Ebbene si siamo fascisti. Per Bersani siamo fascisti. Mi ci metto anche io fra l’eletta schiera indicata chiaramente ma, guardandosi bene dal fare i nomi , dal segretario Piddino, composta da Beppe Grillo, Il fatto Quotidiano e Di Pietro, nonché quei blogger o commentatori in rete che non sono d’accordo con i riformisti di ferro, e lo esprimono anche con un linguaggio duro. Per una volta mi trovo d’accordo con Di Pietro quando, in risposta a Bersani, sostiene che è il bue a dire cornuto all’asino. Ma la mia motivazione è diversa. E’ fascista chi demonizza il dissenso su un pensiero unico che venera con cecità fideistica. E che dire di Bersani il quale sostiene e difende il pensiero unico liberista, un devastante delirio che sta impoverendo e portando alla disperazione proprio quei ceti che si sentivano più rappresentati dal Pd e che oggi sono ancora più incazzati di e con Bersani . Quel pensiero unico è vangelo e nessuno può dissentire e se lo fa, anche in modo deciso, diventa fautore di un populismo violento, tipicamente fascista . Questa è l’idea di democrazia che ci propina Bersani. Allora se è fascista denunciare i guasti che il pensiero unico sta producendo nel tessuto sociale del nostro Paese, se è fascista ribellarsi al fatto che trecentomila libri di inestimabile valore dall’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli vengano stipati a marcire in un capannone di Casoria, per mancanza di fondi e poi i governanti del pensiero unico, che Bersani difende così strenuamente, regalano centomiliardi di euro ai palazzinari delle grandi opere per poter continuare a imbastire intrallazzi con la criminalità organizzata, allora noi siamo fascisti. Ricordo però che un esecutivo che distrugge il libero pensiero sicuramente non è fautore di libertà. E Bersani prima di dare del fascista a chicchessia, pensi che lui con il suo partito supportano e difendono un governo che tra le altre cose distrugge i libri.
Nessun commento:
Posta un commento