Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 3 febbraio 2020

L'odioso sfruttamento di un'emergenza sociale e di una orrenda pagina storica per becera propaganda destroide


ANPI  Comitato di Frosinone





In merito all’ iniziativa su pedofilia  e violenza sulle donne, nel corso del quale   verrà presentato il libro “Le Marocchinate” , promossa per sabato 8 febbraio a Isola del Liri da alcune sigle di estrema destra, con il sostegno di persone che ricoprono importanti responsabilità istituzionali,  è impossibile non esprimere sorpresa e riprovazione per il patrocinio concesso dall’ Amministrazione comunale di Isola e dalla Provincia di Frosinone.

L’ evidente strumentalità del convegno, che mischia argomenti completamente diversi, banalizzandoli tutti e aprendo la strada soltanto ad una campagna propagandistica di bassa cucina razzistoide avrebbe dovuto far riflettere quei prestigiosi Enti pubblici sulle finalità del convegno stesso e valutare le conseguenze di una simile concessione sulla credibilità degli stessi in quanto Istituzioni democratiche e tenute al rispetto del mandato costituzionale. È fin troppo chiaro che il tema vero è un altro, ossia criminalizzare la Liberazione e continuare a spianare la strada alle nuove forme che il vecchio autoritarismo assume.

Non si può contrabbandare per cultura politica un fritto misto che infila la dolorosa e criminale vicenda delle marocchinate con la questione altrettanto criminale ma completamente diversa per cause, contesto e urgenza democratica della pedofilia e della violenza sulle donne.
Sono entrambi argomenti che non sfuggono alla nostra attenzione e su cui infinite volte abbiamo affrontato giornate di studi e di riflessione con i cittadini che hanno ritenuto di interessarsene e con il contributo di storici ed esperti non dediti alla propaganda.

Ma riteniamo che si debbano affrontare per quello che sono, per capire e trarne conseguenze utili, non per strumentalizzarne l’ impatto emotivo umiliando così ancora una volta le stesse vittime che si afferma di voler difendere.

Certo, poiché il fascismo è stato sconfitto e la dittatura sanguinaria che lo incarnava demolita grazie alla Lotta di Liberazione,  ognuno è libero di dire ciò che vuole, anche di sostenere interpretazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà storica. Resta però molto grave che Istituzioni pubbliche si acconcino a concedere a quelle interpretazioni il loro sostegno e la loro approvazione.

I cittadini, in questo come in tutti gli altri casi in cui un deteriore lasseiz-faire sembra prevalere sul rispetto della verità storica e sulla difesa incondizionata della democrazia così come si è costituita e come si è evoluta, abbiano la responsabilità di affermare il loro ruolo, quello cui li chiama la Costituzione, quello della responsabilità civile senza la quale i famosi valori diventano pura enunciazione retorica.

Valutino le Amministrazioni se ritengano di dover confermare il patrocinio o se invece possano  riflettere in nome della verità storica e della difesa della Repubblica antifascista che rappresentano . Parlare si può, si deve; di tutto, di tutti; ma non cadendo nell’ agiografia e nella mistificazione a servizio di un basso revisionismo ad uso politico della storia.

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