modo suo” gli appalti facendo e disfacendo con l’avallo sempre del Comune di Frosinone che non ha mai disdegnato un occhio di riguardo…
 Al cimitero, alla segnaletica e agli impianti sportivi iniziava una giostra di consorziate che subentravano alla Solco, nonostante le indicazioni dei regolamenti comunali e dell’anticorruzione…
Ai servizi culturali, l’appalto economicamente più rilevante, nonostante la girandole di consorziate, dopo un appalto aggiudicato dopo sentenza del TAR, Solco decide di gestire in proprio  dal novembre 2014 e sarebbe dovuto durare per 5 anni fino al 2019..
Nel giugno 2015 Solco perde tutte e 29 le cause contro i lavoratori della Multiservizi che avevano impugnato la procedura di passaggio di appalto, condannata a ripristinare le condizioni originarie e riprendere i lavoratori: una cosetta di circa 1 milione di euro.
Successivamente le vicende di mafia capitale hanno visto Solco impigliata nelle indagini e addirittura il suo presidente storico condannato. La Prefettura di Roma interverrà con l’interdittiva antimafia…
A Frosinone invece nonostante le pressioni dei lavoratori vincenti le cause, l’Amministrazione imbastiva un cordone di protezione intorno a Solco, alla faccia del regolamento anticorruzione comunale parlasse chiaro.
I servizi man mano passavano ad altre consorziate senza bando. Per i servizi culturali si proverà, verso la fine del 2016 a inventarsi qualche creativa manovra di passaggio di tutto l’appalto che non è andato a buon fine proprio per la vigile presenza dei lavoratori esclusi. Il Comune, mentre emetteva determine di liquidazione in favore della coop, dichiarava di non aver alcun rapporto con Solco!
 Provate tutte, la Solco cede. Ma non ai lavoratori. Trasferisce un ramo aziendale (in questo caso l’appalto) ad Aton che per subentrare decide, obtorto collo, di farsi carico anche se solo in parte delle cause pendenti dei lavoratori. Promuove un delicato tavolo con i legali dei lavoratori che si conclude con la reimmissione in servizio di tutti coloro che svolgevano attività ai servizi culturali. I lavoratori recuperano il posto, gestito da Aton, e non perdono alcun diritto nei confronti di Solco, che viene braccata per la restituzione dei soldi che il giudice ha condannato a risarcire.
E’ una vittoria sicuramente. E’ una vittoria della tenacia e del coraggio. E’ la dimostrazione che già nel 2015, a causa vinta, si poteva ricucire lo strappo con i lavoratori. Aton pur costretta ha dimostrato di poterlo fare (a inizio 2016 riprese i lavoratori della segnaletica) e di farlo oggi. Perché Solco non lo fece? Perché il Comune di Frosinone non ha mai perseguito tale finalità ma ha sempre ostacolato questa prassi nonostante la decisione del tribunale di Frosinone?
 Un plauso particolare va allo studio Di Folco rappresentati dall’avv. Loredana, Luca Esposito e Riccardo Rea, che con pazienza e maestria stanno contribuendo fattivamente a che tutti i lavoratori riprendano il loro posto di lavoro. Ciò dimostra che la strategia del muro della supponenza e della “punizione” dei cattivi pianificata e anche praticata da Ottaviani non è invalicabile, né tantomeno indistruttibile. Basta non farsi intimorire, attrezzarsi e crederci…
 Sono 19 le volte che i lavoratori riprendono il loro posto di lavoro da quando sono LSU. In 20 anni di questa drammatica ed incredibile storia di precariato si è perso il lavoro ma lo si è sempre riconquistato con la lotta con il diritto con la tenacia.
 Mancano all’appello però ancora 41 lavoratori, che, esclusi e vincitori di cause, devono ritrovare il loro posto. E fino a quando questo non avverrà la lotta non si fermerà. E non si fermerà fino a quando non sarà ricostituita una società pubblica che ridia giustizia dopo decine di anni di lotta per la stabilità lavorativa e reddituale a tutti, anche ai lavoratori della Provincia ora a casa.
 La Solco si dilegua dopo aver intascato quasi 2 milioni di euro pagati dal comune per i servizi dal 2013 ad oggi (ca 300 mila per il cimitero, 320 mila per la segnaletica, 220 per gli impianti sportivi e più di 1 milione per i servizi culturali). E se si sommano i soldi liquidati in questi servizi ad altre consorziate si arriva alla cifra di €.3,4 milioni!
 L’esperienza delle coop. è stata fallimentare sotto tutti i punti di vista. Come quella della giunta Ottaviani. E’ora di cambiare. Fin dalle prossime elezioni
 Venerdì 14 in p.le Vittorio Veneto a Frosinone alle 18.30 la lista La tenda inizierà il tour 10 INCONTRI PER USCIRE DALLA CRISI (E MANDARE A CASA OTTAVIANI) affrontando il tema dell’illegalità e corruzione a Frosinone.

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