L'Us Navy intende installare a Niscemi, in Sicilia, una delle quattro stazioni terrestri per il Mobile User Objective System (Muos). Le altre stazioni sono già operative, in aree desertiche della Virginia, Australia e Hawaii. Il Muos è un sistema di ultima generazione di comunicazione militare satellitare ad altissima frequenza: ha lo scopo di migliorare in maniera significativa le comunicazioni tra forze militari statunitensi in movimento e di facilitare l'utilizzo di droni sull'intero pianeta. Secondo il Comando Supremo statunitense, il Muos diverrà l'arma più efficace a disposizione delle forze armate degli Usa. La stazione di Niscemi sarà equipaggiata con tre antenne paraboliche del diametro di 18.4 metri, che trasmetterano in microonde, e due antenne elicoidali di 149, che trasmetteranno in spettro Uhf.
Secondo una ricerca condotta dai fisici Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, le onde elettromagnetiche emanate dal Muos si diffonderanno per oltre 135 chilometri, con il serio rischio di causare gravi malattie degenerative quali leucemia e cancro tra la popolazione locale. L'area, inoltre, è già inquinata da 46 antenne installate già da tempo nella base militare Usa di Niscemi (Nrtf). Infine, il raggio principale delle microonde emesse dalle antenne Muos aumenterebbe in maniera significativa il rischio di interferenze accidentali con gli aeroplani e potrebbe causare incidenti persino a decine di chilometri di distanza. Questi rischi sono stati riconosciuti in una sentenza del Tar siciliano, che ha ratificato una sospensione del progetto.
Niscemi si trova in una riserva naturale chiamata Sughereta, una foresta di alberi da sughero. Migliaia di persone stanno protestando da due anni contro il progetto Muos, per proteggere quest'oasi naturale e il diritto della popolazione del luogo a vivere in un ambiente salutare, e per denunciare la crescente militarizzazione del territorio siciliano da pare delle forze armate statunitensi. La società civile siciliana non vuole il Muos e non vuole la strumentalizzazione della sua terra a fini militari. A dispetto di questo, i manifestanti sono stati più volte brutalizzati dalla polizia italiana e, su pressione del comando supremo e del governo statunitensi, il governo italiano insiste nel garantire il proprio appoggio al progetto.
Chiediamo al governo degli Stati Uniti di fermare immediatamente l'installazione della stazione Muos a Niscemi. Il progetto Muos e la militarizzazione della Sicilia non sono nell'interesse dei cittadini e delle cittadine americani. Condanniamo fermamente le violenze contro i manifestanti e chiediamo che il loro diritto di parola e di protesta venga rispettato. Esprimiamo la nostra piena solidarietà con la società civile siciliana in protesta contro il Muos.
*** Linda Alcoff (CuNY); Stanley Aronowitz (CuNY); Richard Bernstein (New School for Social Research); Jay Bernstein (New School for Social Reasearch); Johanna Brenner (Portland State University); Robert Brenner (UCLA); Noam Chomsky (Mit); Mike Davis (Uc Riverside); Kevin Floyd (Kent University); Nancy Fraser (New School for Social Research); David Graeber (London School of Economics); Michael Hardt (Duke University); Chris Hedges (The Nation Institute); Nancy Holmstrom (Rutgers University); Paul Kottman (New School for Social Research); Charles Post (CuNY); Dick Walker (UC Berkeley); Cornel West (Union Theological Seminary)
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