Ieri è andata in scena l’ennesima farsa fra governo e
sindacati. Dopo la manifestazione di sabato, i segretari della triplice, ricevuti
dai ministri Poletti e Padoan, non hanno potuto fare altro che costatare le
linea del governo ovvero: “Noi vi possiamo anche ascoltare, ma poi
facciamo come ci pare”. Un atteggiamento
del genere rischia di raggiungere un risultato impensabile solo qualche anno fa
, ossia riaggregare nella protesta la CGIL, con i conservatori di UIL e CISL,
sindacati che fino a ieri avevano firmato di tutto e di più, ma che
evidentemente, non possono accettare di essere derisi e sbeffeggiati dallo
sbarbatello Matteo Renzi. E’ un segno
importante e infausto per l’ex sindaco di Firenze. Infatti gli amici di Algebris, di Black Rock, di J.P. Morgan e compagnia
cantando, apprezzano molto gli sforzi d Matteo, nell’agevolare le svendita di
patrimonio pubblico, che gli enti locali dovranno mettere in atto per rianimare
le casse svuotate dall’ennesimo programma di tagli. Gli amici delle banche d’affari,
plaudono per l’ulteriore svuotamento dei
redditi da lavoro a favore delle rendite e dei profitti. Gioiscono per l’enorme volume d’affari
che il governo offre loro attraverso il decreto sblocca Italia, rendendo
disponibile l’eldorado della privatizzazione dei servizi, dalla sanità alla
gestione dell’acqua. Ma la deriva conflittuale che questi provvedimenti stanno
provocando non garba affatto ai compagnucci di Algebris, Black Rock, J.P. Morgan
e affini. Il contentino degli 80 euro sa smaccatamente di elemosina, di presa
in giro. L’atteggiamento di supponenza ed insofferenza verso sindacati e
avversari di partito genera la rivolta di coloro i quali, avrebbero dovuto
governare il conflitto. Se un governo
riformista non riesce a somministrare il veleno neo liberista senza aizzare le
folle, che governo riformista è? Allora andava bene un Berlusconi qualunque. No caro Matteo così non và. Se si incazzano
gli amici delle banche d’affari, ci mettono un minuto a mandarti a gambe all’aria.
Berlusconi docet.
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