Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 6 marzo 2014

Teatri Fantasmi

Luciano Granieri

Con la cultura a Frosinone non si mangia perché  la cultura è eterea, volatile. E’ un vento malefico che ti spira accanto con i suoi effluvi terrificanti.  Esiste un fantasma a Frosinone che da anni terrorizza chiunque  voglia fare teatro o minimamente organizzare una recita.  Trasformismi inquietanti hanno interessato il Cinema Teatro Nestor,  il  teatro storico della Città.  Su quelle tavole sono passati fior di attori ed artisti. Ma poi il degrado, il fallimento . I soldi finiti,  finite la programmazioni.  Tutto per sottostare alle esigenze del mercato delle multisala. Il mega impianto, la sala Sisto,    interrompeva  con prepotenza lo skyline fra Ceccano e Frosinone.  Sale tre D, centro commerciale annesso, sale giochi, bar. Il  Nestor, per tenere il passo  era costretto al trasformismo   sono spuntate sale di proiezione anche nei sottoscala.  

Sul teatro storico di Frosinone  incombeva lo stesso destino del  Cinema Excelsior e del  Delle Vittorie,  cinemetti lasciati a marcire in pieno centro storico, così come era accaduto per l’auditorium sotto il grattacielo, struttura che aveva conosciuto tempi migliori, quando sul suo palco si esibivano Chet Baker o gli Art  ensemble of Chicago.  Ai malati terminali non è concesso l’accanimento terapeutico, per cui anziché adoperarsi a rianimare zombie,  si preferì far  nascere nuovi virgulti.  

Una ex palestra della scuola media Umberto Primo, grazie al trasformismo di cui sopra, diventava un auditorium,  ma ciò non bastava per salvare una stagione teatrale che pure aveva avuto successo in ere precedenti. Per anni nella nostra città gli attori sono mancati. 

Poi  la svolta di un sindaco il quale solennemente prometteva un teatro di mille posti  per la lirica, con un’acustica degna della Scala.  Secondo la massima, meglio la gallina domani che l’uovo oggi, il sindaco Michele  Marini (centro sinistra), affiancato in pompa magna dall’allora presidente del consiglio della regione Mario Abruzzese (centro destra) , invitava Gigi Proietti e Carla Fracci alla posa della prima pietra di un’opera da  10 milioni di euro che doveva sorgere in zona Casaleno, il pre-dissesto era  ancora al di là da venire. 

Peccato che l’incauto sindaco pretendeva di costruire un teatro su un terreno che non si era curato di espropriare, e i legittimi proprietari non avevano nessuna intenzione di cedere neanche una zolla  per mettere su un teatrino delle marionette.  Si manifestò dunque il fantasma di un aborto, di un feto dalla vita infranta    su una pietra inaugurale. Questi fantasmi  che ritornano!!!! 

La giunta del sindaco Marini va in crisi, gli succede il mago degli effetti speciali, l’uomo solo al comando Nicola Ottaviani. Uno che considera le riunioni del  consiglio comunale un spreco di denaro pubblico, tanto se c’è da decidere qualcosa ci pensa lui senza se senza ma. Maggioranza e opposizione sono monolite unico scalfito solo un po’  dallo scandalo dei rifiuti.  

Il nuovo sindaco  Inizia il suo mandato,  a  colpi di predissesto , frane, ma anche di botte nazional-popolari: l’asfalto rosso, le fontane tricolori, gli sbandieratori,  il cinema estivo  alla stazione, la macchina  di San Silverio. Ma erano  solo azioni di depistaggio a cui contribuiva anche il ventilato riciclaggio del Cinema  Delle Vittorie. 

In gran segreto arriva il colpo da maestro . A fari spenti il sindaco si è inserito nell’asta fallimentare che aveva posto in vendita il fantasma del Nestor  e ne  ha acquistato  le mura (valore 5 milioni di euro) per la modica somma di 640 mila euro.  Il tutto è stato portato a termine a fari spenti, in gran segreto. Talmente in gran segreto che neanche il giudice fallimentare lo è venuto a sapere.  Dopo i proclami trionfalistici della prima ora,  lo stesso Sindaco Ottaviani ha ammesso di non sapere bene neanche lui come fossero  andate le cose. Un segreto così ermetico da essere ignoto anche a colui che lo ha architettato è veramente da effetti speciali.  Torna dunque ad aleggiare di nuovo il fantasma del teatro.  Un teatro fantasma che comunque è tornato a respirare con una nuova stagione di tutto rispetto.  Resterà fantasma il  buon vecchio Nestor?

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