Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

sabato 22 agosto 2015

UN FUNERALE DI STATO

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Il servizio funebre, in perfetto stile mafioso, riservato a Roma al “re” del clan dei Casamonica è stato un’esemplare e inequivocabile dimostrazione dell’intreccio indissolubile fra Stato, gerarchie cattoliche e criminalità organizzata. Dove finisce l’uno? Dove inizia l’altra?  In realtà, non vi è soluzione di continuità.
Dopo il grottesco show, con tanto di elicottero e orchestrina, Ministro dell’Interno e Prefetto, autorità comunali e capi dei vigili urbani hanno dato il via alla più vergognosa fiera dell’ipocrisia: il Ministro "non sapeva", il Prefetto "non sapeva", il Sindaco di Roma "non sapeva", e via mentendo. 
Possibile che questi signori che spiano la vita di milioni di onesti lavoratori, che bastonano gli operai in lotta, che sfrattano la povera gente, che vietano le manifestazioni e gli scioperi, non sapessero nulla del funerale organizzato da una banda che dovrebbero tenere sotto stretto controllo? 
Senza dubbio sapevano (la piazza era presidiata dalla mattina), ma non hanno fatto nulla per il semplice motivo che la criminalità organizzata è funzionale al mantenimento del potere borghese. E’ per così dire un’articolazione “illegale” dell’apparato che ci opprime, perfettamente integrata nei meccanismi dell’oligarchia finanziaria, che gode di coperture ed è utilizzata come manovalanza per servizi “particolari”.  
Le vicende di Mafia Capitale, Expo, Mose, etc., hanno messo in luce il legame intrinseco fra potere politico, economico e criminalità, rafforzatosi con le politiche neoliberiste.
Allo stesso modo, la Chiesa accoglie volentieri fra le sue braccia i delinquenti e i mafiosi, benedicendoli e vendendo le indulgenze. Una pratica quanto mai utile per risanare le casse prosciugate dagli scandali.
Invitiamo i lavoratori, le donne e i giovani romani a dare la risposta che si meritano a questi signori, scendendo nelle strade per rispondere all’oltraggio perpetrato da Stato-Chiesa-Mafia.
Sviluppiamo la protesta e l’organizzazione operaia e popolare. Per cambiare le cose ci vuole un movimento di massa rivoluzionario diretto dal proletariato per il tramite del suo Partito comunista.

Solo con la rivoluzione e il socialismo faremo piazza pulita degli sfruttatori, dei corrotti e dei criminali!

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